ENDUdream categoria Performance, Rigers è secondo all’Ultra Maratona di Boa Vista
Il secondo ENDUdream si è svolto sabato 30 novembre, partenza alle 7 a Boa Vista, interprete Rigers Kadija per la categoria Performance.
Rigers ce l’ha fatta. Rigers ha completato il suo sogno. Rigers è salito sul podio.
Ora, non voglio fare il saputello, ma io ve lo avevo detto! Il ragazzo quando si prepara, lo fa bene e soprattutto ha una testa ben più matura della sua età, che frena la verve dei suoi 28 anni o almeno lo rende ben consapevole delle sue potenzialità tanto da ponderare bene come agire in gara, e soprattutto portare pazienza.
E questa può essere stata la chiave per il suo secondo posto assoluto; ci siamo sentiti domenica pomeriggio, una mezza giornata dopo il suo arrivo, e soprattutto 5 ore di sonno ristoratore e mi ha raccontato i momenti chiave di queste 23 ore e 43’, durante le quali ha percorso i 150 km dell’Ultra Maratona di Boa Vista.
“Per metà percorso”, ci racconta, “ho corso senza ansia, godendomi il panorama, facendo filmati con la GoPro come fossi in gita, gli organizzatori mi avevano preavvisato che la gara vera si sarebbe fatta di notte. Al 75mo km ero al tramonto, ero in quinta posizione ma ero in ottime condizioni, avevo integrato alternando un gel ed una barretta Sis a intervalli precisi di 45’, come pasto e cena mi ero organizzato con una borraccia di farro proteico mescolato con olio per renderlo più morbido. In più ogni 15’ aggiungevo un po’ di frutta secca, e tutto stava funzionando bene”
“Al km 80 più o meno ho raggiunto e sorpassato il quarto, ed a un check point ho visto la luce della frontale del terzo in lontananza, ma la gara era ancora lunga. Prima del 100mo lo avevo raggiunto, e ho iniziato a correre in un fondo infido, roccia calcarea mista a sabbia, per cui ogni passo era diverso, uno era solido, il successivo si sprofondava, faticosissimo! Al check point del km 110 mi sono trovato coinvolto in un barbecue di capoverdiani, mi hanno fatto sedere, alzare i piedi, mi hanno dato una patata lessa in acqua di mare, un uovo sodo, proteine e carboidrati buoni, e soprattutto cambiato un po’ bocca dalla mia routine, mi sono sentito un po’ meno solo. Ero a buon punto ed ero in contatto via messaggi vocali con la mia ragazza (santa donna!) che mi aggiornava sui distacchi degli inseguitori e sulla distanza dal secondo, e mi indirizzava sulle strade da tenere così da non allungare, ma un po’ di calore umano mi ha fatto bene. Mi giunge notizia che il secondo si sia ritirato, non l’ho neanche visto fermarsi né per strada né a un check point, il terzo l’ho distaccato di 18 km, così al check point del km 130 cedo alla tentazione di un microsonno in tenda, senza scarpe, disteso. Chiedo la sveglia dopo 5’, mi guardano male ma riesco davvero a cadere nel sonno rem immediatamente, il cervello si resetta, recupero un attimo le gambe e mi risveglio come nuovo, o quanto basta. Gli ultimi 40 km sono sul pavè capoverdiano che invidia la qualità di quello romano, davvero mortale per le gambe! Nonostante il pisolino mi stavo addormentando all’ultimo rifornimento, mentre travasavo l’acqua in borraccia, pazzesco, ma avevo ancora le energie per arrivare, una grande emozione!”
Le ultime curiosità sulla temperatura, minima a 15 gradi e sulla costa c’era molto vento, ma per Rigers, abituato anche sulla neve a gareggiare a torso nudo, la canotta ASICS è stata più che sufficiente a ripararlo dal sole di giorno e dal vento notturno, necessità per gestire lo zaino da trail e il marsupio con borraccia, dove stoccava il grosso del peso così da non affaticare la schiena.
Beh, la Performance ce l’ha regalata davvero, peccato solo Rigers fosse lontano e non si potesse essere al traguardo a festeggiare con lui, ma sicuramente lo rivedremo in giro per le sue gare di OCR e perché no, alla proclamazione dei prossimo ENDUdream.
foto – COMetaPRess/Brena/canonEOS
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