Burro d’arachidi, un (sano)morso d’America
L’altra sera riguardando Breaking Bad ho sghignazzato vedendo Walter White prepararsi metodicamente un paninetto con burro d’arachidi e marmellata come spuntino, tagliando poi i bordi del pane cassetta per renderlo ancor più soffice.
Già, il burro d’arachidi inizia ad entrare nella quotidianità anche degli italiani tradendo magari marmellata o Nutella.
Ma cosa rende il burro d’arachidi così “etico” oltre che buono? Beh analizzando 100 kcal di una composizione standard noteremo nella suddivisione un’alta percentuale di proteine, circa il 25%, e non è per niente poco, carboidrati attorno al 20%, la rimanenza del 50% in grassi.
Cosa significa?
Beh che il tempo di digestione e conseguentemente di sazietà sarà abbastanza lungo, e che l’energia verrà distribuita durante molte ore, azzerando il danno causato da picchi glicemici.
Avete letto grassi, che nella cultura media significano “male” ma, fermo che sono comunque una necessaria fonte di energia, la distribuzione pesa per la metà in monoinsaturi (tra cui troviamo l’acido oleico), un terzo polinsaturi ed il rimanente 15% è costituito da grassi saturi.
Nelle qualità alimentari delle arachidi possiamo andare a scovare anche la presenza di resveratrolo e polifenoli, antiossidanti presenti nel vino rosso, come anche arginina in una delle percentuali più alte tra gli alimenti, una buona componente vitaminica, insomma stiamo valutando un’aggiunta interessante alla nostra alimentazione.
Io per esempio lo ho inserito nella mia colazione sostituendo a rotazione la marmellata così da aumentare la quota proteica mattutina, quindi in periodi di allenamento intenso è un piacevole aiuto, ma dobbiamo fare i conti con le note negative o meglio le cautele:
Primo: le arachidi sono uno dei cibi più allergizzanti, una parte della popolazione presenta sensibilità minima o forte (arrivando a shock anafilattico) a questo alimento, quindi sarebbe bene inserirlo progressivamente se non le mangiamo spesso.
Secondo: il burro d’arachidi è MOLTO calorico, tipo 588 kcal ogni 100gr, sebbene con una componente proteica e lipidica alta che come detto “spalma” le calorie nell’arco di diverse ore.
Terzo: la presenza di acido palmitico crea rischi di aumento del colesterolo e conseguente rischio cardiovascolare. (C’è da dire che difficilmente ne mangeremo come gli americani…)
Quarto: c’è burro e burro purtroppo, in quanto talvolta, tipo la qualità da supermercato, viene annegato di sale e conservanti danneggiando la qualità nutriente del prodotto.
Detto questo ricordando mia madre che spalmava un’ostia di nutella sul pane perché non facesse male a me e mio fratello, avrei di gran lunga preferito una succulenta cucchiaiata di burro d’arachidi sentendomi un po’ americano se volete e ben più sazio, sognando di essere Riky Cunningam.
Photo by Tom Hermans
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Vincenzo G - 2019-01-12 00:24:18