Tarahumara: Nati Per Correre “The Infinite Race”
Era il 2009 quando Christopher McDougall pubblicò un libro diventato un vero caposaldo della letteratura dedicata al mondo del running: Born to run (di cui ho già parlato in altri post). Il libro parla della storia del giornalista che, a causa del suo enorme fisico, soffriva di gravi problemi ai piedi e nemmeno le scarpe più tecnologiche furono in grado di aiutarlo. Un po’ per caso e un po’ per ricerca, scopre che in Messico c’è un leggendario popolo che corre con dei sandali (… e non ha mai male, dicono!) e così inizia un racconto incredibile che culmina con una gara mitologica, corsa anche dall’autore. Nasce il mito dei Tarahumara, o Rarámuri.
L’uscita di tale libro – per molti un romanzo ma si tratta di storia vera – ha comportato la creazione di un vetro e proprio mito per quel popolo arroccato sopra le piantagioni di “erba”, tant’è che ha dato vita ad un turismo di runner dagli USA ma anche dall’Europa alla ricerca di conoscere meglio questo sperduto popolo e – perché no – provare a misurarsi con loro.
Questa cosa non è passata inosservata al regista Bernardo Ruiz che dice:
“[It’s] an uncomfortable topic, the culture shock between foreign runners who come from the United States and Europe”
Proprio Ruiz decide di girare un documentario proprio relativo ai Tarahumara, al fine di cogliere gli aspetti non rivelati dal racconto di McDougall: documentario disponibile su ESPN dal titolo “The Infinite Race”. L’obiettivo del cineracconto è quello di documentare come e perché quel popolo corre, tramite la storia di tre ragazzi che cercando semplicemente di mantenere il riserbo sulle tradizioni del loro popolo, difendendolo da narcos e “invasori” esterni che raggiungono le loro terre per sportiva curiosità.
La particolare posizione della loro terra (Northern Chihuahua) e il terreno particolarmente adatto alla cultura della canapa, ha reso questo territorio un vero obiettivo per la produzione di droga e per i continui conflitti tra i cartelli e il controllo americano. In questo “inferno” socio-politico, con problemi logistici da sempre e di deforestazione dall’arrivo dell’uomo “moderno”, l’antichissima tribù dei Tarahumara cerca di sopravvivere e di poter continuare la propria vita cercando all’esterno sostegno morale ed economico, al posto della visibilità ottenuta a seguito del racconto di Chris e della memorabile gara di Caballo Blanco.
Il documentario parla di Silvino Cubesare (41 anni), Irma Chávez (28 anni) e Catalina Rascón (19 anni) e della loro missione per rendere meno gravosa la vita al proprio popolo. Lo fanno con la loro umile naturalezza e cercando di sfruttare ciò che naturalmente sanno fare meglio: correre, correte forte, correre tanto. Il tutto con i loro sandali, fatti di vecchi copertoni d’auto o di camion e legati con spaghi.
Queste ancora le parole di Ruiz:
“If certain members of the community participate [in gare], it’s because they need the winnings, the money or the prizes […] They do it out of need and not for an innate desire to participate in sports.”
Il documentario, ahimè, è disponibile solo su ESPN, fa parte della serie di documentari “30 for 30”, in lingua inglese con i dialoghi originali in spagnolo e sottotitoli in inglese. “We run […] We have to run”, queste le parole che spiegano la vita di un popolo incredibile e la missione che un documentario si è prefisso. Qui il link diretto »
https://www.youtube.com/watch?v=6lp4aOACFWU
Chi sono i Tarahumara?
I Tarahumara, o Rarámuri, sono una delle più grandi tribù indigene del Nord America con quasi 100.000 persone. La maggioranza di loro è concentrata negli altipiani della Sierra Madre Occidentale, nel sud ovest dello stato del Chihuahua in Messico, mentre altri scelgono di vivere nelle barranche, le gole della Sierra Madre.
Quanto vivono i Tarahumara
In un documento del ’96 della Lehigh University, si legge che la donna Tarahumara media partorisce in media una decina di bambini sperando che tre o quattro sopravviveranno fino all’età adulta. L’età adulta è solitamente breve per i Tarahumara, con un’aspettativa di vita media di 45 anni.
Che lingua parlano i Tarahumara
Parlano una lingua uto-azteca parlata nel Messico settentrionale di grande significato tipologico, teorico e storico, chiamata Choguita Rarámuri.
Cosa mangiano i Tarahumara
I Tarahumara che continuano a vivere tradizionalmente e in luoghi più remoti aderiscono ancora alla loro dieta tradizionale: mais, fagioli, zucca, patate e peperoncini. Mangiano pochissima carne, fondamentalmente solo alle loro feste tradizionali quando uccidono una capra o una mucca.
Grazie per la tua attenzione!
ps: ti sei già iscritto al mio canale Telegram “MerlinoxRuns“
Ancora nessun commento inserito. Vuoi essere il primo a commentare?