Enda, nuove scarpe da corsa made in Kenya
Keniani d’italia a raccolta! Ecco Enda, il primo brand di scarpe da corsa made in Kenya.
Keniani d’Italia unitevi. Potrebbe essere questo lo slogan che accompagnerà il lancio nel nostro Paese di Enda Running, il primo marchio di scarpe da running made in Kenya che arriverà a marzo anche da noi. L’obiettivo? Creare una community di runner, anzi una tribù come recita il sito, le cui radici affondano proprio nel Paese degli altopiani dove nascono e si allenano i più forti maratoneti al mondo.
Per l’occasione Enda Italia, guidata da Marco Rocca, già artefice a suo tempo del successo italiano di Brooks, lancia un test semiserio per misurare proprio il grado di kenianità dei runner del Belpaese.
“La corsa è un mondo che spesso si prende troppo sul serio, spiega Marco Rocca, Con Enda vogliamo comunicare la gioia e lo spirito keniano della corsa allo stato puro, per essere keniani dentro non è necessario correre velocissimi, ma divertirsi e desiderare di farlo al meglio”.
Enda Running (Enda in lingua Swahili significa Vai!) e è stata fondata nel 2016 attraverso una campagna di crowdfunding lanciata su Kickstarter cui hanno aderito anche due tra le più affermate star di colore di Hollywood, l’attrice keniota Lupita Nyong’o, premio Oscar per “12 anni schiavo”, e Winston Duke, il cattivo di “Black Panther”.
La prima scarpa ad essere realizzata si chiama Iten, che prende il nome dalla cittadina della Rift Valley dove negli ultimi 30 anni sono cresciuti e si sono allenati i più forti maratoneti al mondo. Collocata a 2400 metri sul livello del mare, Iten è la sede della St Patrick’s High School, autentica fabbrica keniana dei campioni della corsa, da Dennis Kimetto a Eliud Kipchonge alla nuova primatista mondiale Brigid Kosgei, solo per citare i più famosi. La Iten è una scarpa leggera e performante, che asseconda il movimento naturale del piede, e progettata per corridori più veloci. A questa è seguita la Lapatet (che in lingua Kalenjin, la più parlata dagli atleti kenioti, significa correre), pensata per l’allenamento e per tutti coloro che viaggiano a ritmi più normali, e poi una versione per gli amanti del trail, chiamata Koobi Fora.
Le scarpe Enda oggi vengono interamente assemblate a Nairobi, dove ha sede anche l’ufficio stile. Fin dalle prime versioni sono stati inseriti una serie di sottili elementi culturali che rimandano immediatamente al loro essere made in Kenya: dal ricorso ai tessuti tradizionali sulla linguetta e sulla talloniera, al richiamo ai colori della bandiera nazionale (rosso e verde) sugli occhielli dei lacci. Nei modelli della stagione Primavera-Estate 2021 (che arriveranno anche in Italia il prossimo mese di marzo) spiccano, tra le diverse colorazioni, quelli ispirati all’abbigliamento tradizionale delle popolazioni dei Samburu e dei Masai. Inoltre, sulla suola un disegno riproduce fedelmente la mappa topografica della Great Rift Valley, mentre la scritta Harambee (“Tutti insieme”, che è poi il motto nazionale del Kenya) vuole comunicare lo spirito di condivisione di un progetto che va decisamente oltre la corsa.
“Abbiamo messo in piedi un team italiano molto motivato. Spiega Rocca, Le Enda sono delle scarpe per chi ama correre e per chi vuole sentirsi parte di un progetto più grande. Un progetto in cui i concetti di sostenibilità e di solidarietà hanno letteralmente i piedi per terra”.
Non è un caso che Enda è l’unico marchio di scarpe da running al mondo ad aver ottenuto la severissima certificazione internazionale B Corp, che ha riconosciuto l’altissimo grado di impatto sociale del progetto: quello sullo sviluppo economico grazie alla creazione di posti di lavoro, sia direttamente in azienda che nell’indotto, e quello di supporto alle comunità locali attraverso la Enda Community Foundation (una parte del prezzo di acquisto delle scarpe a sostenere dei progetti educativi in Kenya). A ciò si aggiunga la riduzione dell’impatto ambientale che fa di Enda le prime scarpe da corsa al mondo a impatto zero (certificazione Climate Neutral).
Insomma, correre non ha mai fatto così bene.
Antonio - 2021-01-23 20:13:40