L’everesting “segreto” di Giampiero Monti

L'everesting "segreto" di Giampiero Monti

Redazione ENDU

L’Everesting è una sfida con la salita, un viaggio infinito e ripetitivo per provare a sé stessi che i dislivello non spaventa.
Quest’anno Giampiero Monti ha affrontato questa sfida come allenamento per il suo viaggio con ENDUdream2, ecco il suo racconto.

21 Luglio 2020

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L’Everesting è una sfida con la salita, un viaggio infinito e ripetitivo per provare a sé stessi che i dislivello non spaventa.
L’anno scorso era stato Davide Cappelletti a creare uno show dal suo Everesting, quest’anno Giampiero Monti ha affrontato questa sfida come allenamento per il suo viaggio con ENDUdream2, supportato daLa SportivaVolchem, Sportler e Cannondale, ecco il suo racconto:

Lo scorso weekend ho deciso che, nonostante il Covid 19 e nonostante gran parte delle competizioni ciclistiche siano state rimandate un po’ ovunque, dovevo fare qualcosa di importante con la mia bici, soprattutto per darmi nuovi stimoli.

E questo, come avevo promesso, l’ho trovato nell’Everesting, sfida che consiste nel ripetere una salita a scelta tante volte quante ne servono a superare la quota di 8848 m di dislivello positivo, venendo certificata da un settore di Strava.

La mia scelta e’ ricaduta sulla salita che da Premilcuore (paesino montano del forlivese) porta dopo 14.5 km a scollinare in Toscana tramite il Valico Tre Faggi, percorso da affrontare 16 volte in andata ed altrettante in ritorno.

Dopo aver contattato un bar-alimentari del posto ho parcheggiato l’auto di fronte e quello sarebbe stato il mio punto d’appoggio per rimpinzare anche la mia scorta di integratori grazie a Volchem. Partito alle 5 del mattino col buio, le prime salite sono andate via lisce, ma con il passare delle ore il caldo ha cominciato a farsi sentire.

Una cosa buffa che mi sono immaginato nelle salite sta nel fatto che ci sia una casa al settimo km dei 16, il proprietario vedendomi passare non ha mai avuto il coraggio di dirmi niente, persino alle 2 di notte, avrà pensato che fossi matto.

Alla decima discesa il freddo si è fatto intenso ed ho deciso di riposare in auto sino all’alba ma il risveglio non è stato dei migliori, infatti ha cominciato a piovere a dirotto. Ecco questi sono i momenti in cui non devi perderti d’animo,per cui dopo una bella colazione dalla signora del bar,con la quale è nata una amicizia tanto che ad ogni passaggio scandiva il numero delle salite mancanti,sono ripartito sotto il diluvio. Per fortuna la scelta della bici è ricaduta sulla Cannondale Topstone Carbon, uno degli sponsor di Endudream2, mi ha aiutato tantissimo soprattutto in discesa visto lo stato del manto stradale non proprio spettacolare.

La pioggia è poi cessata per fortuna ed è tornato il sole e il bel tempo mi ha accompagnato sino all’ultima asperità di giornata. Difficile dire cosa si provi in questi momenti: la soddisfazione di aver compiuto una piccola impresa unita alla consapevolezza che è già finita e che devo tornare alla vita reale.

Molti mi chiedono perché faccia queste cose,  non c’è un motivo specifico, mi trovo solo con te stesso, ho tanto tempo per pensare, in mezzo alla natura , cosa si può volere di più!

Per gli amanti dei numeri i km finali sono stati 468 e 8898 m dislivello positivo. 

 

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