Nike React Infinity Run, una scarpa bella e “brava”
Nuova Nike React Infinity Run, in vendita dal 30 gennaio.
È studiata per ridurre gli infortuni durante la corsa, progetto ambizioso. Da una parte Nike sta creando la scarpa gara perfetta con record del mondo continui in ogni distanza su strada, dall’altra ricerca la protezione massima possibile.
D’altra parte il nostro campione olimpico Baldini ha sempre usato scarpe protettive stabili in allenamento ed una ad personam per la gara.
Per valutare la resa sono stati coinvolti in un test 226 runners impegnati in un programma di allenamento di 12 settimane, definendo “infortunio”, discriminante non da trascurare, un dolore che limiti l’allenamento per 3 o più giorni. Le scarpe usate sono state appunto le React Infinity Run e le Air Zoom Structure 22, della famiglia “stabile” per il supporto mediale che da sempre caratterizza questo prodotto, quindi molto protettiva.
Il risultato è stato una percentuale di fermati del 14,5% utilizzando la nuova React Inifinity Run contro un 30,3% del modello tradizionale, quindi una riduzione del 52% degli stop nell’arco di 3 mesi, che non è poco, per niente poco!
Le statistiche però lasciano il tempo che trovano, sebbene il campione utilizzato sia già un gruppo di controllo non trascurabile. La prova su strada può confermare o smentire le indicazioni ufficiali.
La sensazione calzando la Nike React Infinity Run è di comfort immediato, la calza/scarpa Flyknit abbraccia il piede senza costringerlo, non è una scarpa performance estrema e quindi l’allacciatura è necessaria per assestare il piede in maniera ferma, ma la disposizione dei lacci è molto efficace grazie al doppio foro per ogni passante gommato. La tomaia Flyknit ha 3 tramature differenziate per garantire la fermezza nei cambi di direzione rimanendo comunque seamless, senza cuciture che possano creare attriti al piede. La pianta è abbastanza larga, ma come detto l’allacciatura permette un buon assestamento a qualsiasi piede. Come sempre il consiglio è di assestare i lacci dal fondo a salire per abbracciare il collo del piede.
L’ingresso nella scarpa/calza è semplice grazie all’anello sul tallone ed alla linguetta alta e semplice da afferrare, sarà da testare in T2 di una gara di triathlon, sicuramente in allenamento senza calze.
L’ammortizzazione si sente ma comparata a quella Zoom Air è definibile più solida, non si ha la “gommosità” tipica delle Pegasus ad esempio. La schiuma React ammortizza quando richiesto ma da grande stabilità alla scarpa, complice un collarino plastico che supporta il piede dalla zona mediale interna allo stesso punto esterno. La suola in zona metatarsi si allarga in modo da dare stabilità anche a chi ha un appoggio equino o sul mesopiede, così come si allarga leggermente nella zona interna sotto il malleolo, per supportare eventuali pronatori e stabilizzare chi rulla dal tallone.
Il drop delle Nike React Infinity Run è di 9 mm, l’altezza va dai 21,5 mm in avampiede ai 30,5 mm sul tallone. Il battistrada come già nel resto della famiglia React abbandona ogni filosofia simil “waffle” ma, a differenza delle sorelle già sul mercato, ha un disegno nuovo perpendicolare alla direzione di spinta per aumentare il grip ed allungarne la durata, d’altra parte uno dei possibili motivi di infortunio è il crollo dell’efficienza della scarpa per compattamento dell’ammortizzazione o usura del battistrada. (Tip: oltre a tenere memoria dei km delle scarpe, ai primi fastidi guardiamo l’usura della scarpa!).
Abbiamo testato le Nike React Infinity Run su più percorsi a varie andature, correndo sia su asfalto che sterrato compatto. Variando il ritmo da un medio lento fino a ripetute su 200 m mostrando una capacità di adattamento notevole, la sensazione che dona è di grande sicurezza, quindi ottima come scarpa quotidiana per chi cerca una scarpa unica, o una seconda scarpa per chi gareggia con modelli più spinti (rimanendo in famiglia Swoosh) come Pegasus Turbo2 , Zoom Fly 3 e a salire fino alle Vapor Next 4%. Kipchoge gareggia con le Vapor ma non sono rare le immagini con ai piedi le Pegasus 36, come pure Mo’ Farah.
Passando al peso, nella taglia standard uomo 44 è di gr 291 e per il 39 donna di gr 229, circa 20 gr in più di una Pegasus 36 a fronte di una sensazione di protezione completamente differente.
Il commento superfluo nell’estetica delle Nike React Infinity Run: bellissime ed innovative nel loro candore con quella impuntura giallo fluo sul bordo della calza ed il rosa che dal tallone crea lo swoosh bordandosi di nero, non dovrebbe essere un motivo di acquisto (prezzo al pubblico € 161,00) , sicuramente non prioritario, ma inutile negare che tutti cadiamo in un colpo di fulmine per una scarpa, e in questo caso è davvero un grande rischio.
erika - 2020-02-02 12:04:01