Via Francigena For All: un percorso accessibile nel Canavese

Scopriamo questo importante progetto di Regione Piemonte per rendere il percorso sostenibile e accessibile a chiunque.

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Nel cuore del Canavese, in Piemonte, si snoda un tratto speciale della Via Francigena: 20 km tra Ivrea e Viverone, progettati per garantire accessibilità a tutti. Questo percorso, parte del progetto di Regione Piemonte noto come Via Francigena For All, è pensato per offrire un’esperienza di viaggio inclusiva, che permette a chiunque, indipendentemente dalle proprie abilità fisiche o sensoriali, di godere della bellezza del territorio.

In questo articolo vi portiamo alla scoperta di questo tratto, percorso in compagnia dell’atleta paralimpico Manuel Lama.

Via Francigena For All: un percorso per tutti

Il tratto della Via Francigena For All è stato progettato per essere accessibile a chiunque, compresi coloro che hanno disabilità fisiche, sensoriali o cognitive. Questo progetto di Regione Piemonte è particolarmente significativo perché sottolinea l’importanza di rendere accessibili a tutti le opportunità che questo straordinario territorio ha da offrire grazie all’assenza di barriere e ostacoli.

Il percorso è ideale per tutti, dagli atleti agli appassionati di passeggiate. Alterna tratti di asfalto e sterrato, facilmente accessibili anche a persone ipovedenti o non vedenti accompagnate da una guida. Sebbene siano presenti fontanelle lungo il tracciato, è consigliabile evitare i periodi più caldi, poiché il percorso è in gran parte esposto al sole.

Il tratto canavese è di una ventina di chilometri. Partendo da Ivrea, si affrontano anche piccole salite che portano fino a 337 m di altitudine. Il tratto finale è in discesa verso la meta: il Lago di Viverone.

Aree di sosta accessibili

Lungo il percorso della Via Francigena For All sono state create aree di sosta pensate come luoghi sostenibili e accessibili grazie ad un utilizzo facile e intuitivo per chiunque. Queste stazioni di servizio, realizzate in legno lamellare e dotate di impianto fotovoltaico con pannelli in legno compensato, offrono riparo e la possibilità di ricaricare e-bike, carrozzine elettroniche e cellulari.

Inoltre, dispongono di panche e tavoli accessibili, illuminazione interna ed esterna che guida il pellegrino lungo il percorso e strumenti per la manutenzione delle biciclette (pompa gonfiaggio e kit chiavi, un orologio stile ruota di bicicletta e due dispositivi di ancoraggio per bici).

Tutto ciò che serve per ripararsi, riposarsi e ripartire.

Prima sosta: Ivrea

Il percorso inizia a Ivrea, principale città nel Canavese che vanta, per restare a tema sport, un importante stadio di canoa sulla Dora Baltea, prossimo a ospitare i mondiali.

Durante la sosta a Ivrea, una visita imperdibile è la Cattedrale di Santa Maria Assunta e la sua cripta, accessibile a tutti grazie all’app gratuita Chiese a Porte Aperte.

cripta cattedrale ivrea

Questa applicazione offre pannelli multisensoriali audio e video, inclusi video in LIS (Lingua Italiana dei Segni) e schede di narrazione in comunicazione aumentativa, per permettere a chiunque di apprezzare i tesori custoditi nella cattedrale.

Tratto nel verde

Dopo aver lasciato il centro storico di Ivrea, il percorso si addentra nella zona dell’Anfiteatro Morenico, caratterizzato dai cinque laghi di origine glaciale formatisi dal ritiro del ghiacciaio Balteo. Questa area, una delle meglio conservate al mondo, offre opportunità per passeggiate, ciclismo e equitazione, immergendosi nel verde del Canavese.

Seconda sosta: Bollengo

Dopo 8 km si arriva a Bollengo, dove si trova la piccola chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo. Questa chiesa, l’unica testimonianza rimasta di un antico borgo abbandonato nel XIII secolo, è molto apprezzata dai pellegrini e recentemente anch’essa è stata resa accessibile a tutti grazie al progetto Chiese a Porte Aperte. All’interno, si possono ammirare affreschi di San Michele e altri personaggi sacri, attribuiti a Domenico della Marca di Ancona, un artista attivo tra il XIV e XV secolo.

Terza sosta: Piverone e Gesiun

Tra Bollengo e Piverone, il percorso coincide con la Strada Reale dei Vini Torinesi, che promuove il patrimonio enologico locale con etichette DOCG quali l’Erbaluce di Caluso e il rosso Carema DOC (da degustare all’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Caluso).

A pochi chilometri dal Lago di Viverone, all’incrocio di due strade di campagna, si trovano i resti del Gesiun, l’originaria chiesetta romanica di S. Pietro di Sugliaco (XIII secolo).

Gesiun resti chiesa romanica su sentiero via francigena for all

Per le sue caratteristiche architettoniche il Gesiùn rappresenta una delle testimonianze più singolari, e anche anomale, dell’architettura romanica nel Canavese e sicuramente uno dei punti più suggestivi del tratto canavesano sia della via Francigena For all che del sentiero tradizionale.

Da qui si intravede la meta di questa parte di percorso: il lago di Viverone.

Meta finale: Lago di Viverone

Il percorso si conclude al Lago di Viverone, il terzo lago più grande del Piemonte. Qui l’attività principale è la vela, ma è possibile praticare anche canoa, nuoto – è certificato tra i 7 laghi balneabili del Piemonte – e il SUP. Le sue acque sono luogo, sin dagli esordi, degli allenamenti di Stefano Comollo (classe 2006), oggi campione della Nazionale Italiana di Wakeboard. In tema di accessibilità, nel periodo estivo vengono attivate su richiesta anche iniziative sportive “for all” (canoa).

Inoltre, si possono effettuare escursioni a piedi e in bici intorno al lago che portano anche ad un villaggio palafitticolo patrimonio Unesco (costituito da pali originali e una ricostruzione) e castelli.

Questo lago offre una vista unica sulle montagne circostanti, tra cui il Monte Rosa e parte del massiccio del Monte Bianco, rendendolo l’unico lago di pianura da cui si possono vedere montagne di 4000 m.

È il luogo ideale per rilassarsi dopo un’emozionante giornata sulla Via Francigena For All.


In collaborazione con Visit Piemonte

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