Dopo aver scoperto l’Appennino Piacentino, Emilia Bike Experience ci accompagna in quello Reggiano e Parmense. Questo territorio offre una combinazione di natura, cultura ed enogastronomia perfetta per gli appassionati di cicloturismo e avventura ecosostenibile.

Da Borzano (Reggio Emilia) fino a Collecchio (Parma), in questo articolo presentiamo un percorso su due giorni pensato per chi desidera esplorare le bellezze dell’Emilia Romagna su due ruote, immersi in un paesaggio che alterna boschi, castelli e borghi storici.

• Emilia Bike Experience – primo giorno: da Borzano ad Albinea
  • Castello di Borzano
  • Tana della Mussina
  • Albinea
    • Pausa gastronomica
• Emilia Bike Experience – secondo giorno: dalle colline parmensi alla Corte di Giarola
  • Castello del Bianello
  • Sentieri tra arte e cultura
  • Rocca di San Vitale
  • Boschi di Carrega
  • Corte di Giarola

Emilia Bike Experience – primo giorno: da Borzano ad Albinea

Castello di Borzano

Il tour inizia a Borzano, piccolo borgo reggiano circondato dalle colline dell’Appennino. Qui si trova il Castello di Borzano, antica dimora medievale dei Manfredi – una famiglia nobile al servizio di Matilde di Canossa che si occupava di gestire le terre della zona – costruita su una rupe di gesso recentemente inserita nel patrimonio UNESCO per i gessi messiniani, una particolarità rara di questa dorsale appenninica.

Le sue mura raccontano leggende di antichi feudatari ed è possibile ammirare resti archeologici unici, come le tombe scavate nella roccia adiacenti la chiesa ancora oggi utilizzata in particolari funzioni.

Tana della Mussina

Continuando il percorso, si raggiunge la Tana della Mussina, una grotta sepolcrale della prima età del Rame nel bosco dell’Appennino Reggiano. Qui, con un accesso libero fino alla prima sala, è possibile addentrarsi nel sottosuolo per osservare una delle cavità più affascinanti del territorio, nonchè quella con l’accesso più grande presente nel territorio d’Albinea, che vanta un alto numero di grotte.

Albinea

Lasciando il bosco e percorrendo un tratto sterrato, si giunge sulla strada che porta ad Albinea. In questo paese, dove ci sono le scuole, è presente un pezzo del muro di Berlino perchè Albinea è gemellata con Treptow-Köpenick, nono distretto di Berlino. Il luogo non è causale: questo simbolo iconico infatti vuol far riflettere su quanto accaduto in passato e su ciò che l’uomo può arrivare a fare, soprattutto i giovani.

Pausa gastronomica

Un ottimo modo per immergersi nella cultura di un territorio è attraverso la sua cucina, apprezzando i sapori autentici direttamente nei luoghi di produzione, come agriturismi e ristoranti tipici. Ciò consente di comprendere appieno l’identità di una regione, le sue tradizioni e la passione delle persone che vi lavorano.

Ad Albinea, in provincia di Reggio Emilia, l’Agriturismo Bellarosa rappresenta una tappa d’obbligo per chi desidera gustare piatti genuini e a km zero. Questa azienda agricola biologica offre ai suoi ospiti una cucina che rispecchia le radici gastronomiche emiliane, utilizzando ingredienti interamente prodotti in loco. Tra le specialità della casa si trova la birra biologica, realizzata con metodi artigianali che esaltano i sapori autentici e naturali della zona e l’aceto balsamico.

La gastronomia di questa zona è caratterizzata da alcune eccellenze che ne incarnano lo spirito: lo gnocco, una sorta di focaccia, e il celebre Parmigiano Reggiano, spesso servito con aceto balsamico locale o miele, per esaltarne il gusto unico e inconfondibile. Non mancano altre delizie locali come l’erbazzone, una torta salata farcita con bietole e formaggio, e il salame tagliato grosso, secondo la tradizione locale che prevede fette spesse per preservarne sapore e consistenza e in modo tale che stia in piedi. Un sorso dello spumante Spergola, un vino bianco frizzante tipico della zona, è il perfetto accompagnamento per ogni pasto, regalando una nota fresca e raffinata.

