Ma come ti vesti?

Ma come ti vesti?

Andrea Toso

Interrompiamo temporaneamente la struttura della dinamica di corsa ottimale per un veloce approfondimento che sento di doverti dare visto il brusco calo delle temperature: Ma come ti vesti? I social sono invasi da foto di neve a quota 2500, la notte nella pianura padana è stata una tempesta di vento che non sentivamo dalla maratona […]

27 Agosto 2018

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Interrompiamo temporaneamente la struttura della dinamica di corsa ottimale per un veloce approfondimento che sento di doverti dare visto il brusco calo delle temperature:

Ma come ti vesti?

I social sono invasi da foto di neve a quota 2500, la notte nella pianura padana è stata una tempesta di vento che non sentivamo dalla maratona di Venezia 2012 a spanne, se non che si è passati da 34 gradi a 21/22 con il sole a picco, la frazione di bici di Zell Am See annullata e trasformato un mezzo Ironman in gelido aquathlon. 

Fatto sta che mi vedo già qualche runner con pinocchietto e anti vento, che potrebbe essere utile a novembre, forse, ma ad agosto direi che sarebbe evitabile, anche in montagna.

La regola aurea è vestirsi come se ci fossero 10 gradi in più, ossia 20 gradi ragionare sui 30, 10 su 20, 0 su 10 e così via. L’umidità dell’aria e la temperatura percepita ci daranno un ulteriore aiuto. Quindi che tu sia un uomo caloroso o una donna freddolosa dovresti uscire di casa o dalla macchina con il brividino, ben sapendo che dopo il riscaldamento (in gara) o il primo paio di km il nostro corpo sarà già in temperatura visto che il sangue (caldo per i runners, serpi a parte) starà girando più velocemente, arrossando la pelle e facendoci anche sudare a gennaio nonostante il gelo attorno, giusto?

La giacca legata sul sedere non è né comoda né fashion dai!

Ed è così per tutti, non dirmi che tu soffri di più, che i piedi sono freddi, che le mani non si scaldano mai e altri specchi su cui ti stai arrampicando. La fisiologia umana è unica, la buona circolazione si ottiene con dapprima con il movimento e soprattutto mettendo il corpo in condizione di averne bisogno! Se rimaniamo dentro un piumino tutto l’inverno senza guardare l’effettivo temperatura esterna il nostro corpo si abituerà alla piuma e produrrà meno calore, siamo macchine perfette, ma bisogna tararci.

Ecco perché sebbene manchino ancora un paio di mesi al vero freddo ti regalo un consiglio nel momento in cui si esce dal caldo comfort e ci si deve spogliare per correre. Il corpo inizia a tremare, soprattutto con grandi sbalzi di temperatura, e la prima reazione è contrarre i muscoli, asfissiarli, stringendo le mani fino a farle sbiancare. Al contrario la soluzione è cercare di rilassare i muscoli, lasciare che i battiti aumentino, (lo fanno tranquillo!) che l’ossigeno scorra e porti calore al nostro corpo, il sangue si diceva è caldo per tutti, anche per te signorina freddolosa! 

Quindi facendo un inventario per temperature direi che fino ai 10 gradi si può tranquillamente correre in maglia e short, ciclisti o doppi nel caso di sfregamento delle cosce,  visto che a 20 si sopravvive vestiti così, direi che fino a 0 ci si può indirizzare su pinocchietti, maglia e antivento, magari aggiungendo una bandana per asciugare il sudore sulla testa, sotto sfoggiamo pure pantalone lungo, una maglia termica sulla pelle e una giacca termica con o senza maniche a seconda si corra di giorno o la sera, guanti e un cappello più pesante, magari non proprio pile ma un tessuto tecnico che assorba il sudore. Le gambe dissipano meno calore e sono più irrorate di sangue, quindi se ami il corto puoi osare sempre il corto, specialmente su allenamenti di qualità, io mi sento costretto dai fuseau ad esempio e corro peggio.

Stai pensando che sono un pazzo? 

Ci sta dai, ma ricorda che il nostro sudore è un indicatore di quanta fatica stia facendo il nostro organismo a tenere la temperatura, ed al freddo se sudi troppo la paghi cara, ben di più dei brividini ad inizio corsa.

D’altra parte il binomio sudore dimagrimento direi che è storia di altri decenni, quindi miriamo al comfort ancora prima che alle performance.

Buone corse.

Photo by mauro paillex

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