Verso l’open water: la gestione della scia

Verso l'open water: la gestione della scia

Martina Benetton

La scia nel nuoto in acque libere non è proprietà privata, bisogna rispettare chi ci precede e ci agevola la fatica e ci crea la direzione.

15 Giugno 2021

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Nel precedente contenuto abbiamo valutato come scegliere il gruppo in cui immergerci durante una gara in acque libere.
Una volta trovato il gruppo ottimale possiamo sfruttare al meglio l’effetto scia, vediamo come.

Prima di tutto, ricordatevi che non è esclusiva vostra:

voi potreste puntare ad una scia di un nuotare a cui sta mirando anche un vostro avversario (provateci, ma se la guerra diventa troppo dura, mettetevi dietro a quest’altro avversario per un po’ e riprovateci più tardi) ma anche voi stessi potreste creare la scia a qualcuno… succede, ci sta, basta saperlo!
Dovete controllare chi avete dietro e come sia la situazione: chi è? quanti sono? come vi sembrano, tranquilli o affaticati?

Chi sta dietro, esattamente come voi, sta pensando che intanto risparmia qualcosa per poi provarci nel momento più opportuno!

Il galateo della scia prevede di non rompere troppo le scatole a chi vi precede: non nuotategli sopra e non toccategli i piedi ad ogni bracciata.

L’insistenza in queste azioni provoca come reazione spesso una gran gambata di disappunto e un aumento di passo per cercare di distacco (oltre ovviamente ad una marea di pensieri poco carini per cui vi fischieranno le orecchie).

Stare in scia ha due vantaggi principali: la traiettoria e il risparmio energetico.

Il mantenimento della traiettoria è un vantaggio poiché non sarete solo voi a valutarla e seguirla, ma chi vi precede dovrà alzare la testa ancora più spesso di voi per fare la giusta rotta.

Certo, voi potreste seguire ciecamente la sua gambata, ma chi vi assicura che stia seguendo la giusta direzione???

Capita più spesso di quanto si creda: gli errori di traiettoria portano a strade molto sbagliate, molto più lunghe con perdita di posti in classifica, con centinaia di metri in più. Per questo è giusto sì affidarsi un po’ alla traiettoria dettata dalla scia ma sempre con il vostro occhio di controllo… se la direzione presa vi sembra troppo sbagliata, dopo attenta valutazione, potete staccarvi e fare la vostra rotta, puntando ad una riduzione di metri seguendo la direzione ideale.

Nota bene: per un punto passano infinite rette… cosa vuol dire?
Che se guardate solo la boa che sta davanti a voi, da qualsiasi punto voi vi troviate vi può sembrare di essere in linea con essa e quindi nella giusta direzione!

Il modo più corretto è guardare almeno due boe (se a portata d’occhio, possono essere le due davanti o una davanti e una dietro) oppure una boa e un qualche riferimento a terra (ideale se li avete individuati prima della gara).

L’altro vantaggio dato dalla scia è il risparmio energetico… cosa che avrete sicuramente provato in allenamento.
Stando in scia potete seguire il ritmo impostato da chi vi precede che, con la sua nuotata, vi smuove anche l’acqua, vi rompe le onde, vi facilita le cose e voi sentirete meno fatica.

Fatto salvo quanto scritto, se ne avete più dei vostri avversari ovviamente… fate la vostra gara , tenete il vostro ritmo, impostate la vostra direzione e staccateli tutti, controllando di tanto in tanto la situazione alle vostre spalle.

E con le nuove regole anti-covid?

La pandemia ha portato nuovi protocolli organizzativi anche nelle open water.

Quest’anno non assisteremo a partenze in modalità tonnara, con centinaia di persone in acqua a pochi centimetri di distanza in attesa del fischio di partenza.
Le partenze saranno controllate, scaglionate, distanziate.

Restano però validi i suggerimenti relativi alla gestione di gruppi e scie perché in ogni caso lungo la via avrete a che fare con gli altri nuotatori.
La cosa in più da considerare è che queste regole trasformano la competizione più o meno in una gara a cronometro, in cui il passo gara inciderà di più rispetto a prima, nel risultato finale.

nuoto in corsia

Cosa possiamo fare in vasca per prepararci?

Alleniamoci intanto a non stare sempre da soli.
Cercate di nuotare anche in gruppo, variando l’ordine di partenza con i compagni di squadra, variando le andature e il gap al via tra l’uno e l’altro.
Se avete a disposizione una corsia “chiusa”, provate a nuotare uno accanto all’altro, provate dei sorpassi e scambi di posizione, nuotando anche a tratti con la testa fuori.

Ad esempio:

uno accanto all’altro, 8×25 andatura identica tra di voi, rec. 5”

uno accanto all’altro, 4×50 con uno dei due che aumenta il ritmo e avanza rispetto all’altro, e viceversa;

4×50, uno dietro all’altro, quello che sta dietro 25 metri nuotati in scia, secondo 25 cambio di ritmo e sorpasso, e viceversa;

Infine, lavorate sul passo di gara, sul regime aerobico ma inserite anche dei lavori che includano dei cambi di ritmo.

Esempio:

4×200 sl, 1°/3° 25 piano 25 forte – 2°/4° 50 piano + 50 forte ; oppure 2x (5×100 aerobico rec.10/15” + 100 forti rec. 1’)

Cosa aggiungere per concludere?
Provate e gareggiate, ricordando che ogni gara sarà diversa dalla precedente e man mano l’esperienza vi aiuterà ad adottare le strategie migliori.

Photo by Jon Del Rivero on Unsplash

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