MTB – Guida alla scelta delle scarpe per pedali flat

MTB - Guida alla scelta delle scarpe per pedali flat

Cristiano Guarco

Le migliori scarpe per pedali flat si bloccano letteralmente sulla vostra bici con la massima solidità. Vi forniscono comfort e sicurezza, vi aiutano a guidare in modo più sciolto e vi danno anche la possibilità di mettere il piede a terra quando il gioco si fa duro.

9 Novembre 2021

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La domanda sorge spontanea (da chi usa pedali a sgancio, o clipless): come fanno i piedi a rimanere sui pedali se non sono agganciati meccanicamente?

La risposta è molto semplice, e non implica la stregoneria o un controllo mentale. È semplicemente una combinazione di un buon pedale flat (ve ne abbiamo parlato nella guida dedicata) e di una scarpa dalla suola grippante, ma soprattutto della giusta tecnica di pedalata e di guida.


Le scarpe per pedali flat sono disponibili in molte forme e misure, con una serie di mescole in gomma differenti. Il marchio più conosciuto nel settore è Five Ten, con la sua iconica suola Stealth: super aderente e ragionevolmente resistente.

La gomma utilizzata per la suola è importante, ma lo è anche il disegno del battistrada insieme alla flessibilità, aspetti che giocano un ruolo importante nel migliorare l’aderenza. Anche la capacità di assorbire le vibrazioni – noto nel settore come “rebound” – è importante, perché quando state girando su percorsi accidentati, i vostri piedi inizieranno a rimbalzare sui pedali, e una suola flessibile – o malleabile – vi permette di assorbire gli impatti.

Il lato negativo di una scarpa “morbida” è l’efficienza inferiore nella pedalata, disperdendo potenza. Ottenere l’equilibrio tra i vari fattori in gioco è quindi la chiave per realizzare un’ottima scarpa.

Il mercato è pieno di contendenti al ruolo di protagonista assoluto interpretato per anni da Five Ten, con vari sfidanti che vantano mescole morbide con un’aderenza da primato, e una costruzione che unisce performance e comfort.

 

 

Vediamo ora quali sono i pilastri portanti di ogni scarpa per pedali flat che si rispetti.

 

Mescola

In termini di aderenza, più morbida è meglio è, ma i produttori sono ossessionati dall’usura troppo rapida e danno la priorità alla durata rispetto alla sicurezza nel riding. Ogni biker preferirebbe avere una scarpa che offre il miglior grip sostituendola – o risuolandola – più spesso, invece di usarne una che riduce la sua fiducia e diminuisce il divertimento sui trail. La gomma a mescola più morbida, con proprietà di rimbalzo (rebound) più lento, è essenziale per realizzare una buona scarpa per pedali flat.

Una delle cose che vale la pena mettere in evidenza a proposito della gomma, è che si ammorbidisce con l’usura, quindi i livelli di aderenza quando una scarpa è nuova potrebbero essere diversi dopo qualche mese, quando il battistrada si è abraso.

Una tendenza recente è usare mescole differenziate, più morbide nell’area di contatto con il pedale, più dure in punta e in corrispondenza del tallone (in combinazione con un diverso design del battistrada) per favorire la camminata quando non si è sulla bici.

 

Battistrada

Non ci sono regole rigide per quanto riguarda il design del battistrada. Alcuni marchi usano uno schema a “waffle” (cialda, quindi con linee incrociate), altre semplicemente uno schema ispirato al battistrada degli pneumatici, e altri ancora, solo una gomma piatta e liscia.

È importante avere una sezione più aperta per la trazione sulla punta e sul tallone per un grip extra quando si cammina – in salita e in discesa – su terreni ripidi e sconnessi.

Una scarpa è come uno pneumatico, conta quindi l’area di contatto, in questo caso con i pedali: più è larga, più aderenza e trazione vengono create, percependo anche una superiore stabilità in sella.

 

Intersuola

In altre parole, la soletta. Questa dovrebbe essere stabile e di supporto, e qualsiasi caratteristica extra, come inserti protettivi nelle zone di impatto o design ergonomico, è un gradito bonus per la comodità e la stabilità della calzata.

 

Tomaia

Nel mondo delle calzature per il ciclismo – road e off-road – è sempre più diffusa la costruzione della tomaia in singolo pezzo in microfibra. Il settore delle scarpe per pedali flat non fa eccezione, con tomaie affusolate: è lontano il ricordo dei modelli ingombranti e pesanti, ereditati dal mondo dello skate. Non mancano inserti in rete traspirante in punti strategici, meno soggetti alle abrasioni, così come zone forate, sempre con l’obiettivo di favorire la termoregolazione. La linguetta è naturalmente imbottita e traforata, nei modelli più curati la tomaia può essere dotata di un trattamento impermeabilizzante per resistere agli agenti atmosferici.

 

Chiusura

La maggior parte delle scarpe piatte hanno solo un tradizionale e basilare sistema con lacci, per il semplice motivo che le forze esercitate pedalando sganciati sono inferiori a quelle di un sistema clipless (non si tira davvero il pedale). Tuttavia, alcuni modelli dispongono di una fascia supplementare con chiusura in velcro – sulla punta o sul collo – per aggiungere stabilità, e per design specifici anche per funzionare come copertura per i lacci. In ogni caso è presente un anello elastico dove si possono infilare i lacci nella parte superiore: li blocca per evitare che si impiglino nelle pedivelle o nella corona anteriore.

Le scarpe più evolute possono disporre di un laccio in kevlar con clip di blocco, ereditato dal mondo del running e che permette una grande personalizzazione della calzata, o addirittura di un rotore micrometrico – come il rinomato Boa – spesso associato a una fascia in velcro.

 

Protezioni

Le scarpe per pedali flat nascono per impieghi gravity, anche se negli anni l’utilizzo si è allargato al mondo enduro e trail biking. Sono sempre presenti dei cosiddetti “bumper”, rinforzi in gomma collocati sulla punta, sul tallone e sui fianchi, per limitare l’abrasione e proteggere i piedi dai possibili colpi su rocce e radici. Non manca, per le scarpe a vocazione più discesistica, un profilo asimmetrico sul collo del piede, proteggendo il malleolo all’interno da possibili colpi sulle pedivelle o sul telaio della bici.

 


Leggi anche: “Guida alla scelta dei pedali flat”

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