Aspettative e Obiettivi in SMART

Aspettative e Obiettivi in SMART

Riccardo Mares

Tra aspettative e realtà. Tra sogno e sudore. Tra soddisfazioni e delusioni. Quelli tra palco e realtà (cit).

9 Ottobre 2020

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“E abbiamo fame, di quella fame che il vostro urlo ci regalerà”. Apro così questa riflessione con le parole di Ligabue, Luciano Ligabue. Che piaccia o non piaccia rappresenta – per la mia generazione – il cantastorie della nostra epoca, anche se mai avrei pensato di citarlo in un post legato alla corsa. È vero, però, che anche lui di sport ha parlato, citando il grande Oriali, il mediano!

Oggi ho voglia di parlare di obiettivi. In questa fase post full lock down ma nel pieno timore di un nuovo lockdown, viviamo in un limbo, con gare saltate, gare che si fanno e gare, come il triathlon raccontato dall’amico Dario, che alle sgomitate ha sostituito il gareggio contro se stessi e il freddo cronometro.

Mentre sto scrivendo penso ancora alla mia ultima gara, di qualche settimane fa, che ho raccontato nel blog di ASICS. Un evento che mi ha segnato e che mi ha messo di fronte al fatto compiuto di un obiettivo probabilmente non alla mia portata, anche se quella medaglia è nella mia bacheca, probabilmente con ancora qualche lacrima addosso.

Gli obiettivi sono il nostro Giano Bifronte con cui condividiamo gioie e dolori. Sono i nostri medium chimici che inducono nel nostro corpicino dopamina e ossitocina. Troppo ambiziosi, ci facciamo male. Troppo facili, rischiamo di sottovalutarci o accontentarci. Falliti e ci tirano giù, inesorabilmente.

Dal mondo del marketing faccio uscire l’acronimo S.M.A.R.T.,  che non ha nulla a che vedere con la piccola autovettura, ma che significa: Specific, Measureable, Actionable, Relevant, Time-Bound.

Vediamo insieme le voci per capire se gli obiettivi SMART possono essere applicati al nostro mondo sportivo:

  • Specific: Sono in grado di dettagliare il mio obiettivo, in modo che non sia qualcosa di astratto (Voglio correre più forte) ma qualcosa di concreto? Sicuramente terminare una gara è specifico, ma anche voler eseguire un allenamento in un certo modo è specifico.
  • Measureable: Specificato l’obiettivo sono in grado di porre dei paletti per capire esattamente se l’ho raggiunto? Beh qui, armati di tecnologia fino ai denti come siamo, penso non ci sia nemmeno da discutere se siamo in grado o meno. Per una gara abbiamo sicuramente il cronometro a parlare, ma potrebbe essere una posizione in classifica o banalmente puntare ad un allenamento entro certi tempi.
  • Actionable: È qualcosa che davvero possiamo fare? È qualcosa per cui siamo in grado di pianificare un percorso per raggiungerlo? Probabilmente per molti di noi correre una maratona sotto le 2:30 rientra appieno – come esempio negativo – in questa categoria: non c’è nemmeno da parlarne, è OT!
  • Relevant: Questo risponde perfettamente a quanto ho scritto in premessa. Siamo nel Vorrei ma non posso o siamo nella realtà? È qualcosa di arrivabile o stiamo parlando di un sogno, almeno per ora? Anche a me piacerebbe fare una super ultra, ma so che ad oggi non è nelle mie corde. Probabilmente rifare la Sky degli Eroi e scendere sono le 4 ore è già più nelle mie corde. Nelle tue di corde cosa è arrivabile? Qualche anno fa il primo “relevant” fu correre 10 chilometri di fila. Poi 10 sotto all’ora. Poi 10 sotto ai 50 minuti… poi poi poi… importante è continuare a sognare, a buttare su “carta” e ad allenarsi per raggiungerli. Ma coi piedi per terra.
  • Time Bound: Abbiamo definito un tempo per raggiungere il nostro obiettivo? Se è una gara sicuramente è la data della gara. Ma possiamo tranquillamente adattarlo e determinare che ogni nostro regolamento diventa un obiettivo da raggiungere, in una buona pianificazione degli allenamenti. Un buon modo per avere uno stimolo continuo a migliorare, anche solo di una manciata di secondi.

Prevengo eventuali commenti del “sì beh… ma io voglio solo correre”. È chiaro che ogni singola parola scritta qua sopra rientra nella sfera di chi cerca il miglioramento continuo, di chi trova nell’agonismo anche contro se stessi, una forma di liberazione e di rilassamento.

Ben chiaro che possiamo vivere la corsa fuori da questi schemi, così come possiamo essere particolarmente aggressivi senza per forza sentirsi schiavi degli obiettivi, anzi.

Detto questo ora tocca a te: qual è il tuo prossimo obiettivo?

Grazie se sei arrivato fin qui.

ps: ti sei già iscritto al mio canale Telegram “MerlinoxRuns

 

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commenti

Ciao Cristiano, grazie per il tuo commento. Si assolutamente bisogna avere un equilibrio tra "vorrei ma non posso" e gli alibi, così come i sentori della stanchezza e la pigrizia :)

Riccardo Mares - 2020-10-25 19:50:57

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