Come prepararsi per un’escursione in montagna

Come prepararsi per un'escursione in montagna

Roberta Orsenigo

Tutto sulle escursioni: da quale zaino scegliere, a cosa metterci dentro, da quali scarpe indossare a come vestirsi. In più 3 itinerari facili da provare.

8 Maggio 2024

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‘La prima regola per affrontare un’escursione è quella di capire se siamo in grado di affrontarla fisicamente e mentalmente in base alla difficoltà del percorso. Sembra un consiglio banale, ma sapere se si tratta di un sentiero turistico e adatto a tutti oppure per escursionisti esperti permette di non trovarsi poi in difficoltà in ambiente montano’, spiega Veronica Crippa, accompagnatrice di Media Montagna e International Mountain Leader (qualifica che le permette di lavorare all’estero su terreni estivi e innevati, in Italia con le ciaspole).

Il materiale necessario per un’escursione

‘Una volta scelta l’escursione occorre valutare che abbigliamento e attrezzatura siano adeguati al percorso scelto. Ricordiamoci che lo zaino dovrà essere il nostro miglior amico: confortevole ma anche utile e pronto ad aiutarci in qualsiasi momento’ afferma Crippa.

Lo zaino

La capacità dello zaino dipende dalla durata e dalla natura dell’escursione. Per escursioni giornaliere, uno zaino da 20-30 litri sarà sufficiente, mentre per escursioni di più giorni, potrebbe essere necessario uno zaino da 40 litri o più. Anche la vestibilità è essenziale: lo zaino deve adattarsi bene al nostro corpo, con cinghie regolabili per spalle, petto e fianchi. Una struttura di supporto robusta e un sistema di ventilazione sono vantaggi aggiuntivi per il comfort durante lunghe camminate.

Equipaggiamento

L’equipaggiamento base dovrebbe comprendere:

  • una maglia tipo pile
  • una giacca antivento impermeabile
  • un paio di guanti
  • una maglietta di ricambio
  • crema solare e occhiali da sole
  • un paio di calzini di ricambio
  • cappellino o berretto
  • borraccia e scorta di cibo
  • kit sanitario (benda elastica, cerotti per le vesciche, coperta isotermica di emergenza, pomata per punture di insetti)
  • cellulare con attivata una app per le chiamate di emergenza

zaino escursionismo con kit di pronto soccorso

Cosa indossare

‘L’innalzamento delle temperature ha prolungato il periodo di attività delle zecche: per prevenire infestazioni, suggerisco di indossare pantaloni lunghi da trekking’ suggerisce Crippa.
Le scarpe sono l’accessorio più importante, per la salute del piede e per la sicurezza. Il suo consiglio è quindi quello di acquistarle in negozi specializzati e, per evitare abrasioni e vesciche, provarle qualche volta prima di inaugurarle sui sentieri.
Si può optare per scarponcini da trekking o scarpe da trail running, che hanno la suola con la giusta tassellatura. Le scarpe dovrebbero avvolgere saldamente il piede senza stringere in modo eccessivo.

3 escursioni facili

‘Amo cercare sempre percorsi diversi e esperienze nuove. Che sia una facile escursione o un lungo trekking mi piace condividere piccole meraviglie. Ritengo che muoversi in natura sia la cosa migliore per il corpo e la mente’: con queste parole, Crippa ha condiviso con noi 3 escursioni facili (nelle sue zone) da provare.

1. Gerosa – Pralongone – Tre Faggi (BG)

Lasciata la macchina a Gerosa in Val Brembilla, si prende la via Locatelli che sale verso la chiesa di Santa Maria, per poi imboccare  il sentiero a sinistra.

  • Lunghezza: 10 km, 740 m D+
  • Tempo: 6 ore
  • Punto più alto: 1480 m
  • Rifugi: no

Seguire la strada cementata fino a un primo bivio, prendere a destra passando in mezzo a una piccola fattoria e quindi salire tra pratoni e baite. Dopo circa 3 km dalla partenza attaccare il sentiero che indica I Tre Faggi –  I Canti fino a una baita dove sventola una bandiera italiana e una svizzera. Tenendo la destra, iniziare a salire fino a un roccolo di caccia, poi proseguendo a sinistra arrivare al cartello Sentiero della cultura casearia. Seguirlo fino a un’area pic-nic dove si trovano una baita e un laghetto per l’abbeveramento del bestiame.
Seguendo il sentiero che parte dalla baita e percorre una cresta, si può raggiungere la cima dello Zucco di Pralongone (1.503 m) oppure arrivare in una decina di minuti ai Tre Faggi Fuipiano, in Valle Imagna, località conosciuta anche come la Stonehenge bergamasca.

TRe Faggi o Stonehenge bergamasca

Qui è stata eretta una cappellina dedicata alla Madonna circondata da dolmen, una serie di pietre poste in cerchio. Poco più avanti si trovano i tre faggi secolari, che una leggenda vuole fossero tre maghi trasformati in alberi per proteggere Fuipiano.
Dopo un ristoro al sacco, per ritornare a Gerosa si prende a sinistra della cappellina fino al bivio dove si segue il sentiero 592D fino alla strada che porta alla chiesa di santa Maria e quindi alla macchina.
Curiosità: a Gerosa c’è un bar-pizzeria, un minimarket e una rivendita di uova del contadino. Consigliamo di visitare il piccolo centro e, in fondo a via Papa Giovanni XXIII, un vecchio mulino dove fino agli anni ’50 si macinavano i cereali.

