I 5 errori da non fare con una gravel

I 5 errori da non fare con una gravel

Redazione ENDU

Siamo nel 2022 e, magicamente, una grande percentuale di stradisti è passata al gravel, questa nuova disciplina di sterrati dolci che tanto ci affascina.

10 Maggio 2022

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Siamo nel 2022 e, magicamente, una grande percentuale di stradisti è passata al gravel, questa nuova disciplina di sterrati dolci che tanto ci affascina.

Sarà a causa delle Strade Bianche, sarà per il traffico. Il problema è che una gravel, oltre ad acquistarla, bisogna saperla portare. E a volte chi è stato anni e anni rigido sulla sua bici da corsa non è in grado. Se ne vedono di tutti i colori: gente che fa le curve quadrate, che va dritta, che non pedala correttamente. Ma non disperiamo, oggi siamo qui per correggere i 5 errori che si possono fare con una gravel.

Lo farò aiutato da un mezzo di tutto rispetto una Giant Revolt Advanced Pro Zero, efficace e leggera.

 

PRIMO ERRORE: SCEGLIERE LA BICI SBAGLIATA

Prima di tutto chiariamo che gravel è un termine molto vasto, con un catalogo di telai, ruote, coperture molto differenti tra loro.

Ci sono gravel robuste, magari in acciaio o in alluminio, con drop bar adatti a una guida rilassata che vanno bene per lunghi viaggi.

Poi ci sono altri modelli più race, come questa Giant Revolt Advanced Pro Zero che sto guidando, adatti a veloci strade bianche.

Quindi bisogna scegliere la bici giusta, così come la giusta componentistica: possiamo necessitare di scorrevoli ruote da 28 o 30mm se andiamo forte su terreni

compatti e semplici, o addirittura a cerchi 650b con coperture da 2 pollici in stile MTB se facciamo spesso tratti tecnici.

Fatevi aiutare da qualcuno che se ne intende o informatevi bene prima.

 

SECONDO ERRORE: SBAGLIARE LA POSIZIONE IN SELLA

La gravel è una disciplina relativamente nuova ed è importante posizionarsi bene.

Uno stradista cercherà una posizione troppo “sdraiata” e racing, che potrebbe penalizzarlo nella guida rendendolo goffo nei tratti più tecnici.

Un attacco manubrio posto troppo in basso può aumentare il rischio in discesa e la paura di capottamento. Una sella troppo alta può creare problemi di guida (pensiamo recentemente anche a Matej Mohoric che ha vinto la Sanremo su strada con un reggisella telescopico: pensiamo nella gravel quanto può essere importante l’altezza sella!).

Un biker tenderà a dargli una posizione simile alla sua bici a ruote grasse.

Ma la gravel ha geometrie e un’impostazione tutta sua, molto diversa anche da quella da ciclocross!

 

TERZO ERRORE: STARE TROPPO RIGIDI

Quando si guida una gravel i muscoli del corpo non dovranno mai essere tesi e contratti, cosa che invece capita di frequente ai neofiti. 

Irrigidire il busto e soprattutto la presa sul manubrio è la risposta naturale che il corpo ha rispetto una situazione di pericolo: ma è il modo migliore per cadere e farsi male.

L’improvvisa perdita di aderenza della ruota posteriore o, peggio, dell’anteriore. Con guida leggera intendiamo afferrare il manubrio in modo dolce, intendiamo mantenere gli arti superiori mai tesi, ma sempre con un certo angolo di curvatura tra braccia e avambraccia; solo in questo modo il corpo e le sue articolazioni diventano una sorta di “ammortizzatore” naturale per assorbire le buche e solo in questo modo il fisico avrà il modo e i tempi per risolvere un’improvvisa situazione critica che mina l’aderenza degli pneumatici sul fondo.

 

QUARTO ERRORE: SBAGLIARE LA PRESSIONE DELLE GOMME

In ogni disciplina ciclistica, così come persino sulle moto o sulle auto, c’è un fattore importantissimo che spesso trascuriamo, eppure non ha nessun costo aggiuntivo: la pressione delle gomme. E’ inutile avere le coperture più nuove e costose, con alto Tpi (fili per unità di lunghezza) se poi sbagliamo completamente la pressione. Un bar in più o in meno può influenzare di molto la guidabilità del vostro mezzo.

Basatevi sulle pressioni che consiglia il produttore e sul vostro peso per trovare la pressione ideale e considerate che le nuove coperture performano bene anche a basse pressioni. 

Un esempio eclatante? Alejandro Valverde ha affrontato la Strade Bianche 2022 con pneumatici tubeless 700×28 gonfiati a 3,8 bar al posteriore e 3,7 bar all’anteriore… ed è arrivato secondo dietro al fortissimo campione Pogacar.

Se poi dovete fare molto fango o se piove, potete abbassare ancora un po’ la pressione per avere maggiore guidabilità: occhio però alle pizzicature tra copertone e camera d’aria, a meno che on guidiate gomme tubeless con lattice.

 

QUINTO ERRORE: NON ALIMENTARSI

La gravel significa anche spensieratezza, andatura costante e rilassata, gite verso baite dove ci si godrà una polenta buonissima. Spesso, visto che l’agonismo è lontano, ci si può dimenticare di prevedere una giusta alimentazione. 

Ma non dimentichiamo che si fa molta fatica, e possiamo trovarci in mezzo a un bosco, senza un baretto vicino come su strada e in crisi di fame.

Vi consiglio quindi barrette, gel e sali per non farvi trovare mai impreparati.


In collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali; Giant e Ethicsport

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