Le TOP atlete italiane ’22

Le TOP atlete italiane '22

Micol Ramundo

Quali sono state, nella stagione appena trascorsa, le migliori atlete con le scarpe da corsa? Micol Ramundo ci rivela la sua lista di italiane (con un’eccezione finale). Scopriamole assieme.

18 Gennaio 2023

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Il 2022 si è chiuso veramente da poco e tre donne della corsa azzurra hanno lasciato, almeno nella mia testa, una traccia di grande ispirazione e motivazione. L’eccezione di un piccolo salto Oltreoceano la faccio in fondo a questo pezzo, spiegandovi anche il perché…

Nadia Battocletti

L’esempio anche per il 2022. Sarà che non mi sono mai piaciute le donne che fanno dell’essere ammiccanti la propria scelta strategica per stare nella vita, sarà che il suo papà me lo ricordo bene come compagno di gare, ma per me lei vince su tutte. E non solo quanto a medaglie, ma soprattutto dal giorno in cui mi chiese di non ritoccare il suo viso nelle foto di una presentazione che le preparammo in agenzia per un’azienda. Migliorare il suo aspetto nelle foto perfezionando l’incarnato, camuffando qualche imperfezione o addirittura aggiungendo leggerissimi tocchi di trucco in post-produzione a lei era sembrato fuori luogo. Forse addirittura volgare, anche se aveva allora avuto la delicatezza di non dircelo. Beh, quest’anno, tre le altre cose, Nadia ha centrato il proprio quarto titolo continentale consecutivo nel cross, dopo la doppietta under 20 nel 2018 e 2021, e la consacrazione dello scorso anno tre le under 23.

Giovanna Epis

La maturità atletica e umana fatta donna. Non solo perché ha 34 anni, ma perché lei matura lo è sempre stata, anche da ragazzina. Giovanna è la pupilla di un allenatore che adoro, Giorgio Rondelli, ed è l’unica che ogni anno esce indenne dal suo torchio micidiale, riuscendo a migliorarsi di stagione in stagione con una regolarità da manuale. I suoi sono modi pacati e in pubblico si mostra sempre con una serietà e una compostezza che sembra ormai cosa d’altri tempi. A fine dello scorso anno a Valencia è arrivata a un soffio del record italiano di maratona di Valeria Straneo, con un 2.23’54” che la separa da Valeria di soli 10”. Questo primato personale ha chiuso un 2022 magico, iniziato con la vittoria alla Stramilano, il personale sui 10mila in Coppa Europa, la quinta piazza in maratona agli Europei di Monaco e la medaglia d’oro ai Giochi del Mediterraneo sulla mezza maratona (che ha anticipato di qualche mese il PB sulla distanza, con 1.10’15”).

Gaia Sabatini

Quante volte avrò rivisto la sua potentissima volata per superare l’iberica Rosalía Tárraga alla staffetta mista degli Europei di cross di Torino? Ho perso il conto. Una dimostrazione di forza e di grinta straordinaria su un viso da angelo. Lei a guardarla sembra atterrata tra noi da un altro pianeta. Bellissima e con quella struttura muscolare al contempo solidissima e armonica, che in vita mia ho visto solo (e con grandissima invidia) sulle 1500iste di grandi ambizioni. Quello di Torino per lei è stato una specie di riscatto al termine di una stagione tra alti e bassi, con un inizio a fuoco a suon di primato personale sui 1000 (2’38”67) e sui 1500 (4’01”93) che annunciavano che si sarebbero viste scintille sia ai Mondiali di Eugene (Stati Uniti) che agli Europei di Monaco. In realtà entrambi quegli appuntamenti li ha bucati, presentandosi in pista senza lo smalto di inizio stagione. Se la meritava proprio quella medaglia d’oro a squadre a Torino; ma non ha aspettato che fosse la sorte a renderle giustizia e a portargliela su un vassoio. Gaia ha digrignato i denti, corrotto per qualche minuto la perfezione del suo viso e con una grinta da lupo è andata a prenderselo, l’oro; per sé e per i propri compagni di squadra.

Allison Felix

Eccoci a lei, l’Atleta. Allison Felix.
L’occasione di parlarvene arriva dall’annuncio del suo ritiro dalle scene dell’atletica mondiale avvenuto proprio l’estate ’22, dopo giusto quelle 11 medaglie Olimpiche (di cui 7 d’oro) in carriera. Di lei però, più del medagliere e di questo saluto alle scene dell’agonismo, mi è più cara la storia del “fuori pista”, con quelle dichiarazioni che hanno scosso un mondo di omertà, rispetto alla considerazione e conseguente gestione della maternità nelle atlete professioniste da parte dei loro sponsor tecnici. Allison infatti ha guidato, negli ultimi anni della propria carriera, una vera e propria rivoluzione, dopo che uno dei maggiori brand mondiali nel mondo del running le ridusse del 70% il contratto durante la sua gestazione. Il brand fece marcia indietro, facendo un’eccezione solo per lei. Lo strappo però era stato fatto, ed Allison decise di rescindere comunque il contratto perché non trovava giusto di essere trattata diversamente rispetto ad altre atlete sotto lo stesso sponsor. Raccontando pubblicamente l’accaduto, ha buttato giù a colpi pesanti un muro di omertà placidamente accettato fino a quel momento.
Dopo di lei, altre due atlete olimpiche molto forti, Kara Goucher e Alysia Montaño, sposorizzate dal medesimo brand, hanno condiviso le loro storie e contribuito a un cambio di rotta. Proprio questo moto tellurico, che Allison ha innescato, ha condotto alla definizione di nuove politiche rispetto alle esperienze di genitorialità delle atlete PRO, non solo nel mondo del running.

Allison Felix è un’atleta che ogni donna runner dovrebbe conoscere, per comprendere che le grandi atlete hanno un’occasione unica che moralmente non dovrebbero perdere: approfittare della propria popolarità e del proprio seguito per guidare rivoluzioni culturali e fare da catalizzatrici a processi che altrimenti richiederebbero tempi molto più lunghi e soluzioni estremamente meno efficaci.

Credits: @Giancarlo Colombo – FIDAL; la foto di @Allison Felix è presa dal suo profilo Instagram

 

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