Lo sportivo in quarantena
Sembra ormai lontano il periodo in cui sono rimasto chiuso dentro la mia piccola stanza di hotel ad Abu Dhabi, in quarantena, per il sospetto di contagio da Covid-19 di addetti ai lavori all’UAE Tour negli Emirati Arabi.
Sono passate due settimane, ma la situazione non è cambiata; al mio ritorno da Dubai, sano e salvo e soprattutto NEGATIVO al tampone, ero felice di essere tornato a casa, di potermi godere per qualche giorno la famiglia intera e il cibo italiano, prima di ripartire per un’altra esperienza di lavoro.
Invece non è stato cosi, perché sono bastati pochi giorni per capire che la situazione in Italia non era migliore e che il focolaio esploso a Codogno, sarebbe stato solo uno dei tanti, e che tutto il mondo dello sport e del lavoro era in pericolo di contagio, cosi tanto da annullare ogni evento sportivo e qualsiasi attività lavorativa non strettamente necessaria.
Così, è iniziato il mio secondo periodo di isolamento autogestito, questa volta in casa mia e con la mia famiglia, e la mia prima esperienza di sportivo in quarantena.
La mattina è sacra per uno sportivo, ancor di più se professionista, colazione abbondante, ormoni alle stelle e tanta motivazione da spalmare su tutta la giornata. Mi spiego meglio:
- lo sportivo per principio va a letto presto, oppure anche quando va a letto tardi, è mediamente più stanco di una persona sedentaria, quindi questo vuol dire, in molti casi, che dormirà molto meglio e profondamente;
- dormendo molto bene, lo sportivo la mattina si alza presto, o per i più dormiglioni anche no, ma sicuramente stimolato dal picco ormonale delle prime ore del mattino, che spesso sono meglio del caffè la mattina per aprire gli occhi e iniziare a muoversi;
- una volta sveglio, la prima cosa a cui pensa è fare una super colazione piena di carboidrati, proteine e super food, che gli permetteranno di affrontare una giornata di lavoro e allenamento intenso.
In questo periodo di “quarantena” autogestita, in cui usciamo solo per procurarci cibo e per lavoro, nel mio caso specifico sola la prima soluzione vale, perché il mio lavoro l’ho perso dopo l’annullamento delle gare RCS sport in Italia, diventa difficile continuare a vivere con lo stesso stile di vita da sportivo che mi faceva svegliare la mattina e dire, sarà dura, ma sicuramente piacevole.
Il primo trauma è stato abituarmi a fare a meno di colazioni stellari la mattina e con il calo improvviso della motivazione a fare qualsiasi cosa.
In questi primi giorni passati tra le quattro mura domestiche mi sono riconvertito alle cose semplici, o che lo sembravano, e che in precedenza evitavo di fare, come fare ordine tra le mie cose, fare spazio alle cose nuove e soprattutto godermi la famiglia. Poi dopo qualche giorno di stop, la mia irrefrenabile voglia di muovermi ha ricominciato a rimbalzare dentro di me e ho dovuto procurarmi gli strumenti adatti allo sport dentro casa, come rulli per ciclismo indoor e attrezzatura per il corpo libero.
Per fortuna la tecnologia ci viene incontro per qualsiasi esigenza al giorno d’oggi, e anche se in passato, a volte, ho maledetto e odiato praticare sport al chiuso, ora dico grazie che esiste questa possibilità. Ho attrezzato una stanza con pesi e tappetino, e davanti alla televisione, collegata al web, scarico da YouTube intere sessioni di fitness a corpo libero. Lo stesso vale per il ciclismo, grazie alla tecnologia digitale sul web, riesco ad allenarmi sui rulli, davanti al mio device portatile, ascoltando la mia musica, e perché no anche sfidando alcuni miei amici online.
In questo modo le giornate passano in fretta, la mattina fitness con mia moglie, dopo pranzo si lavora entrambi al computer, la sera io sui rulli e lei prepara una cena squisita.
Per concludere la mattina mi sveglio, faccio la mia solita colazione abbondante, mi alleno e mi distraggo momentaneamente da tutto quello che sta succedendo, senza dimenticare che siamo in quarantena per un motivo preciso e importante per tutti noi, salvaguardare il prossimo e noi stessi!
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