Artyom Aliyev: Sono il primo e unico nel mio paese che faccio ogni giorno plogging
Nel 2019 feci una vacanza a Baku e partecipai a una corsa di 5km dove ho avuto l’opportunità di incontrare Artyom Aliyev, un ragazzo estremamente simpatico e super ultrarunner con il quale abbiamo parlato delle nostre “pazzie” sportive ma lui è molto più estremo, di seguito le sue risposte ad alcune mie domande, inerenti alle sue esperienze estreme: Qual è stato il tuo percorso per diventare un Atleta?
“Sono il primo e unico nel mio paese che faccio ogni giorno plogging (sport, corsa + pulizia di immondizia e plastica dal mare, vicino al mare, in città): lo faccio nelle mie corse ultra, ogni giorno dall’anno 1998! Plogging è una parola creata in Svezia solo pochi anni fa. Riesco a trovare il tempo di andare solo per qualche minuto in mare.”
Non si finisce mai di imparare e sorprendersi soprattutto viaggiando e conoscendo gente attraverso lo sport, soprattutto attraverso lo sport di ultramaratona dove la gente si inventa di tutto pur di faticare n modo creativo e molti diventano salvatori del pianeta, risolutori di tanti problemi, cercano di fare del proprio meglio anche attraverso lo sport così uniscono l’esercizio fisico con qualcosa di utile e concreto per sé stessi, per la collettività e per madre natura. Mi sono documentato e ho scoperto che il plogging consiste nella raccolta dei rifiuti mentre si corre. La particolare attività combina esercizio fisico con la pulizia dell’ambiente. Il termine è un neologismo, combinazione delle parole svedesi “plocka upp” (raccogliere) e “jogging’. Guidato da preoccupazioni globali sull’inquinamento: Chi contribuisce alla tua performance?
“Come stai Super Mind Matteo? Ogni giorno, o 6 giorni alla settimana, tu sei nella mia mente. Mi hai motivato al 100% tu. Quell’anno combattevo ogni giorno con la mia pigrizia, e pensavo che ti avrei scritto solo se saresti stato orgoglioso di me! Corro dopo che tu pazzo mi ha motivato, 2-3 maratone completo in ogni settimana, incluso a volte la corsa ultra a piedi nudi, incluso la corsa con il mattone di ghiaccio.”
La pazzia degli ultrarunner a volte è sorprendente così come sono sorprendenti gli incontri che si fanno con atleti di altre nazioni lontano da noi, di altre culture ma appassionati della fatica sportiva che diventa contagiosa: Quando ti sei sentito campione nello sport?
“È stato il primo posto nella maratona iraniana di 10 km, anni fa sono stato il vincitore numero 1 della Iron Marathon 42 km a Baku.” Qual è la gara della tua vita? “La gara molto importante per me, ed anche la più dura, un trail/cross di 8 km a Losanna, in Svizzera, nella foresta! Wings for life: corri per chi non può correre.”
Artyom non sembra un ragazzo competitivo, è uno che cerca sempre sfide, avventure, creatività in quello che fa, scoperte di sé stesso e degli altri, ma a volte se si impegna per una determino obiettivo riesce a fare cose straordinarie perché è uno che non teme la fatica, affronta tutto con determinazione, estrema fiducia in sé stesso e questo lo fa tutto da solo, ha tanta carica interiore: C’è stato il rischio di incorrere nel doping?
“A proposito di doping: per me, quella chiamata arriva quando gli ‘atleti’ usano lo zero per cento del cervello … Doping per me è la traduzione di depressione, e da quando ero bambino non credo a nessun tipo di doping, inoltre non credo nel doping tecnologico. La depressione o il doping, trasformano in robot, non umano, è tempo perso per la salute, la longevità, e non è sport se qualcuno usa il doping, io disprezzo totalmente chi usa il doping o piace quella via che è droga. La corsa ha bisogno di nuove scarpe buone, costose o di buone attrezzature. Non mi piace e disprezzo chi pensa che il doping sia buono, o l’ha usato 1 volta, doping è immondizia per lo sport e la salute, come il fumo. Da bambino ho completamente disprezzato il doping, non credo al doping, non mi piace l’interesse per il doping: non ho avuto rischi per il doping, non uso mai proteine, integratori, ecc.”
In effetti chi tiene alla propria salute e fa sport per star bene e per aderire a un sano stile di vita non pensa minimamente di utilizzare doping per avvelenarsi o per essere sleale con sé stesso e con eventuali avversari: Quale può essere un messaggio per sconsigliarne l’uso?
“Chi usa il doping non può avere una lunga vita nello sport, un rischio molto grande per la vita a lunga distanza, per la longevità, e non credo mai che il doping possa essere più forte di me, vincermi o avere resistenza come me. Il doping non può funzionare, è spazzatura: un messaggio generale da parte mia per i popoli. I controlli antidoping troveranno e cattureranno facilmente tutti coloro che non usano le regole in modo salutare. La mia educazione è: insegnante, sociologia, psicologia e so che anche una sola volta il doping, la vita è breve dopo, le persone devono capire: medaglia falsa, falsa reputazione e vita breve dopo, molto semplici le mie regole della mia vita.”
Molto chiaro e sicuro Artyom, in effetti se si sbaglia una sola volta poi è finita si perde di credibilità si perde rompe il “giocattolo dello sport”, si chiudono tante porte, tante amicizie, insomma si rischia di fare una brutta fine e a maggior ragione lui che è un educatore. In effetti chi usa doping è un debole, è qualcuno che non crede in sé stesso, che non rispetta né sé stesso né gli altri, è uno che rischia la propria salute, la propria vita, la propria reputazione: Sogni realizzati e da realizzare?
“Tutti i sogni possono essere realizzati, dobbiamo solo amare il lavoro 7 giorni per 365.” In che modo hai raggiunto la performance? “Combattendo con la pigrizia ogni giorno. Basta uccidere la pigrizia e troverai tutto ciò di cui hai bisogno.”
Troppo simpatico e divertente Artyom, sempre a combattere con la sua pigrizia che diventa la sua ombra ma riesce a lasciarsela dietro e ad andare avanti a conquistare i suoi sogni molto sfidanti: Ritieni utile lo psicologo dello sport?
“Il mentore e lo psicologo dello sport devono essere importanti per le persone al 100%, anche per me (!), Tutte hanno bisogno di loro, che può essere di grande aiuto.”
In questo particolare momento è stato molto utile Artyom a risollevarmi il morale con le sue parole di offerta di aiuto che riporto di seguito:
“Signor Best, sono sempre al 100% con te. Non ti preoccupare. Il tuo amico solista ultra-runner Artyom. Fammi sapere 24h/7gg./365gg., di cosa hai bisogno, come posso aiutarti, posso volare da te, anche per aiutarti. Matteo. Non ti preoccupare. Non sei mai solo. Italia: Matteo, non solo, Artyom con te. 100% di tempo con te. Vivo ora a 55 km da Norimberga, su una piccola montagna, villaggio nella foresta. Con te. Non ti preoccupare. Siamo pazzi forti and health. Non ti preoccupare. Va tutto bene, sarà meglio. Vivi nel miglior paese del mondo.”
Che dire! Molto emozionanti e sorprendenti le sue parole, questo è lo sport che vogliamo, che unisce, che aggrega, che avvicina persone, culture e mondi.
Dott. Matteo SIMONE
Psicologo, Psicoterapeuta, Terapeuta EMDR
Sito web: www.psicologiadellosport.net
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