Obiettivo Ironman
La stagione è ormai finita, o quasi, ma stai già pensando al prossimo anno e, così, non smetti di allenarti, attenzione, però, bisogna sempre farlo con giudizio, perché, specialmente in uno sport come il triathlon, il sovrallenamento è dietro l’angolo e l’infortunio è appostato dietro di lui. Abbiamo tratto alcuni spunti da un “uomo di ferro” […]
La stagione è ormai finita, o quasi, ma stai già pensando al prossimo anno e, così, non smetti di allenarti, attenzione, però, bisogna sempre farlo con giudizio, perché, specialmente in uno sport come il triathlon, il sovrallenamento è dietro l’angolo e l’infortunio è appostato dietro di lui.
Abbiamo tratto alcuni spunti da un “uomo di ferro” e master coach, Troy Jacobson, per aiutarvi a programmare al meglio la prossima stagione 2017 senza strafare, per giungere al giorno dell’evento (o eventi) in ottima forma e pieni di energia.
Basta un click
Sembra facile programmare la prossima stagione: ti colleghi a internet (meglio se su ENDU.net) cerchi gli eventi più belli o più vicini a te o, ancora, quelli in località da “sogno” e aspetti che si aprano le iscrizioni. Appena puoi ti iscrivi, magari con largo anticipo e poi quando, dopo mesi, arriva il giorno della manifestazione non ti senti pronto. Sei stanco ancora prima di iniziare. E allora come si programma un calendario e, di conseguenza, un allenamento senza giocare al “rischiatutto”?
“Gareggiare in un evento di triathlon di lunga distanza è un grande impegno e devi arrivare preparato – afferma Troy Jacobson. Grazie ai miei 25 anni di esperienza come atleta e coach posso affermare che nella programmazione di una gara Ironman bisognerebbe includere nella preparazione un evento internazionale o olimpico”.
Impegnativo fin dalla registrazione
Le gare di triathlon e gli Ironman sono appuntamenti molto ambiti, tant’è che, se non vuoi restarne escluso, devi iscriverti con sei mesi se non addirittura un anno di anticipo. Secondo Jacboson nella scelta dell’evento bisogna tenere conto dei propri punti di forza, valutando anche i luoghi di interesse e poi, iniziare a seguire un programma preciso che vi porti fino al grande giorno.
A piccoli passi verso l’obiettivo finale
Il master coach consiglia, una volta stabilito il calendario e l’obiettivo finale da raggiungere, di costruirsi una propria “road map”, ovvero tanti micro obiettivi per raggiungere il macro obiettivo, la gara “X”. Come arrivare all’obiettivo finale allenato e pieno di energia? La strategia migliore sarebbe quella di non allenarsi da autodidatta, ma affidarsi ai suggerimenti di un preparatore esperto, in grado di fornire le giuste indicazioni, che sappia controllare la voglia di “strafare” e assistervi ogni volta che avete un dubbio o una necessità. Jacobson suggerisce “di sviluppare la resistenza di tipo aerobico, costruire un sistema di energia e promuovere tecniche che possano aiutare a migliorare senza mai dimenticare l’obiettivo finale”.
Allenati al “ritmo gara”
Un altro aspetto importante è quello di “usare” altre gare per prepararsi all’evento finale. Si tratta di ciò che Jacobson chiama “l’attitudine alla competizione”: che si acquisisce partecipando a diverse gare, mettendo alla prova il proprio stress fisico ed emotivo. “Prendere parte a gare meno lunghe diventa un elemento importante per raggiungere il proprio obiettivo entro il tempo stabilito – spiega il coach. Solo gareggiando si tempra la propria mente per spingere il proprio corpo al limite, elemento fondamentale per prendere parte a un Ironman (se questo è il vostro obiettivo). Inoltre, in questo modo è possibile provare sul campo le proprie strategie e il materiale di gara al fine di avere la giusta fiducia durante la gara X”.
Fai una scelta strategica.
È facile desumere che “più è meglio” quando si tratta di gare in preparazione di un evento come un Ironman, ma anche il contrario può essere vero. Gareggiare per essere competitivi nel triathlon richiede impegno in termini di tempo, energia e altre risorse (senza contare che, se sei un amatore, devi anche lavorare e, forse, hai pure una famiglia, ndr). “Gareggiare spesso incide anche sui volumi complessivi (ore totali) di allenamento settimanali – afferma Jacbson – la maggior parte delle persone rallenta prima di una gara per poi allenarsi in maniera più leggera nei giorni successivi. L’effetto è una riduzione complessiva del carico di lavoro in un determinato periodo e, in alcuni casi, può ostacolare il progredire del proprio programma verso la forma fisica ottimale per affrontare un Ironman”. Un altro aspetto negativo del partecipare a troppe gare è quello di entrare in una spirale che ti risucchia competizione dopo competizione, spremendo tutte le energie fisiche e mentali fino a non averne più per l’evento X della stagione. È fondamentale saper valutare la propria capacità di sopportare tale stress e regolarsi di conseguenza, trovando il giusto equilibrio tra l’entusiasmo e il proprio limite: “se ti senti annoiato e stanco in qualsiasi gara probabilmente stai gareggiando troppo spesso”.
L’importanza della velocità
È comune tra gli atleti di triathlon di lunga distanza pensare di concentrarsi esclusivamente su un alto volume e un allenamento lento. C’è sicuramente bisogno di una certa mole di lavoro in un programma di allenamento finalizzato a un Ironman, ma nella parte iniziale della stagione si possono prendere in considerazione distanze come, per esempio, lo “sprint”: “allenarsi e partecipare a una gara più corta, anche se l’obiettivo X è un Ironman – afferma il coach – ti spingerà a lavorare sulla velocità e sulla tecnica, rendendoti migliore come triatleta a 360° gradi”.
Dunque, come in tutte le cose: allenate la “qualità” non la “quantità”!
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Rielaborazione dall’originale: http://eu.ironman.com/it-it/triathlon/news/articles/2016/02/smart-ways-to-structure-your-race-season.aspx#ixzz4QBCBZC2s
a cura di Anna Celenta
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