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2. Vestreno – Rifugio Bellano (LC)

L’escursione parte dal piccolo Comune di Vestreno. Dal parcheggio in centro paese, arriviamo a piedi fino via ai Monti, nel punto in cui incrocia  la Strada Provinciale 67. Attraversarla, prendere il sentiero che poco dopo diventerà una comoda carrareccia e percorrere un tratto del sentiero dell’Ecomuseo della Valvarrone. 

  • Lunghezza: 13 km e 830 m D+
  • Tempo: 6 ore
  • Punto più alto: 1.300 m
  • Acqua: sì
  • Rifugi: Rifugio Bellano, privato G.E.B. (Gruppo Escursionisti Bellanesi – Matteo Denti, Tel. 349 5641087) aperto solo nei week end e nei 15 giorni centrali di agosto. Necessario prenotare.

Si attraverseranno borghi caratteristici, per poi salire in maniera più decisa ma sempre su una comoda strada. Si arriva così al paese di Monte Sommafiume dove già si vedono le indicazioni per il Rifugio Bellano che ci porteranno prima su una strada asfaltata e, dopo un breve tratto, su sterrato. Imboccare quindi un sentiero che sale deciso fino a uno spiazzo con un cartello con informazioni turistiche, dietro al qualeattaccheremo l’ultimo tratto per arrivare in circa 10 minuti al rifugio.

laghetto al Rifugio Bellano

Dopo una sosta per uno spuntino, ritornare allo spiazzo e seguire la strada che gira intorno al laghetto, dove a destra parte un sentiero  che permette di tagliare alcuni tornanti. Continuare a scendere fino a incrociare una proprietà recintata chiamata Poslet. Pur essendo privata, è possibile attraversarla e magari scambiare due chiacchiere con l’eccentrico proprietario.
Proseguire sul sentiero fino ad attraversare Monte Loco Peinano e Monte Loco Tocco, due borghi che stupiranno per la loro originalità. Da qui prendere il sentiero che scende fino a Sueglio. Attraversare il paese fino alla chiesa, quando una scalinata acciottolata riporterà a Vestreno.

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3. Abbadia Lariana – Piani Resinelli (LC)

L’escursione parte da Abbadia Lariana, dal parcheggio di via Centrale, per imboccare poco più avanti il Sentiero del Viandante in direzione nord (a sinistra).

  • Lunghezza: 15 km, 1.100 m D+
  • Tempo: 7 ore
  • Punto più alto: 1.227 m
  • Acqua: no
  • Rifugi: Rifugio SEL, Rifugio Carlo Porta, Rifugio Rosalba

Dopo pochi metri, al bivio si sale a sinistra per circa 2 km fino a un punto panoramico. Seguiamo il sentiero che scende e in fondo alla valle troveremo il cartello che indica la Cascata del Cenghen, dove si arriva percorrendo per circa 400 m una strada nel bosco. Si tratta di un vero e proprio spettacolo naturale alimentato dal torrente Zerbo, le cui acque si insinuano in una profonda spaccatura della roccia prima di cadere  con un salto di circa 50 metri.

Dopo la foto di rito ritorniamo al bivio precedente e proseguire tenendo la destra. Risalire fino a prendere il sentiero n. 5 in direzione nord-est. Dopo aver attraversato un gruppo di baite e guadato il torrente Zerbo, al primo bivio tenere la sinistra mentre al successivo la destra, fino a imboccare la mulattiera che proseguirà sulla strada dei Campelli. Seguirla finché ci troveremo su una strada carrozzabile con una sbarra, oltrepassarla e percorrere il sentiero n. 52 fino al punto panoramico del Forcellino che si apre sul lago di Como, la Valbrona e, giornata permettendo, sulla catena delle Alpi. Tornare quindi indietro di pochi metri e scendere alla nostra sinistra sempre lungo il sentiero n.52, ma in direzione ovest. Dopo circa 3 km dal Forcellino ci congiungeremo con il sentiero di risalita. Ripercorrerlo a ritroso (per chi non è troppo stanco,  prendere la variante 5A, con passaggi panoramici).

Piani Resinelli in provincia di Lecco

Curiosità: il nome Piani Resinelli deriva dal nome della famiglia omonima che qui possedeva un roccolo di caccia. Su questo altopiano, nel 1913 si tennero i primi campionati italiani di sci. Sulle piste e sulle parte della Grigna Meridionale (la Grignetta) si allenavano gli alpinisti Walter Bonatti e Riccardo Cassin.
Visite consigliate: il Parco Minerario, con antiche miniere di piombo e zinco risalenti al 1600 e il Museo Parco Valentino, per immergersi nelle esperienze naturalistiche del luogo e provare l’ebrezza della passerella sospesa per 12 metri nel vuoto.

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Contatti: Veronica Crippa – 346.1045043; www.walkabout-outdoor.com; walkabout.veronica@gmail.com

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