Ledro Skyrace: la gara con la “Gresta”!
Secondo appuntamento di stagione per Sara Taiocchi, FrontRunner ASICS, questa volta sulle sponde del lago di Ledro per affrontare i 19km e 1690 m D+ della Ledroskyrace. Dettagli del percorso, consigli e segreti per comprendere ancora meglio la bellezza dello skyrunning. Sara, come è andata la gara? Faticosamente bene! Finalmente è estate, ma serve un attimo per […]
Secondo appuntamento di stagione per Sara Taiocchi, FrontRunner ASICS, questa volta sulle sponde del lago di Ledro per affrontare i 19km e 1690 m D+ della Ledroskyrace. Dettagli del percorso, consigli e segreti per comprendere ancora meglio la bellezza dello skyrunning.
Sara, come è andata la gara?
Faticosamente bene! Finalmente è estate, ma serve un attimo per abituarsi al nuovo clima più afoso e io lo soffro particolarmente. Inoltre non ero sicuramente in piena forma, quindi ho patito un po’ più del solito. In compenso, ho avuto il piacere di correre su uno dei sentieri forse più belli in cui abbia mai gareggiato.
Ma come ci si prepara a una gara di Skyrunning?
La preparazione è bene che comprenda allenamenti su asfalto per formare una solida base e se possibile, come tiene a precisare il mio coach Giovanni Bonarini, qualche giro di pista, ottimo per la tecnica e per evitare infortuni. E’ ovviamente fondamentale allenarsi in montagna su terreni misti, per acquisire dimestichezza con il passo sempre diverso che i tracciati off-road richiedono, per conoscere la propria resistenza al passaggio salita/discesa e per allenare equilibrio e gesto dove gli appoggi saldi vengono a mancare. E’ importante sapersi muovere su terreni diversi, compresi ghiaioni, sentieri fangosi, salite su roccette e discese su sassi, così come su pascoli erbosi ripidissimi.
È effettivamente alla portata di tutte le runner?
Certo! Il contesto delle skyrace mette sempre un po’ in soggezione, soprattutto chi è abituato alla convivialità del trailrunning, dove seppur di sterrato si parla, i ritmi sono più blandi e il terreno meno accidentato. Ma questo riguarda donne e uomini indistintamente. In realtà, la maggior parte delle gare concede dei cancelli alla portata di molti atleti. Prudenza e attenzione fanno parte del materiale obbligatorio, ma non vedo alcuna controindicazione per la partecipazione rosa! La presenza femminile in montagna e in alta quota è stata sdoganata da tempo e le sky rappresentano una sfida come le altre. Un buon allenamento di forza durante il periodo invernale può preparare ogni donna allo skyrunning e una disciplina che ben funge da preparazione è sicuramente lo scialpinismo, dove le donne se la giocano senza problemi.
Raccontaci qualcosa del percorso.
Partenza controllata per 2,5 km in piano, per attaccare la prima e più lunga salita che conduce a 1300 m, dove il bosco apre le sue fronde su un pascolo fiorito, inondato di luce. Un tifo strepitoso accoglie festosamente gli atleti prima dell’attraversamento della parte più panoramica della gara: il Senter de Greste. Una linea sottile e tecnica, dove la vista privilegiata sul lago permette di coglierne tutta la bellezza. Passaggi tecnici nella roccia delle trincee, dove assaporare il ricordo della Storia e infine, l’arrivo veloce in paese, dove un ristoro fantastico di frutta e dolci di ogni tipo coccola tutti i finisher. Davvero una delle gare più belle a cui ho partecipato.
Quali materiali sono indispensabili per affrontare gare come questa?
Sicuramente delle ottime scarpe, dove “ottimo” risulta sempre molto soggettivo. Sono gare, come detto, piuttosto veloci e una scarpa reattiva e leggera può fare la differenza. Tuttavia è importante preservare la salute del piede e per qualcuno è comunque necessario scegliere modelli più protettivi e ammortizzati, per evitare complicazioni e infortuni durante la gara. Inutile sottolineare l’importanza della taglia: per me 2 numeri in più rispetto alle scarpe classiche. Una misura abbondante quindi, che possa permettere di evitare traumi alle unghie. E’ importante inoltre controllare sempre il materiale obbligatorio indicato nel regolamento di gara: oltre alla nostra incolumità, il rischio è di essere squalificati.
Hai qualche consiglio riguardo alle scarpe?
Quest’anno ho avuto il privilegio di provare due nuovi modelli di ASICS, pinky quanto rocky e ne sono rimasta piacevolmente stupita. Ho affrontato i sentieri della Ledroskyrace in compagnia delle ASICS Alpine XT, ma la scelta migliore sarebbe stata quella delle ASICS Gecko XT. Il nome vi porta nella giusta direzione, perché si tratta di scarpe pensate per i terreni ibridi tra acqua e terra, dove possono esprimere la loro massima tenuta. Suola tassellata di nuova concezione per una massima aderenza che rimanda proprio alle zampine con ventose dei piccoli anfibi, taschino sulla linguetta per inserire i lacci, evitando di inciampare restando impigliati e calzata avvolgente e comoda. Si tratta di una scarpa leggermente più reattiva rispetto alla prima e adatta a percorsi più brevi e veloci. Potrebbero davvero essere le vostre prime scarpe da Sky.
Tornando invece alla gara, ci sono stati dei momenti molto duri? Come li hai affrontati?
Come al solito, l’inizio resta per me la difficoltà più grande. La prima salita, che solitamente è quella che copre la maggior parte del dislivello, è sempre la parte più dura. Alla Ledro Skyrace in molti hanno usato i bastoncini e questo è un ottimo aiuto sulle salite più impegnative e ovviamente sono stata superata da molti atleti. Ho scelto di non usarli per potermi muovere più agevolmente nei pianori e in discesa, ma anche queste parti erano tecniche e quindi la velocità si è comunque ridotta. Ho comunque recuperato diverse posizioni nel corso della gara, anche grazie al goloso gel Cliff al lampone, consigliato dagli esperti di Mowki Sport! Quando si è spenta la luce, mi ha dato una buona carica di energia.
Visto che ci piace il punto di vista femminile, ci racconti qualche dettaglio del podio rosa della Ledro Skyrace?
Felicissima di vedere sul podio Daniela Rota, fresca del suo nuovo ingaggio ha dimostrato la sua tenacia nella discesa tecnica e scivolosa, dove ha conquistato il terzo posto. La sua passione profonda per la montagna l’ha condotta infine anche alle Skyrace dove continua a migliorare come atleta e come mi racconta, come persona: “La corsa è maestra e ci insegna a non mollare alle prime difficoltà!”.
Al secondo posto, ritroviamo anche in questa tappa la polacca Viktoria Piejak che, come ci racconta il nostro presidente Giorgio Pesenti del team Valetudo – Serim, è un’atleta forte e determinata, dotata di una spiccata predilezione per le discese a rotta di collo.
Regina della Ledroskyrace è invece sudtirolese Annelise Felderer che dopo il ritiro della Gelpi ha dominato tutta la gara, conquistandosi l’arrivo in 2:18:56.
Donne diverse, donne forti, ma soprattutto, donne come tutte noi.
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