Emilia Bike Experience – secondo giorno: dalle colline parmensi alla Corte di Giarola

Il secondo giorno dell’Emilia Bike Experience porta i cicloturisti nel cuore del parmense, con un itinerario di 76 km e 1500 metri di dislivello, progettato per attraversare luoghi simbolici e ammirare la natura incontaminata di questo territorio. Il percorso, adatto a diverse tipologie di biciclette, dalle mountain bike alle gravel, offre la possibilità di affrontare alcune delle celebri salite frequentate dai ciclisti locali.

Partendo dalle colline di Babbiano, si raggiunge il Parco dei Boschi di Carrega, proseguendo con soste culturali alla Rocca di San Vitale e al Castello di Felino, per poi concludere alla Corte di Giarola, immersa nel Parco del Taro. È consigliato partire di buon mattino, così da godere appieno dei colori unici dell’alba e della natura emiliana.

Castello del Bianello

Partendo da Albinea, prima di arrivare alle colline parmensi da cui parte ufficialmente il secondo giorno di Emilia Bike Experience, è consigliato fare una prima sosta al Castello del Bianello, uno dei gioielli medievali del territorio, situato nel reggiano. Fa parte del sistema di castelli della collina reggiana, segnato dalla mirabile integrazione tra forme delle costruzioni e assetto geologico che dona carattere eccezionale al paesaggio rispetto al contesto regionale, uno stretto connubio tra valori naturalistico ambientali ed inetrventi architettonici.

Con la sua caratteristica pianta poligonale e le strutture architettoniche in armonia con il paesaggio circostante, il castello vanta un’architettura fortificata unica, risalente al 1044. Qui Matilde di Canossa, figura di spicco del Medioevo, venne incoronata viceregina d’Italia nel 1111 dall’imperatore del Sacro Romano Impero Enrico V, segnando un importante episodio della storia medievale.

Sentieri tra arte e cultura

In località Casatico, si trovano percorsi sterrati che attraversano vigneti e campagne, offrendo una vista suggestiva sul Castello di Torrechiara. Questo tratto è parte del progetto Sentiero d’arte, che collega Torrechiara a Langhirano tramite un itinerario pedonale e gravel segnato da installazioni di arte contemporanea, grazie a cui i viaggiatori possono apprezzare la bellezza naturale e la cultura artistica di questi luoghi.

Lungo il nostro itinerario è presente la Magnan Rocca, fondazione con una collezione d’arte privata che contiene il patrimonio di Luigi Magnani, collezionista della zona.

Rocca di San Vitale

Proseguendo verso la Val Baganza, una tappa essenziale è la Rocca di San Vitale a Sala Baganza, un magnifico palazzo rinascimentale che fu dimora di famiglie storiche come i Farnese e i Borbone. Oggi, la rocca ospita il Museo del Vino, rendendo la visita ancora più coinvolgente. Le sale nobili sono aperte per eventi e manifestazioni, mentre le cantine storiche sono adibite a museo.

Boschi di Carrega

L’avventura continua nel Parco dei Boschi di Carrega, che offre un’ampia varietà di sentieri tra piante secolari e cedri introdotti da Maria Luigia d’Austria con l’intento era infatti quello di renderlo un posto unico anche dal punto di vista botanico. Questo territorio era il casinò di caccia, nonchè la residenza estiva delle famiglie nobili ancora oggi intatta tanto che è possibile vedere sia la sezione principale che l’ampio colonnato che fungeva da scuderie e spazi per la servitù e i domestici.

Il parco, con i suoi percorsi sterrati e asfaltati, è molto apprezzato sia dagli amanti del trail running che dai ciclisti, tanto che vengono organizzate numerose gare di trail running durante l’anno. Al suo interno si trova anche un circuito asfaltato di 15 km che unisce i comuni di sala baganza e felino, ideale per chi desidera esplorare l’area in bicicletta o a piedi, con la possibilità di fare una sosta rilassante presso uno dei laghetti artificiali voluti da Maria Luigia per accogliere i suoi ospiti.

Corte di Giarola

Il percorso si conclude alla Corte di Giarola, presso Collecchio, dove si trovano il Museo della Pasta e il Museo del Pomodoro, due eccellenze della tradizione alimentare emiliana.

Volendo, da Collecchio, si può continuare l’itinerario lungo la Via Francigena, che si dirige verso Fornovo e il mare, o lungo la Ciclovia del Taro, che porta fino alla foce del fiume nel Po.

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In collaborazione con Visit Emilia e InEmiliaRomagna