Corrado e il suo podio assoluto alla Cariparma Mezza Maratona
Pronti per un nuovo weekENDU? Che gara vi aspetta questo fine settimana? Di corsa? Un triathlon? Magari un Ironman? O andrete ad allenarvi in bici? Qualunque sia la vostra destinazione vi lasciamo con il racconto di Corrado Snaiderbaur e del suo terzo posto assoluto, il 10 settembre scorso, alla Mezza Maratona della Cariparma. A noi ha fatto venire […]
Pronti per un nuovo weekENDU?
Che gara vi aspetta questo fine settimana? Di corsa? Un triathlon? Magari un Ironman? O andrete ad allenarvi in bici?
Qualunque sia la vostra destinazione vi lasciamo con il racconto di Corrado Snaiderbaur e del suo terzo posto assoluto, il 10 settembre scorso, alla Mezza Maratona della Cariparma.
A noi ha fatto venire voglia di correre…!
“…e domenica alla Cariparma fai i 30km come lungo”
“Ma Franco, a Parma gli ultimi due anni ho fatto il mio personale, non posso fare la mezza e tirarla?”
A Franco Marzullo non piace vedere quelli che allena “distrarsi” con le gare domenicali durante la preparazione di una maratona, per fortuna però questa volta mi ha accontentato. Non di buon grado, ma lo ha fatto.
E così alla Cariparma parto col pettorale della mezza. Il mio obiettivo è fare la gara a 3’45”/chilometro. Dovendo provare una maratona ai 4’ o poco più è per me un test importante.
Alla partenza sono rilassato, parlo con i tanti amici lì intorno. BANG! Lo sparo ci prende alla sprovvista, i primi 800 metri sono in lievissima discesa, è meglio togliersi dalla ressa. Almeno 30 o 40 persone scattano avanti, ma quelli della 10 km devono partire forte. Primo chilometro poco più veloce del mio tempo target, tutto normale; dal secondo mi metto al mio ritmo.
In via Farini e poi sul Lungoparma il Dallo, compagno di squadra del Forrest Group e amico, mi affianca: “Bravo, in perfetto orario”, mi dice.
Sa cosa devo fare e si è raccomandato di non strafare. Sa che sono in forma e posso fare una buona gara.
Il percorso quest’anno é diverso: intorno al quarto chilometro la 30 e la mezza si staccano dalla 10KM e si avviano verso la periferia; i ristori dovrebbero trarne vantaggio trovando meno ressa al primo giro. Finalmente mi rendo conto della posizione: sono in un gruppetto di 6, sono sempre stati avanti a me, ma non sono andati via.
“Ho capito: oggi ce le diamo di santa ragione”.
Mi piacciono le gare “a uomo”, come le campestri o i collinari, ma io oggi devo fare la gara sul crono e poi negli ultimi 300 metri mi superano tutti.
Alla fine del ponte Caprazucca mi trovo in testa al gruppetto. Di fronte ho solo la bici e per scherzare chiedo a Gianluca Cola, un compagno di squadra fuoriclasse nei trail: “Gianlu, sono primo? Vado a vincere?”. Mi dice che sono terzo. Come terzo? Sono davvero così avanti? Possibile?
Franco Marzullo in bici mi affianca: “Non distrarti hai seminato gli altri in 20 metri”, ma secondo me hanno rallentato loro, infatti il passaggio ai 5Km è in 18’43”, solo 2 secondi meglio del ritmo pianificato.
Sto bene, non ho nessuno davanti e posso fare il mio ritmo. Sento gli altri dietro, sono abituato a fare da battistrada, gli avversari della provincia conoscono la mia regolarità e la sfruttano, per poi bruciarmi negli ultimi metri di gara… ma questi qui dietro chi sono? Non li conosco. Stanno tenendo un ritmo che possono mantenere fino alla fine?
La risposta arriva presto: all’ottavo chilometro sento il passo solo di uno, al nono neanche quello, e comincio a pensare: “Sono terzo alla Cariparma, sto bene, sto tenendo un buon ritmo, sarebbe una bella soddisfazione nella gara di casa… No, no, non ci pensare – mi dico -, fai la tua gara e pensa a non farti recuperare alla fine”.
Al decimo km passo 8’ sotto il ritmo previsto; forse sto osando troppo, meglio non esagerare. Rientriamo verso la Cittadella, ci sono pochi tifosi, ma qualche volontario che conosco mi incita, incredulo anche lui nel vedermi cosi avanti in posizione assoluta.
Via Farini, Lungoparma, Ponte di Mezzo, altri amici che mi incitano. Sono felice ma devo rimanere concentrato: “La mezza inizia al 16esimo”, dice sempre il Dallo.
Su via Bixio mi affianca un amico di un’altra squadra, spesso senza pettorale affianca gli altri per dargli una mano. Solo che è più forte di me, il 15esimo chilometro lo abbiamo fatto troppo veloce, ora non devo strafare!
“Ti ringrazio, ma preferisco avere strada libera avanti, mi trovo meglio”, gli dico.
Ancora due chilometri e al Parco Ducale mi accorgo di essere stanco, di avere la corsa pesante. E mancano ancora 4 chilometri!
Serve la testa. Devo recuperare per un paio di chilometri. Ponte Verdi, Pilotta, via Garibaldi: sono cotto, ma dai che é quasi finita… Sei terzo! A Parma!
Arriviamo in Duomo, due frecce dicono dove andare al primo giro e al secondo della 30, “Sì ma la mezza? Io devo fare la mezza” . “Vai Dado (così mmi chiamano tutti qui) , per la 30 dritto!”
“Ma io devo fare la mezza!”
C’è Max Pezzani, amico e runner di razza: meno male che mi indirizza lui.
Arranco al Duomo, di nuovo Pilotta e Lungoparma. Ritrovo Franco Marzullo che mi incita, vede che sono cotto, ma mi sprona: “Fai girare le braccia!”
Raccolgo le ultime energie e mi lancio verso via Mazzini. Ecco il traguardo… terzo alla Cariparma!
Luigi Passerini del Cus Parma, l’organizzatore, mi riconosce e mi batte un cinque.
Sono commosso. Sono a podio nella mia città d’adozione! Crollo in ginocchio un metro dopo il traguardo… quasi non ci credo!
Ok un podio a 1h19′ e spiccioli non è da prima pagina, ma per me è un gran tempo e personal best a 47 anni!
E per il podio… peggio per chi non c’era: io c’ero e questo ricordo non me lo toglierà nessuno!
Ora puntiamo alla maratona di Parma!
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