Correre al tempo del coronavirus
Stiamo vivendo uno dei periodi storici più critici dalla seconda guerra mondiale. Gran parte della popolazione mondiale è in quarantena per il contenimento di un virus fuori controllo: il Covid-19!
In questo momento si parla di oltre 375.000 contagi e, purtroppo, migliaia di decessi. In Italia siamo giunti ad un quasi completo blocco del paese con uscite consentite solo per: approvvigionamenti, salute, lavoro e movimento all’aperto.
Nonostante le restrizioni che si appesantiscono, decreto dopo decreto, nelle indicazioni del governo viene mantenuta la voce di “Attività motoria all’aperto”, nell’ultimo rilascio del Dpcm ristretta alla prossimità del domicilio (alcune regioni e comuni hanno determinato ulteriori specifiche), senza assembramenti e mantenendo le distanze di sicurezza.
Al 23 marzo ancora sul sito del Governo è presente:
Si può uscire dal proprio domicilio solo per andare al lavoro, per motivi di salute o per necessità ovvero per svolgere attività sportiva o motoria all’aperto. […] L’attività motoria all’aperto è consentita solo se è svolta individualmente e in prossimità della propria abitazione. È obbligatorio rispettare la distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Sono sempre vietati gli assembramenti.
Nel totale rispetto di chi sceglie #iorestoacasa e nella consapevolezza che la sanità oggi ha priorità che non sono quelle dei runner, la corsa non è vietata.
Quindi? Sicuramente dobbiamo scordarci gli allenamenti di gruppo e i lunghi distanti da casa. Però chi ha la fortuna di avere un proprio terreno o un isolato a misura di prossimità, fuori dal traffico, può continuare a correre.
Effetto criceto? Ebbene sì, ne parlano in molti. C’è chi si sfida a fare maratone e mezze maratone nel giro giardino e chi diversifica.
Per evitare lo stress da giro possiamo sfruttare qualche trucchetto mentale per tenere il pensiero altrove.
Se dobbiamo correre molto e lenti possiamo introdurre variazioni di passo ed esserne ligi, ad esempio: x giri a 5:30, x giri a 5:40. Altro buon metodo e sfruttare i giri per educarci a mantenere il passo con un buon progressivo: 5-10 secondi in meno al km e via.
Io ho la fortuna di avere un anello da 750m con la mia casa nel mezzo: praticamente un campo CONI. Così ne sto approfittando per recuperare l’influenza che settimane fa mi ha piegato (mea culpa di lavorare poco in zona lento…).
Se invece gli spazi sono più ridotti ci si può dilettare in ripetute e andature, ma il mio consiglio e trovare il modo di mantenere una base aerobica continuativa. Non mi sento di consigliare invece – come segnalato anche da Stefano Baldini nella sua diretta per Endu – di correre su percorsi molto ridotti come terrazzi o piccoli giardini: piuttosto sfruttare scale e gradoni. Tanto meno mi sentirei di consigliare le corse nei garage: magari l’aria non è così salubre.
Se non puoi accedere ad un fortunato circuito e non hai un tapis roulant, dei rulli o un anello puoi anche provare la sacra corda, che richiede però un po’ di apprendistato.
Mi raccomando ragazzi: rispettiamo le leggi, gli altri, le scelte altrui e chi ogni giorno continua ad operare per garantirci stabilità (personale sanitario e corrieri in primis).
Testa cuore e rispetto.
A presto: #AndràTuttoBene (mettiamocela tutta tutti)
Riccardo Mares - 2020-04-09 23:06:48