Marketing Brand e Bot

Marketing Brand e Bot

Riccardo Mares

Nel meraviglioso mondo di Instagram succede che qualche influencer si fa prendere la mano dal sistema e chiede aiuto a qualcuno, senza accorgersi che erano bot!

21 Gennaio 2020

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I social media sono un meraviglioso veicolo di promozione. Non parlo solo di pubblicità a pagamento, ma anche di promozione meno esplicita. Una di queste forme è l’influencer marketing, ovvero brand che arruolano testimonial per promuovere i propri prodotti.

La promozione segue solitamente le linee guida del brand e la sensibilità e coerenza dell’influencer stesso. Sull’argomento ho scritto un articolo nel blog degli ASICS FrontRunner (di cui io stesso faccio parte) dal titolo “Sport Personal Branding” in cui analizzavo come una persona può rendersi popolare online.

Una delle cose fondamentali per gli influencer è delineare la propria etica. In un mondo basato sui numeri, molti sono attratti dalle scorciatoie per aumentare il loro “valore”, inseguendo i grafici di crescita di follower e like.

Lato aziende ancora oggi si denota una certa immaturità talvolta dettata dal dover filtrare grandi numeri di persone che vorrebbero promuovere il prodotto. Per fare questo erroneamente si analizzando le effimere metriche, chiamate anche vanity metrics, senza considerare davvero le potenzialità delle persone di:

  • rappresentare il brand
  • coinvolgere nuovi utenti ad avvicinarsi al brand

La parte triste di questa storia è che quotidianamente capita di analizzare profili, soprattutto su Instagram, palesemente faked i cui numeri non corrispondono in alcun modo al reale valore della loro attrattività.

Decine di migliaia di follower, crescite esponenziali, commenti (inviati e ricevuti)  senza un reale valore aggiunto, like da utenze completamente distaccate, come ad esempio account italianissimi, che pubblicano solo in italiano, che hanno centinaia di like da profili orientali completamente off topic.

A tal fine  – per dare un’arma in più a chi deve valutare – ho coinvolto i ragazzi di Ninjalitics per redarre una serie di consigli su:

  • chi non scegliere
  • chi scegliere

Ninjalitics è il sito web più utilizzato in Italia per analizzare profili Instagram. Ad oggi conta oltre 1.000.000 di profili analizzati ed è tra le poche aziende di analisi ad avere accesso alle API ufficiali di Instagram. 

Prima di tutto definiamo cosa è un “bot”:

a device or piece of software that can execute commands, reply to messages, or perform routine tasks, as online searches, either automatically or with minimal human intervention

Partiamo con lo screenshot del mio profilo:

Ora vediamo due gruppi di regole fondamentali, forniti da Ninjalitics, per capire:

  • come riconoscere un account dopato
  • come riconoscere un buon influencer

 

Regole per riconoscere un account dopato

  1. Crescita: apri ninjalitics.com (un sito web per monitorare la crescita nel tempo di qualsiasi profilo instagram) e controlla se fa o ha fatto follow/unfollow. In caso negativo controlla se ha crescita una irregolare, strana, ingiustificata e una perdita ingente di follower subito dopo. Confrontala con: post pubblicati, menzioni, notizie online (google) e offline (es: televisione)
  2. Like: numeri pressoché costanti in tutti i post. Controlla se nei video pubblicati ci sono più like visualizzazioni. Un altro segnale è se i like ai video sono identici ai like nelle foto. Solitamente le foto prendono molti meno like dei video.
  3. Chi mette like?: controlla la lista di chi mette like ai post. Se sono comprati, spesso troverai account palesemente fake oppure stranieri (rispetto alla nazionalità di chi stai analizzando). Monitora anche l’andamento con cui riceve like nel tempo: statisticamente un post prende il 50% dei like nella prima ora!
  4. Chi lo segue e chi segue? Apri la lista dei follower di quel profilo, ed effettua la stessa ricerca fatta con i like. Per quanto riguarda i following invece, se vedi un numero troppo elevato, diciamo sopra i 1500, potrebbe esserci qualcosa di strano: controlla ninjalitics.com se fa o ha fatto del follow/unfollow
  5. Commenti: leggi i commenti, ti sembrano spontanei oppure “costretti”? Riconoscere se un profilo partecipa a gruppi di scambio like e commenti è facile. Cerca se ci sono profili che commentano ripetutamente le foto, guarda quanti follower hanno (spesso hanno diversi migliaia di follower), controlla se seguono il profilo che stai analizzando e infine controlla nei commenti sotto ai loro post se trovi commenti provenienti dagli stessi profili che hai visto prima.

 

Regole per riconoscere un buon influencer

  1. Crescita “dolce”: un profilo che cresce organicamente, tendenzialmente ha una crescita proporzionata nel tempo. Possono esserci dei picchi, che spesso corrispondono a: post pubblicati, menzioni, notizie online (google) e offline (es: televisione). Una crescita molto rapida invece può essere dovuta a contenuti particolarmente virali. Te ne accorgi molto facilmente trovando corrispondenza con le interazioni sui suoi contenuti (leggi gli altri punti)
  2. Numero like e commenti incostante: strano ma vero. Avere una discreta varianza tra le interazioni dei post è sintomo di organicità. Questo perché riflette il normale funzionamento dell’algoritmo. Non si può vincere sempre ;)
  3. Rapporto con la community: guarda se i commenti che riceve sono spontanei e soprattutto se sono inerenti alla descrizione del post o ancora meglio se rispondono alla call to action del post (se presente). Questo è sintomo dell’abilità comunicativa di quel profilo nel coinvolgere attivamente la propria community. Inoltre, controlla se il profilo risponde (e in che modo) ai commenti. È sinonimo di attenzione e relazione con la propria community.
  4. Chiedi le medie dei seguenti dati: visualizzazioni alle storie (un buon Open Rate, ovvero il tasso di apertura delle storie, è intorno al 10%), tap sugli sticker, risposte sondaggi, swipe up.
  5. Dati statistici: prima di firmare qualsiasi cosa, chiedi SEMPRE di poter vedere i dati business di un profilo, ovvero le impression, la copertura, le visualizzazioni alle storie, i click sul link etc. È un tuo diritto. Puoi chiedere di inviarti degli screenshot (attenzione possono essere facilmente modificabili) oppure utilizzare la funzione “Clienti” di business.ninjalitics.com che ti permette di richiedere accesso ai dati statistici di un profilo senza bisogno di scambiarsi la password del profilo.

 

Fatti sociali alla mano

Per integrare gli utili spunti vi mostro un profilo palesemente bottizzato, con numeri che difficilmente possono mentire:

Come puoi vedere ci sono picchi di follow/defollow da parte dell’utente stesso anche oltre le 500 unità. Per contro i follower sembrano quasi solo aumentare e anche qui ci sono picchi anche da 80 alla volta, non però corrispondenti ad attività editoriale.

Questo invece un profilo che ne ha fatte di cotte e di crude, per poi rinchiudersi in clausura dopo una pesante pulizia:

La cosa che fa più impressione è l’effetto di questo gioco pericoloso quando si spengono i motori dei bot:

L’ultima moda in Instagram sono gli autorisponditori di stories, usciti dopo l’aggiunta da parte di IG dei widget interattivi (sondaggi, domande, …). Questi simpatici tool mettono risposte a caso (solitamente una frase prefissata): la cosa imbarazzante è che nelle prime versioni arrivavano le risposte ma non c’erano le view… 

Grazie ancora a Ninjalitics per la collaborazione.

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