Inizia tutto il 9 ottobre quando effettuo il test molecolare richiesto da parte dell’organizzazione della Isl (International Swimming League) alla quale avrei dovuto prendere parte l’11 ottobre, sarei entrata in una bolla a Budapest per ben 5 settimane ed ogni 4 giorni un tampone.
Mi sentivo bene, in forma, pronta per partire e finalmente gareggiare in un anno così complicato per tutti come per lo sport, avrei avuto la possibilità di gareggiare ogni weekend in 3 distanze e discipline differenti e confrontarmi con le atlete più forti al mondo…

Niente da fare.
Il 10 mattina squilla il telefono alle 9 del mattino, era l’asl che mi comunicava la positività del tampone.
Devo dire in un primo momento è stata proprio una tegola in testa, ho visto sfumare allenamento e competizioni… poi dopo 2 giorni di telefonate per sistemare tutta (o quasi tutta) la burocrazia inizio a vedere la luce in fondo al tunnel; ovvero la quarantena era stata portata da 14 a 10 giorni per gli asintomatici, da 2 tamponi era diventato uno, insomma non proprio tutto era andato perduto.
Dopo 6 giorni finalmente entro in contatto con l’ASL che mi fissa il primo tampone al 12 giorno ed io quasi pronta con la mia testa a partire… ed invece positiva di nuovo.
Dopo 16 giorni ripeto il tampone e sono debolmente positiva, insomma non tutto stava andando per il verso giusto, ho iniziato a patire un po’ la reclusione in camera, totalmente diversa dalla quarantena di marzo dove tutti c’eravamo dentro, almeno si poteva uscire per far la spesa, io neanche quello!

Mentalmente la quarantena stava diventando complicata: i giorni di stop sono diventati sempre di più, vedevo il resto della squadra Aqua Centurions (che era il mio team) gareggiare ed io che passano dal divano al letto e viceversa, tv maggiormente di sera accesa e tanti discorsi sul covid.. ho iniziato un po’ anche a somatizzare psicologicamente e non ho passato gli ultimi giorni di quarantena proprio bene; finalmente terminato l’isolamento fiduciario al 26 giorno mi reco per la 5 volta al tampone e finalmente la notizia tanto attesa.
Negativa.
Direte voi, la fine del tunnel era arrivata?
Non proprio. Mi comunicano che per rientrare all’attività agonistica bisogna effettuare un protocollo di visite ben dettagliate per controllare cuore e polmoni (giustamente) perché di questo covid ne sappiamo poco e dato lo sforzo al quale sottoponiamo il nostro fisico in allenamento è giusto così.
Devo dire che i tempi di attesa in questo periodo sono molto lunghi, un mese circa…
Per fortuna a Roma presso la medicina dello sport del CONI in 10 giorni mi hanno dato un appuntamento e proprio in questi giorni mi sto sottoponendo a queste visite specialistiche per poter riavere l’idoneità e finalmente rientrare in acqua dopo 5 settimane (si spera)
La ripresa sarà diversa rispetto ad agosto dove ero partire subito al 100%, bisognerà riprendere gradualmente e far adattare piano piano il fisico agli allenamenti.
Insomma una prima parte di stagione purtroppo compromessa, un campionato italiano di dicembre che non mi vedrà in vasca. E’ dura accettarlo ma purtroppo certe dinamiche non possiamo prevederle e non possiamo tornare indietro e cambiarle, tocca ripartire nuovamente per la terza volta in 9 mesi, da capo con un nuovo buco di allenamento e lavorare a testa bassa per il prossimo appuntamento sempre con lo stesso obiettivo: Tokyo 2021.
Ho approfittato di questo stop per affinare 2 miei progetti: il primo è Pirozzi_swim_project un progetto dedicato a tutti gli amanti del nuoto che prevede più tappe in giro per l’Italia, una sorta di clinic con protagonisti in vasca sia i più piccoli che adulti, passando anche per master e triathleti, un buon momento per condividere la nostra passione (sempre nel rispetto delle normative covid) scambiarci esperienze, allenarci insieme e soprattutto affinare la propria tecnica.
Prossimi appuntamenti 27-30 dicembre a Lignano mirato ai più giovani e 16-17 Gennaio sempre Lignano dedicato a triathlon e master; iscrizioni aperte.

Commenti
Forza Stefy come ti capisco sono in quarantena da 20 giorni mi manca tutto l’aria che si respira fuori i giri in bici con gli amici e vivere una vita apparentemente normale. In bocca al lupo
Bello il tuo articolo complimenti
Si. Mi ha fatto piacere l’atteggiamento positivo e soprattutto costruttivo di Stefania. Non
ti sei pubblicizzata e non ti è pianta addosso. Hai vissuto con dignità sportiva il suo isolamento. Ripartirai alla grande con tanto desiderio di recuperare! Un grande imboccallupo!
La vita ti ha fatto fare due passi indietro per la rincorsa
I tamponi hanno un’attendibilita molto bassa, è scritto sul bugiardino e lo sanno gli operatori che consapevoli che il metodo di estrazione porta a probabili contaminazioni del campioni (ad esempio un 2% di sangue nel campione porta ad un falso positivo). Purtroppo la vita degli atleti e di milioni di persona dipende da questa lotteria
Purtroppo siamo stati colti alla sprovvista da questa pandemia, si sta cercando il giusto protocollo da seguire, si sta aspettando un vaccino attendibile. Anche se non fossero attendibili i tamponi sono uno screening utile a ridurre i contagi, il Veneto dimostra come la possibilità di tampone rapido porti a circoscrivere i casi per tempo. Speriamo passi presto l’ondata ed il mondo torni alla normalità imparando a conoscere nuovi nemici per la salute.