Strade Bianche 2017: la mia vittoria contro il dubbio… e la pioggia
Marco ci scrive dopo aver partecipato domenica scorsa, 5 marzo, alla Gran Fondo Strade Bianche. Ormai è risaputo che pioveva e faceva freddo. Solo alcuni (ma tanti) temerari se la sono sentita di affrontare le condizioni avverse, portando a casa una vittoria personale contro se stessi. Questa è la vittoria di Marco. Da qualche […]
Marco ci scrive dopo aver partecipato domenica scorsa, 5 marzo, alla Gran Fondo Strade Bianche. Ormai è risaputo che pioveva e faceva freddo. Solo alcuni (ma tanti) temerari se la sono sentita di affrontare le condizioni avverse, portando a casa una vittoria personale contro se stessi. Questa è la vittoria di Marco.
Da qualche anno, ormai, non partecipo a una gran fondo, ma quest’anno ho deciso di ritornare in “gruppo” alle Strade Bianche!
Perché questa scelta? Per l’unicità della prova e per la voglia di vedere i pro.
Una volta gestito il rito del pacco gara e del chip, tutti sempre disponibili e preparati, seguo con attenzione la gara dei professionisti, in trepida attesa per l’arrivo in Piazza del Campo… Guardando la gara in TV non avevo mai notato alcuni particolari del percorso che si scorgono dal vivo e, soprattutto, capisco che è duro!
Qualche dubbio s’insinua nella mia mente riguardo la mia partecipazione: ma non sono uno che si tira indietro…
La gara dei pro
Gli ultimi km sono selettivi e duri e “l’uomo Sky” stacca tutti, si presenta da solo sull’ultima asperità, il Santa Caterina e trionfa nella “classica del nord più a sud d’Europa”. Che emozione, non da meno quella vissuta per le donne con la Longo Borghini sul gradino più alto del podio.
Per domenica è prevista pioggia tutto il giorno. Altri dubbi si insinuano nel mio cervello. Preparo bici, davantino, numero, gel, camere d’aria di scorta, l’anti pioggia. Decido di gonfiare a 5.3 davanti e 6.3 dietro, ho due vittoria da 23 so che il 25 è il minimo sindacale, ma non mi spavento.
Ore 7.00, diluvia
Ore 8.20 diluvia
Il solito dubbio fa capolino, ma si ritira timidamente. Ho deciso! Vado! Entro in griglia, forse troppo presto con tutta questa pioggia, sono le 8.45.
Ore 9 in punto: la partenza!
Incredibile, i mie vecchi ricordi di ciclisti scalmanati pronti a tutto per guadagnare fin da subito le prime posizioni non ci sono più, sarà per il freddo e la pioggia?
Sarà che ci sono tanti stranieri? O sono solo cambiate le abitudini?
Anche la ricerca disperata della scia sembra essersi placcata, mi piace questa nuova frontiera. Sarà per questo che nascono nuove nicchie come il “gravel”?
Fa freddo!
Non sento le mani, sarà così fino a sotto la doccia, tanto che, per prendere un gel, impiego mediamente 2 lunghi minuti…
Lo sterrato in realtà è un bellissimo fondo compatto reso morbido in superficie dalla tanta acqua che cade, ma è una piacevole sorpresa, è gustoso pedalarci sopra e dentro.
Le salite nella prima parte sono affrontabili, solo verso il 30esimo km, incontro un primo strappo deciso da 34×25.
Gestisco, soprattutto il freddo alle mani.
Al primo ristoro capisco che è così per tutti. In molti si fermano e bloccano la strada, proseguo, non vorrei non ripartire più…
Il paesaggio
Veramente suggestivo, così come il venticello sulle sommità!
Non sto dando tutto, voglio godermi questo rientro in una GF, sulle salite più dure mi superano in tanti ma poi, come sempre, è tutto un elastico con quasi gli stessi fino alla fine.
Ecco Siena…
Vedo Siena in lontananza, sembra lì a due pedalate, ma mancano ancora una quindicina di km. Gli ultimi sono davvero duri con rampe impegnative sia su asfalto sia in sterrato E in pianura? Quale pianura? Forse 1 km in tutto!
Il divertimento è continuo, ma la concentrazione deve rimanere alta: Su uno strappo asfaltato, mi slitta la ruota, troppa potenza? Mi scappa da ridere, avrò bucato? Controllo ma no, forse è solo il mix pendenza e acqua.
Arrivato alle porte di Siena mi dico:
“Ci siamo” ora il Santa Caterina… ma non è subito, ci sono ancora diversi chilometri da percorrere intorno alla città e poi eccolo lì di fronte.
Bello, ripido, con due ali di folla è un bel lastricato che grippa bene, nonostante il bagnato. Mi vengono in mente i pro che si giocano posizioni di rilevo su questo stesso strappo. Proseguo con buon ritmo in piedi, supero qualche compagno di avventura, il pubblico applaude e incita, alla fine mi è sembrato corto e non duro, potere della mente?
Pedalare per le vie del centro è uno spettacolo! Smette di piovere, arrivo in piazza del campo, c’è il sole! Il premio per non aver ceduto al dubbio.
La mia prima Strade Bianche: favolosa!
Marco
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