Perché d’inverno si va più piano in bici?

Perché d’inverno si va più piano in bici?

Andrea Toso

D’inverno si va più piano in bici. Abbiamo analizzato i 4 principali fattori che vanno a giustificare l’inevitabile calo di prestazione. Omar di Felice invece…

2 Febbraio 2021

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D’inverno si va più piano in bici, mettiamocela via.

Sembra una maledizione, ma è evidente che le performances invernali siano ben minori che quelle nella bella stagione, ed i motivi, come andiamo a vedere, sono molteplici.

Fattore 1: il peso.

Il peso, sia il nostro, in inverno ci si lascia un po’ andare tra festività natalizie ed off-season dopo una stagione di rigore, ma anche il peso dei vestiti che indossiamo, inevitabilmente meno aerodinamici, danneggerà la prestazione.
Giusto per avere un dato, ogni kg in più che portiamo appresso in bicicletta porta una diminuzione della performance in salita dell’1%.
Ehm… di quanto siamo fuori dal peso forma? Già iniziamo a delineare un motivo plausibile per il calo delle prestazioni invernali.

Fattore 2: la densità dell’aria.

L’aria è un fluido, come è un fluido l’acqua, che a 0 gradi passa allo stato solido. Ugualmente ogni fluido, aria inclusa, risente della temperatura, aumentando la densità man mano che il termometro scende. (non vi tedio oltre con la dinamica dei fluidi)
Pensate che la differenza di densità tra 25 gradi e (estremizzando) -5 porta all’aumento dell’attrito del 10%, rendendo la sensazione di vento contrario anche in condizioni di calma piatta. Se alla densità dell’aria per la temperatura più rigida andiamo anche ad aggiungere l’umidità della pianura padana la performance crolla… Mettiamocela via, d’inverno si va più piano in bici.

Foto di Omar di Felice

Fattore 3: vasocostrizione per freddo.

Il nostro organismo è intelligente e, quando fa freddo, preserva gli organi vitali presenti nel busto, mantenendoli caldi a discapito degli arti.
I vasi sanguigni delle estremità (mani e piedi) soggetti al freddo rispondono restringendosi. Il cuore per pompare comunque sangue negli arti dovrà pompare più forte per spingere anche a loro la quantità richiesta, aumentando a pari potenza erogata la gittata.
Risulta evidente che la sensazione di fatica aumenti con l’aumento dei bpm, quanto i dati oggettivi dal ciclo computer possano avere delle débâcle in conseguenza, che sommato ai precedenti spiegano perché d’inverno si va più piano in bici.

Fattore 4: il calo della temperatura delle gambe.

Strettamente legato al precedente punto,per quanto ci si vesta con gambali o pantaloni felpati, l’aria fredda fa si che le gambe non possano lavorare alla temperatura ideale. Il calo dell’1% della temperatura del muscolo può ridurre la forza fino al 10%, e neanche l’apporto di zuccheri può aiutare questo gap: le reazioni biochimiche nel muscolo esposto al freddo rallentano anche il nutrimento.

Risulta evidente che d’inverno si va più piano in bici, non è una maledizione ma scienza. D’altra parte il mondo del Pro-Tour per una preparazione atletica ottimale si sposta in ritiro al caldo, non tanto per fare bella vita, ma per dare al fisico degli atleti le condizioni ideali per prepararsi a una lunga ed estenuante stagione. I rulli, gli smart-trainer e tutto il mondo che abbiamo dovuto abbracciare nell’ultimo anno, sono un’ottima soluzione per gli allenamenti di qualità fino all’ora e mezza. Oltre, quando si dovrebbe pedalare fino a 3 ore o anche oltre, la temperatura della casa gioca a sfavore andando a creare una sudorazione importante, con rischi di disidratazione importanti, e conseguente aumento dei bpm.

In questi casi ,sebbene le uscite invernali siano chiaramente delicate da gestire e di va(da) più piano in bici, saranno sicuramente un ottimo allenamento, gestendo la frustrazione, consci che le condizioni fredde siano un danno importante per la performance.

Foto di Omar di Felice

Poi c’è lui.

Omar di Felice.

Lui al freddo pedala meglio che al caldo si direbbe, o ha imparato molto bene a limitare i danni collegati al pedalare al gelo, tanto che il 15 febbraio partirà per il campo base dell’Everest a quota 5364 metri.

Come prassi delle ultime avventure potremo seguire in tempo reale il viaggio di Omar attraverso il nostro servizio ENDUlive scoprendo momento per momento la progressione verso il campo base dell’Everest.

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