La prima gara: istruzioni pratiche dall’attrezzatura alla testa

La prima gara: istruzioni pratiche dall’attrezzatura alla testa

Beatrice Barbieri

La gara: vorremmo misurarci ma ci spaventa troppo.

2 Settembre 2019

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Le gare, soprattutto le 10 km attraggono e incuriosiscono tutte noi che corriamo corriamo corriamo… per puro piacere di stare con noi stesse.

Ma diciamoci la verità: una gara vorremmo provarla, perché vediamo le altre così terrorizzate prima e stra galvanizzate dopo e vogliamo anche noi capire e provare che effetti ha su di noi una gara.

Spesso siamo bloccate dall’inesperienza.

La paura di non essere pronte, adatte, adeguate, di non farcela, vincono e ci fanno abbandonare quel piccolo pensiero di iscriverci che ci ha raggiunte.

Anche solo pensare a “come potrei organizzare, cosa portare, come funzionerà…aaaah terribile!”

Tranquille, vi scrivo una mini guida su come affrontare una gara dalla A alla Z, o meglio dall’attrezzatura alla testa!

Spesso, come per tutte le cose, il limite più grosso ce lo da la nostra testa. Ci auto-sabotiamo in tutti i modi pur di non affrontare una prova.

Perché infondo la gara è la prova del 9 ma non come crediamo.

Non pensare minimamente che la gara sia un momento competitivo tra i runners. Oddio alcuni ultra competitivi ci sono ma la maggior parte vuole “solo respirare aria di gara” che è un’atmosfera magica che rende tutti amici e felici. Carichi e forti. Splendenti e chiacchieroni.

La gara è una prova con se stessi. Ovvio che avremo un riscontro anche a livello di tempo perché se ci siamo allenate in modo costante, avremo GRANDI SORPRESE. 

Sì perché in gara il tempo “per magia” cala, il passo aumenta di brutto. Lo stress pre gara, l’adrenalina, stare dietro ad un gruppo che corre, l’aria di cui parlavo prima, fanno correre tutti più veloci, a meno che…la testa non sia con noi.

La gara peggiore che ho fatto è stata a febbraio, la mezza maratona di Romeo e Giulietta a staffetta. I miei peggiori 10 km di sempre.

Avevo litigato con una mia ex cara amica la sera prima e proprio con lei dovevo correrla. Insomma in gara la testa non spingeva. Mi sono persino strappata la mia catenina per vedere se era quella che mi infastidiva.

No. Erano i pensieri. Calcolate che il mio PB è 41.36. In quella gara ho fatto 46 😱

Da allora, la settimana prima della gara, decido un tempo e lo visualizzo. Ci penso. Convinco la mia testa che dovrà poi spingere le gambe, ancora prima di correre. 

Cerco di allontanare tutto il negativo e lego l’obiettivo a qualcosa che per me conta nella vita come mio figlio o il lavoro. 

Mentre corro penso che se terrò duro, se spingerò, se riuscirò nell’impresa di finire la gara anche se faticando, soffrendo, sicuramente riuscirò a raggiungere anche l’obiettivo più importante.

So che ora avete ancora più paura e vi elenco anche di cosa:

  • non farcela
  • stare male
  • non arrivare alla fine
  • gli sguardi
  • il giudizio
  • essere fuori luogo

Voglio innanzitutto dirvi che provo tutte queste cose pure io AD OGNI GARA. Fra 2 settimane ne avrò una e sono già in stress. Chiamasi ansia da prestazione.

Come superarla? 

Buttandosi e facendo la gara. 

Arriviamo al lato pratico: come funziona una gara?

Innanzitutto solitamente ci sono 2 possibilità di iscrizione alle gare:

1 COMPETITIVA

2 NON COMPETITIVA

Consiglio di scegliere la seconda se non vi interessa essere in classifica perché vi aumenta l’ansia, tanto gusterete allo stesso modo la gara: per l’adrenalina che vi darà, per il rumore dei passi sulla strada di migliaia di runners che, silenziosi, condividono il vostro stesso percorso alla vostra stessa ora per lo stesso motivo:

SFIDARE SE STESSI.

Proprio così, chi corre e fa gare anche il più competitivo dei presenti, in fondo altri non ha da sfidare che se stesso.

Il proprio corpo.

Le proprie gambe.

Le proprie condizioni di quel giorno.

Il proprio umore.

La propria testa.

