Intelligenza artificiale e running

Intelligenza artificiale e running

Riccardo Mares

Quanto la tecnologia e l’intelligenza artificiale possono supportare il running o addirittura migliorare le performance? Lo vorresti un robot-coach?

21 Gennaio 2021

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Da sempre lavoro nel mondo della tecnologia: ho iniziato a lavorare nel mondo del digitale prima della comparsa dello stesso Google. E sono proprio un paio di articoli del colosso di Mountain View ad avermi fatto riflettere sul futuro (assolutamente non così distante) del mondo dello sport e della tecnologia ai livelli più avanzati.

I due articoli si intitolano Recognize Pose Similarity e Google Research: Forward to 2021.

Sostanzialmente il primo spiega come gli algoritmi di analisi delle immagini siano in grado di decifrare i movimenti del corpo umano, partendo dai punti di snodo e descrivendo i movimenti.
Nel secondo articolo, molto più lungo e complesso, mostra come – grazie all’intelligenza artificiale – sia possibile, non solo ad
analizzare enormi quanti di informazioni decifrandole come le immagini di prima, ma anche a trarre delle conclusioni. Ad esempio: lo sapevi che ci sono algoritmi in grado di leggere radiografie o risonanze magnetiche?

L’intelligenza artificiale – mi perdonino i tecnici ma cerco di semplificare – è sostanzialmente la possibilità di individuare determinate situazioni, analizzandole partendo da una enorme base di dati di esempi concreti.

Così – volando un po’ con la fantasia, ma non troppo – possiamo immaginarci come un algoritmo, addestrato a riconoscere postura, appoggi, dinamiche di corsa dandogli in pasto migliaia di esempi positivi o negativi (e qui c’è ancora l’opera dell’uomo in fase di addestramento) – possa essere in grado di:

  • analizzare una serie di video personali
  • identificare problemi o ottimizzazioni possibili

Possiamo immaginarci un giorno in cui il nostro allenatore potrebbe diventare un sito web in cui carichiamo i nostri video e ci prepara le tabelle di allenamento?

Ovviamente sto estremizzando, ma dal punto di vista tecnologico oggi, ma soprattutto domani, potremo essere già pronti per affrontare una sfida simile.

È chiaro – per chi ha avuto la fortuna di allenarsi con un coach – è qualcosa che va ben oltre la creazione di schede d’allenamento e l’analisi di report o analisi biomeccaniche.

Anzi, mi viene da dire che l’apporto umano di un allenatore – soprattutto ai livelli più alti – diventi fondamentale per gli aspetti psicologici, strategici e motivazionali.

Però, così come sta accadendo nel mio mondo professionale del digital marketing, l’arrivo di strumenti in grado di analizzare grandi moli di dati permette agli operatori stessi di avere molto più tempo per fattori che le macchine non sono in grado di gestire: umani, persuasivi, strategici.

Tu che ne pensi? Lo vorresti un robot-coach al tuo fianco per migliorare le tue performance?

Grazie per aver letto sin qui, ci scriviamo alla prossima :)

ps: ti sei già iscritto al mio canale Telegram “MerlinoxRuns

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