Alimentazione dei pro al Giro d’Italia: cosa imitare e cosa no

Il Giro d’Italia tiene tutti incollati alla televisione. Ma cerchiamo ora di concentrarci al ‘dietro le quinte’ delle prestazioni di questi atleti abituati alla fatica: la loro alimentazione.

Lorenza Bernardi

La prima abitudine dei pro da imitare è quella di mangiare mentre si pedala, sin dalla prima ora di gara. Quando la tappa è a basso ritmo ed è ancora nella fase di “spostamento” abbiamo notato che i ciclisti prendono la “musette” dove dentro trovano un pasto personalizzato. Tartine per ogni gusto, dolci e salate che vanno a soddisfare quella che si chiama palatabilità aumentando così la disponibilità di energia. 

Quando invece la gara si fa seria e la squadra inizia a disporre i propri corridori secondo una strategia ben definita e quindi il ritmo si eleva è il momento dell’integrazione di carboidrati in formato liquido. Sport gel, soluzioni di maltodestrine e fruttosio in borraccia, gel liquidi. 

In pratica quella di mangiare e assumere integratori con costanza in corso di esercizio a seconda della durata è una prima abitudine che anche noi stessi dobbiamo allenare in gara. Quello che scientificamente si chiama nutrition system o strategy.

 

La seconda abitudine è quella di reintegrarsi appena finita la tappa. Sin dai primissimi minuti. Eh sì perchè qui si apre una finestra di tempo in cui l’organismo è più ricettivo a recuperare le sostanze che si sono consumate in corso di esercizio. Questa abitudine non solo è fondamentale se si hanno altri impegni sportivi a breve ma lo è anche perché i nutrienti assunti permettono di attivare gli stimoli allenanti.
E quindi da subito è vantaggiosa una miscela appositamente studiata per il recupero, e a seguire carboidrati e proteine da alimenti veri e propri, sodisfando ancora una volta la palatabilità.

 

Cosa invece non dobbiamo imitare?

La colazione del ciclista professionista!
Per chi partecipa alle gare a tappe, infatti, mangiare diventa un continuo recupero per quanto speso ancora il giorno precedente durante la corsa. La colazione dell’atleta amatore invece dev’essere più leggera e ognuno di noi deve sviluppare una propria routine, altrimenti partiremo per la gara o l’allenamento decisamente appesantiti.

 

In collaborazione con Volkswagen Veicoli Commerciali

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Mi piacerebbe una cosa più approfondita

Giovanni Adamo - 2022-07-04 23:17:53

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