Come scegliere la bici da triathlon
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Scegliere la bici da triathlon è un processo che potremmo riassumere in un mix di componente emozionale (ciò che ci piace) e componente tecnico. Se il primo ha (per noi) molta importanza, è soprattutto il secondo a non farci sbagliare nella scelta. Qui ci concentreremo su questo secondo aspetto, ovvero quale bici serve per il triathlon e tralasceremo il percepito, ovvero quanto è mainstream o di basso livello una determinata marca rispetto un’altra.
In ordine di importanza, ecco quali considerazioni fare quando scegliamo una bici da triathlon: tipologia di utilizzo, qualità del telaio, componentistica, budget.
Esiste la bici da triathlon?
Prima di tutto dobbiamo fare questa precisazione, perché al riguardo c’è un po’ di confusione. Tecnicamente le uniche bici che possiamo definire da triathlon sono quelle tipo crono, che però non rientrano nei parametri di approvazione UCI (Federazione Mondiale Ciclismo) per le gare a cronometro. Solo alcune aziende propongono questa tipologia di mezzo che differisce dalle altre per geometrie e soluzioni integrate sul telaio (porta oggetti, idratazione), mentre tutte le altre hanno soluzioni adattabili alle necessità dei triatleti.
Quindi la bici da triathlon praticamente non esiste, se non in questa ristretta categoria di bici da crono.
A ogni gara, la sua bici
Ma anche ‘a ogni atleta, la sua bici’. Già, perché sceglieremo la nostra bici in base non solo al tipo di gara di triathlon che faremo, ma anche in base al nostro livello prestativo. Il consiglio è di partire sempre con molta ‘umiltà’.
Principiante
Se siamo all’inizio del nostro approccio alla triplice (e dobbiamo affrontare già molte spese per gli altri materiali). andiamo con gradualità. Ci serve una bici da corsa senza pretese e andrà benissimo una bici di fascia entry level; oppure possiamo cercare una bici usata che, con la stessa spesa, ci permette di avere una qualità maggiore.
Quali caratteristiche dobbiamo controllare sull’usato?
- Usura delle componenti di trasmissione e freni, tenendo sempre in considerazione che alcune parti vanno comunque sostituite. Ma è importante verificare che sia tutto ben funzionante.
- Verificare eventuali danni al telaio e alle ruote. Se controlliamo bene riusciremo a capire se il telaio è stato maltrattato.
Atleta esperto: distanze sprint e olimpico
Se abbiamo già affrontato diverse gare, abbiamo maturato esperienza e stiamo pensando di fare un upgrade anche a livello di performance, a questo punto possiamo scegliere una bici più specifica per le gare che andremo ad affrontare. Il triathlon prevede spesso percorsi veloci, multilap o con salite brevi. Le bici più adatte a questo tipo di gare prevedono una geometria del telaio più aggressiva, anche a scapito del peso. Telai più aerodinamici, insomma, e con possibilità di un posizionamento in sella più avanzato (che favorisce la successiva frazione di corsa).
Dovremo quindi evitare quelle bici ‘da salita’, ovvero quelle con telai super leggeri e con geometrie più confortevoli. Molte aziende propongono questo tipo di telai in alternativa a quelli più aerodinamici, ma in realtà non sono l’ideale, a meno che non siamo triatleti focalizzati verso gare estreme, con percorsi ciclistici molto duri.
Altra scelta utile per migliorare la nostra bici riguarda le ruote ad alto profilo (50 mm è l’ideale).
Oltre che con il telaio, l’aerodinamica va ricercata lavorando sul posizionamento in sella da effettuarsi con un bike fitter professionista. Infatti fino a poco tempo fa, l’utilizzo delle prolunghe corte aiutava, ma ora, visto che il regolamento non ne permette più l’uso, bisogna lavorare sulla posizione del corpo e delle braccia.
Neofita delle lunghe distanze (mezzo ironman, ironman)
Il nostro obiettivo sono i mezzi ironman o ironman, ma siamo ancora alle prime esperienze e l’obiettivo è essere finisher, senza grosse pretese di performance. In questo caso possiamo utilizzare una bici da strada come quelle descritte sopra, ma spendendo qualche soldo per le prolunghe (che su queste distanze sono consentite senza limitazioni) o per acquistare ruote ad alto profilo (anche fino a 80 mm), che rendono più scorrevoli le parti più veloci della gara.
