Sara: la Trentapassi di Marone e lo skyrunning al femminile
Domenica 6 maggio, la Trentapassi di Marone (BS) ha inaugurato il circuito La Sportiva Mountain Running Cup con le sue due prove: la Vertical e la Skyrace, quest’anno con un percorso più lungo e ancora più duro. In gara c’era anche Sara Taiocchi, trailrunner e FrontRunner ASICS. Ecco il suo racconto. Sara, prima di tutto […]
Domenica 6 maggio, la Trentapassi di Marone (BS) ha inaugurato il circuito La Sportiva Mountain Running Cup con le sue due prove: la Vertical e la Skyrace, quest’anno con un percorso più lungo e ancora più duro.
In gara c’era anche Sara Taiocchi, trailrunner e FrontRunner ASICS.
Ecco il suo racconto.
Sara, prima di tutto spiegaci cosa sono queste skyrace!
Le corse a fil di cielo sono gare di skyrunning, forse la disciplina più spettacolare e tecnica del mondo della corsa che abbraccia diverse discipline giocate in alta quota. Possiamo dire che si tratti di un’evoluzione estrema della corsa in montagna e si caratterizzi per i dislivelli importati e per un ambiente, oggi non più tecnico quanto una volta, ma indubbiamente più difficile rispetto a un trail o una gara classica di corsa in montagna.
Una volta erano ancora più dure di oggi?
La disciplina nasce nei primi anni ‘90 e i suoi pilastri sono nomi oggi ben noti a tutti gli appassionati: Marino Giacometti, Fabio Meraldi, Bruno Brunod, Adriano Greco e un giovanissimo Marco De Gasperi colui che rappresenta, per me (e non solo), il riferimento indiscusso dello skyrunning e della corsa in montagna in generale. Al tempo, l’obiettivo era individuare la linea più logica e veloce per risalire dal fondo valle alcune delle montagne più belle del mondo: Il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino. Un alpinismo veloce, senza grandi protezioni e per questo decisamente sublime.
Non gare per tutti, insomma. Come mai questa scelta?
Dopo una preparazione su asfalto, da aprile torno sempre molto volentieri per sentieri, anche se solitamente per prepararmi a gare lunghe come i trail. Quest’anno ho deciso con il mio allenatore Giovanni Bonarini di dedicarmi a gare più corte, dove anche la velocità gioca un ruolo fondamentale, ma soprattutto di spingermi ancora più in alto, trovando nello skyrunning la perfetta risposta al mio bisogno di muovermi e la mia passione per la montagna.
Come è andato l’esordio alla Trentapassi Skyrace?
Caldo e faticoso! A dire la verità, non è stato un esordio perché quella di domenica era la mia terza presenza alla Trentapassi, ma essendo cambiato il percorso, è stato un po’ come partecipare a una nuova gara. Giornata splendida contro ogni previsione meteo che, per contro, ha portato con sé anche temperature alte e umidità. Sono contenta, è la prima e ho ancora tanto da perfezionare e migliorare. Questa sera processo alla prova con il coach per definire la strategia delle prossime.
Come definiresti la presenza femminile su questo tipo di gare?
Su 322 partenti, noi donne eravamo 50. In effetti è ancora piccola la partecipazione femminile, soprattutto rispetto alla corsa su strada, in pista o anche nei trail. È un peccato per le runner amanti della montagna, perché gli scenari che si aprono in queste competizioni sono di una bellezza spiazzante. Ieri, lungo la tosta salita verso la vetta della Corna Trentapassi, non ho dimenticato di buttare lo sguardo su ciò che ci stava alle spalle: il Sebino brillava sotto di noi, in lontananza Lovere e l’Accademia Tadini e a sud Monte Isola, sormontata dal santuario della Madonna della Ceriola. Pazzesco.
Credi ci sia una ragione per questa riluttanza delle quote rosa?
E’ la prima, quindi forse durante la stagione la percentuale andrà aumentando, io me lo auguro. Forse il timore di percorsi troppo tecnici blocca molte di noi, ma penso che protagoniste come Martina Valmassoi, Stefi Jimenez o Lisa Buzzoni possano sempre di più ispirare e far sognare anche le più timorose. Chiacchierando con Lisa – a Marone per tifare le sue compagne di team, perché dolcemente in attesa del suo terzogenito – ho scoperto la bellezza di una passione condivisa con il proprio compagno (Paolo Gotti). Stefy, accompagnata dalla sua bellissima figlia, mi ha detto di aver corso con un’energia nuova durante tutta la fase di allattamento. E inifine, Chiara Fenaroli – organizzatrice con suo marito Davide Zanotti della Trentapassi – che rappresenta davvero l’ottima controparte di Davide nella gestione e nell’organizzazione di questa gara spettacolare. Donne toste, ma che in realtà vivono semplicemente e a pieno ciò ognuna di noi ha dentro di sé: una forza immensa.
Ti auguri di avere più avversarie??
E’ indubbio che la concorrenza aumenterà, ma spesso mi è capitato di conoscere altre donne in gara e condividere con loro parte del percorso. Con qualcuna abbiamo addirittura tagliato insieme il traguardo! Anche ieri è successo di condividere dei momenti di fatica: con Roberta, della Valsassina, progettando durante la salita su roccette la sua scampagnata attraverso le montagne per raggiungere le terme di San Pellegrino, il mio paese: oppure con Chiara, già incontrata una settimana fa durante un trail e con Ida, sorridente e tostissima in salita, che ha dovuto fare i conti con qualche crampo.
L’invito è quindi aperto per…?
Tutte le girlz il prossimo 10 giugno alla Ledro Skyrace!
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