Nuoto in acque libere e nuoto in piscina: quali differenze?

Luca Sacchi ci racconta quali sono le differenze, tecniche e mentali, tra il nuoto in mare o in un lago e il nuoto al chiuso di una piscina. Se sei un triatleta, questo video fa proprio per te!

Lorenza Bernardi

L’arrivo dell’estate invoglia ad avventurarsi nelle acque libere per stare a contatto con la natura e godersi il paesaggio attorno. Prima di tuffarsi nelle acque cristalline di qualche mare, bisogna però mettere in pratica alcuni accorgimenti.

  • La sicurezza: quando siamo in mare non siamo più in un ambiente protetto. Dobbiamo quindi premunirci di andare ad allenarci in compagnia, in modo da sorvegliarci gli uni con gli altri, di nuotare lungo la costa e magari di utilizzare una boa per essere visibili.
  • La gambata: il nuoto in acque libere è un nuoto continuativo che richiede resistenza. La gambata quindi deve essere economica ed efficace, passando da sei colpi (per ciclo di bracciata) a due.

Nuotare in acque libere significa affrontare una serie di cambiamenti che riguardano la temperatura dell’acqua, il galleggiamento, la presenza di onde e correnti, la necessità di trovare dei punti di riferimento.

  • La temperatura: l’acqua è decisamente più fredda rispetto a quella della piscina. Per questo useremo la muta che, oltre a proteggerci dalle temperature (occhio però a non usarla quando le acque sono troppo calde) ci porta a migliorare in galleggiabilità.
  • La presenza di onde e correnti è un altro aspetto che destabilizzerà sia la nostra bracciata, spezzandola, che la respirazione, obbligandoci magari a respirare da entrambe le parti.
  • Non avendo punti di riferimento, saremo costretti ad alzare la testa per controllare la nostra direzione ogni tot bracciate (dalle cinque alle dieci). Ovviamente dobbiamo prendere un punto di riferimento esterno, come una casa, un albero, una barca, un pontile…

Quali esercizi possiamo fare in piscina per prepararci al meglio all’inaugurazione delle acque libere?

  1. Per potenziare la bracciata possiamo utilizzare attrezzi come il pull buoy, le palette e il laccio.
  2. Il focus sarà sull’allenamento di lunghe tratte e su una nuotata economica.
  3. Via libere a qualche bracciata a testa alta oppure chiudendo gli occhi per testare se stiamo andando dritto.
  4. Abituarsi a nuotare con due colpi di gambata.

 

In collaborazione con Volkswagen Caddy

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