Atleta esperto delle lunghe distanze (mezzo ironman, ironman)
Abbiamo le gambe per permetterci una bici da crono e trarne adeguato vantaggio. Mi spiego meglio: per riuscire a sfruttare il vantaggio di questo tipo di bici, dobbiamo essere atleti in grado di tenere una velocità media abbastanza alta (dai 30 km/h in su). Diversamente, il vantaggio che possiamo trarre è limitato quindi la bici crono non diventa necessaria (a meno che non vogliamo fare i ‘fighi’ nelle foto…).
Possiamo spaziare nella scelta di questo tipo di bici. Le più economiche sono quelle con soluzioni meno integrate, hanno costi ridotti e possibilità di modifiche successive (manubrio e altri componenti) più economiche. Invece le attuali bici di media/alta gamma prevedono alta integrazione (telaio e manubrio/cockpit): in questo caso il mercato offre soluzioni di ogni tipo, con costi però anche molto alti.
Budget per una bici da triathlon
Fino a 2.500 euro
In questa fascia è possibile trovare bici entry level di buona qualità, oppure bici usate di medio livello. La differenza attuale di prezzo è rilevante tra le bici con freno a disco e quelle con freno tradizionale, soprattutto sull’usato. Il freno a disco è ormai molto diffuso, ma per le gare di triathlon e l’uso quotidiano ci si può ‘accontentare’ di un mezzo con freni rim (così si chiamano i tradizionali) e, a parità di spesa, puntare su una maggiore qualità per telaio e componenti (qui sotto: Défy Advanced 2, Giant, 2599 euro)
In questo range di prezzo, si fa un po’ fatica a trovare una buona soluzione per le bici da crono: meglio al limite puntare sull’usato.
Da 2.500 a 6.000 euro
In questa fascia c’è la maggior parte del mercato bici da triathlon: si possono trovare bici di medio e alto livello, sia nuove sia usate. Spesso la differenza viene fatta dalla scelta del gruppo (cambio/sistema frenante) e delle ruote, che possono far variare significativamente il prezzo finale. Se vogliamo risparmiare su qualcosa, meglio puntare sul livello del gruppo (da Dura-Ace a Ultegra, per fare un esempio) perché la differenza prestativa è meno rilevante; questo ci consente di puntare di più su un telaio o su ruote di maggiore qualità maggiore (qui sotto: Ultimate CF SL 8 Aero, Canyon, 4.999 euro).
Da 6.000 a 10.000 euro
Qui siamo già al top. Possiamo spaziare sui principali marchi e scegliere il meglio. Solo pochi anni fa non c’era nulla oltre questi prezzi, adesso probabilmente dovremo scendere a piccoli compromessi per evitare di sforare la spesa. Come nel caso precedente, possiamo limare sul livello del gruppo (e risparmiare qualcosa) perché la funzionalità rimane pressoché la stessa. Cambia un po’ il peso e pochissimo altro. Facendo così potremo scegliere altri componenti di alto livello senza inficiare la performance della bici.
P.S. Ho una confessione da fare: molti anni fa, per due anni, ho gareggiato con una bici di un brand che nel percepito comune era un marchio di qualità medio-bassa e soprattutto tra i ciclisti, quelli invasati, era sinonimo di ‘scarso livello tecnico’. Eppure quella bici, in particolare quel modello, era la stessa utilizzata da una squadra di professionisti e partecipò anche a tutte le grandi corse del ciclismo mondiale.
Di quella bici tutti guardavano il brand: solo a un’analisi più attenta si accorgevano che era tecnicamente al pari delle migliori bici in dotazione delle squadre di professionisti. Io, in sella a quella bici, partecipai a gare internazionali e vinsi un campionato italiano assoluto! Questo per dire di non farsi ingannare dalla percezione comune di una marca.
Buon triathlon a tutte e tutti!
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Ivan Risti - 2023-11-06 19:24:33