Ci sono tante variabili che ci possono fregare ma noi…dobbiamo fregarcene di loro  perché comunque andrà, in un modo o nell’altro sorprenderemo noi stesse e questo posso giurarvelo. E udite udite…FINIRETE LA GARA!

Il più vi rimarrà una carica addosso che vi terrà vive e iperadrenaliniche per una settimana intera!

Quindi se abbiamo superato problema testa e vi siete convinte possiamo passare all’organizzazione.

PUNTO UNO: COSA MANGIARE PRIMA

Io consiglio di fare colazione almeno 2 ore abbondanti prima e di mangiare ciò che mangiamo sempre. Non cambiamo abitudini proprio per la gara. Magari apportiamo cambiamenti già 1 o 2 mesi prima per dare la possibilità al corpo di abituarsi.

Consiglio di mangiare una fonte di carboidrati pulita, sana, non confezionata e naturale, una fonte proteica e un bel frutto.

PUNTO DUE: COME VESTIRSI

Vestiamoci poco alle gare Ragazze. L’adrenalina che abbiamo in corpo per l’emozione e il flusso di gente che tenderemo a seguire, ci faranno andare più veloci. Inoltre saremo sempre per lo più in mezzo ad altri quindi inevitabile sarà l’effetto stalla! In sostanza avremo più caldo del solito quindi consiglio

da settembre a fine novembre canotta o maglietta a manica corta traspirante con manicotti o una maglia soft termica a manca lunga che poi, toglieremo al primo km e legheremo in vita, shorts da runnig o leggings 3/4 al massimo con calze compressive possibilmente

da dicembre a inizio marzo idem! per le più freddolose maglia termica più pesante e sopra un antivento smanicato e leggings 3/4 con calze compressive o lunghi

Se piove, a seconda della temperatura, aggiungerei un giubbotto antipioggia e un cappellino.

PUNTO TRE: COSA PORTARE

Le gare hanno sempre un sito di riferimento in cui scrivono la logistica dell’evento. Ad esempio la mia prossima gara inizia in una città e finirà in un altro paese. Ma ci sarà un servizio navetta che leverà ogni pensiero. 

Allo stesso modo troveremo indicazione sulla possibilità di fare la doccia e quindi occorre un asciugamano, il necessaire e un asciuga capelli che 99 su 100 non c’è. Stop. 

Se non ci sono le docce portare assolutamente un cambio completo: reggiseno maglia e se c’è freddo una felpona.

“Ma metto corro, dove lo metto?”

Tranquille! Ci sono i depositi borse super sicuri e organizzati. Dove ritirerete il vostro pettorale vi verrà consegnato anche il “pacco gara” che conterrà oltre al numero di pettorale, qualche gadget e appunto un sacco dove poter attaccare il numero corrispondete a quello del vostro pettorale e lasciare ciò che abbiamo con noi. Io lascio proprio tutto, telefono e…figlio se c’è il servizio baby parking!

Se volete stare più sicure, portate in un marsupio da runnig 2€ e il telefono E BASTA!

“E se sento sete o fame mentre corro?”

Alle gare sia all’interno del percorso che alla fine, ci sono vari punti di ristoro quindi zero paura di sete o cali glicemici. Comunque al limite se volete sentirvi sicure e autonome portate con voi qualche chicco di uva passa.

Direi di aver detto tutto!

A no!

“Come trovo la gara adatta a me è come mi iscrivo?”

Ci sono portali come ENDU appunto che raccolgono iscrizioni per svariate gare altrimenti direttamente dal sito della gara che intendiamo correre se ne abbiamo individuata una.

Vi ho già detto che ce la farete?

Ce la si fa sempre!

Vi dico l’ultima cosa: le ragazze che alleno e correvano anche da solo 3 mesi, sono riuscite a concludere la loro prima 10 km in meno di un’ora.

Senza particolari allenamenti, ripetute e quant’altro, ma con 3/4 corse a settimana di 5-8-10 km, allenamento muscolare con kettlebell e alimentazione pulita e sana SEMPRE.

Ricordate che i 2 pasti pre la gara sono sì importanti, ma lo è ancora di più aver nutrito bene il corpo nel lungo periodo precedente.

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commenti

La colazione sarebbe bene fosse composta al 60% da carboidrati, 30% proteine e 10% grassi Io mangio pane e marmellata, 2 noci, caffellatte Ma le possibilità sono tante: yogurt, avena mandorle, miele e frutta Pane marmellata e ricotta...poca sennò in gara ti fermi in bagno

Beatrice Barbieri - 2019-09-12 15:18:16

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