Claudio Pupi e il Cammino di San Olaf

In questa puntata di idee di viaggio, andremo con Claudio Pupi alla scoperta di un cammino spirituale che attraversa le grandi foreste del nord: il Cammino di San Olaf

Redazione ENDU

In questa puntata di idee di viaggio, andremo con Claudio Pupi alla scoperta di un cammino spirituale che attraversa le grandi foreste del nord: il Cammino di San Olaf.

Claudio non è sempre stato un camminatore, anzi. Il cammino l’ha scoperto quando già lavorava da anni, e una parte di lui spingeva per il mollare tutto e partire. Ci ha pensato a lungo, poi un giorno ha preso la decisione, e senza alcun tipo di allenamento alle spalle è partito per il Cammino di Santiago.

Puntava a fare giusto tre giorni di cammino, fino a Pamplona, ma un passo dopo l’altro la determinazione di continuare l’ha portato fino a Santiago e poi a Finisterrae. Ha perso 25kg, è stato accompagnato per tutto il percorso da acciacchi fisici, ma era arrivato in fondo, e da lì non si poteva più tornare indietro.

E infatti indietro non torna: riparte, stavolta da Roma, e in 4 mesi e 3200km si ritrova di nuovo a Santiago. Durante il cammino conosce molti amici, alcuni di questi vivono a Barcellona. Si trasferisce così in Catalogna, dove vive 5 anni, durante i quali almeno una volta l’anno torna a Santiago a piedi, ogni volta da un percorso diverso. 

Visto anche il suo lavoro da fotografo, fin dall’inizio della sua esperienza col cammino Claudio decide di riprendersi.
Scopre presto, così, il valore della condivisione: sempre più gente lo contatta, gli chiede informazioni e si lascia ispirare dalle sue avventure, e questo lo riempie di gioia. Apre così il suo sito e il suo canale Youtube, dove carica video di tutti i suoi viaggi.

Nel 2019, per la prima volta, decide di fare un percorso diverso, che non ha come meta finale Santiago. Attraversa l’Europa in treno fino alla Norvegia, dove inizia a percorrere il Cammino di San Olaf.

Orsi, notti trascorse in tenda, la natura incontaminata che si attraversa in tutto il percorso (l’acqua, ad esempio, si beve direttamente dai fiumi e dai laghi). La cosa che più è rimasta dentro a Claudio dal percorso del cammino di San Olaf è l’incredibile contatto con la natura.

Quello che Claudio porta sempre nel suo zaino è sicuramente la conchiglia di Santiago, per ricordare che è un pellegrino e non un camminatore. La differenza è che un pellegrino cammina nonostante tutto, va piano ma anche se non ce la fa trova qualcosa in più per arrivare, indipendentemente da tempi e performance. Chi cammina per motivi spirituali non è interessato alla competizione, ma alla condivisione. Ti unisce alla terra, alle persone, a te stesso. E il simbolo di questa unione è la conchiglia, quello che poi fisicamente ti riporti a casa (perché queste conchiglie si trovano solo nella spiaggia di Finisterrae). È un simbolo di avercela fatta.

Un altra cosa, più pratica, che Claudio ha sempre nello zaino sono le ciabatte: le porta da sempre, da 6 anni, perché sono sagomate (perfette per la fascite plantare), e hanno sempre resistito. È il simbolo del riposo dopo la fatica di una lunga tappa.

All’inizio ha cominciato a camminare per perdersi, per dimenticare da dove veniva. Poi, cammino dopo cammino, ha cominciato a ritrovarsi. Ha ritrovato se stesso: il cammino è qualcosa che parla in maniera molto personale, entra talmente dentro da renderlo difficile da spiegare con parole che siano giuste per gli altri e non solo per se stessi. 

Dopo aver iniziato a camminare, è come se si guardasse tutta la realtà con una lente diversa, dando una chiave di lettura diversa a tutto ciò che succede.

 

In collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali

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