Abbiamo già parlato degli esercizi fondamentali per aumentare la nostra propriocezione in bicicletta. È arrivato ora il momento di affrontare lo step successivo, ovvero il miglioramento della tecnica nelle curve in discesa.
Piccolo inciso: più ci esercitiamo con biciclette diverse (che hanno un’aderenza al terreno diversa, vedi mtb e gravel rispetto alla bici da corsa) più aumenteremo la nostra sensibilità data dagli schemi motori messi in gioco.
Quando dobbiamo affrontare una curva, su cosa dobbiamo concentrarci fin dall’inizio?
- velocità:non c’è bisogno di andare a velocità supersoniche! Iniziare scendendo a velocità contenuta
- tranquillità: stare sereni e tenere le braccia morbide
- impugnatura: bassa (che è molto più solida) e tenere la testa alta
- sguardo: guardare avanti-lungo, almeno 30 metri avanti, alla fine della curva (perché ricordiamoci che il corpo va dove decide lo sguardo). Se la curva è cieca, guardare fino al punto più lontano
A questo punto, ‘settati’ tutti gli elementi elencati, cosa devo fare?
- traiettoria: deve essere la più lineare e omogenea possibile
- abbassare il petto vicino al manubrio man mano che aumentiamo la velocità
- la gamba esterna spinge sul pedale, facendo da timone
- il bacino fa da ago della bilancia, è una sorta di contrappeso: tanto più si arriva veloce in curva, tanto più il bacino verrà spostato indietro
E se devo frenare?
- possibilmente farlo sul rettilineo, ma se non c’è tempo o modo, farlo in inserimento di curva fino circa a metà e poi mollare i freni
Ebbene, amiche e amici appassionati di due ruote, ora tocca a voi. E ricordate: l’emozione in bicicletta è unisex (come dice Angelo).
In collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali

Commenti
Interessante anche per chi si deve ancora liberare dalla tensione in bici! Grazie.