Il posto del cuore
Il blocco dello scrittore.
Giuro, in ormai 5 anni di scrittura per il web non mi era mai capitato di mettermi davanti al laptop e non riuscire a completare una paginetta A4 con i miei pensieri sullo sport, su un prodotto, su un evento, anzi spesso mi era capitato di dover scrivere su note dei miei iPhone perché le idee si stavano accumulando talmente tanto velocemente che sarebbe stato un peccato lasciarle scappare. Sarà che non potendomi allenare regolarmente non sto ossigenando il cervello come d’abitudine (sono in terrazzo all’ombra adesso) e non sto vivendo esperienze nuove, se non le dirette su ENDU Training Channel, e lì credetemi, energie ne investiamo davvero tante, io in diretta mettendoci la faccia e le domande flash, i miei colleghi sostenendomi nella gestione tecnologica, nella ricerca di contenuti e nelle infinite conference-call con le quali abbiamo fatto nascere e facciamo crescere questo progetto.
COVID 19, Corona Virus, come la vogliamo chiamare questa peste che ci ha colto alla sprovvista poco importa, ma ne siamo tutti colpiti, chi nel fisico, chi negli affetti, chi nel lavoro, chi nella routine quotidiana, poco importa, ne siamo colpiti e auguro a tutti non affondati.
Sembrano parole di routine. Dobbiamo ancora vedere il fondo del pozzo, dobbiamo ancora raggiungerlo e come disse il grande filosofo Freak Antoni, una volta raggiunto si può sempre grattare.
Questo potrebbe, e dovrebbe, essere un momento di rinascita personale, una depurazione dal tossico che ci affligge ogni istante, a partire dalla fake news arrivando alle compagnie obbligate che ci trasciniamo dietro, basti pensare chi davvero ci abbia chiesto una volta “come stai”, via whatsapp o con una video chiamata, abbiamo un’occasione di capire cosa davvero importi nel nostro quotidiano.
L’allenamento? Il gruppo di corsa? Una persona davvero cara che vorremmo vicino? L’aperitivo con gli amici? La noia chiarisce molto le idee credo, o almeno dovrebbe essere lo spunto di riflessione da cui rinascere.
Personalmente sto riscoprendo persone e cose lasciate “indietro”, e soprattutto sto sognando.
Sto sognando IL luogo della festa della liberazione dal COVID 19, sto decidendo dove andrò a passare le prime ore di libertà (assoluta o relativa ovviamente, magari ci vorrà qualche settimana per la Libertà con la L maiuscola), ho la fortuna di sentire e vedere mio figlio ogni momento possibile nonostante la separazione (scuola online e dirette mie non aiutano, ma ho uno spettatore preferenziale) e con lui saremmo arrivati al nostro posto del cuore, quel posto che davvero ci fa sentire a Casa più che a casa, strano a dirsi. È a circa un’ora e mezzo da dove abitiamo, a fine anno siamo andati a viverci l’ultimo tramonto del 2019, e spero presto andremo a vivere il primo della nostra nuova vita, perché anche se il rientro alla quotidianità sarà duro e preoccupante economicamente e socialmente, chi si alzerà con il piede giusto, un sorriso per esserci a ricostruire, avrà una marcia in più.
Scusate l’ottimismo, come nello sport sono abituato a non vincere le gare ma a dare sempre il massimo così spero faremo tutti.
Scusate l’ottimismo.
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