GF Tre Valli: mtb, turismo e divertimento

GF Tre Valli: mtb, turismo e divertimento

Anna Celenta

Che cosa fa di un evento sportivo, un evento di promozione turistica? L’accoglienza! Prima di correre la mia prima Granfondo Tre Valli non avevo mai sentito nemmeno nominare Tregnago. Si tratta di un paesino alle porte di Verona e, se non ci fossi stata per partecipare alla diciottesima edizione della Granfondo Tre Valli by Gist, […]

29 Marzo 2017

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Che cosa fa di un evento sportivo, un evento di promozione turistica? L’accoglienza!

Prima di correre la mia prima Granfondo Tre Valli non avevo mai sentito nemmeno nominare Tregnago. Si tratta di un paesino alle porte di Verona e, se non ci fossi stata per partecipare alla diciottesima edizione della Granfondo Tre Valli by Gist, domenica 26 marzo 2017, credo non ci sarei nemmeno capitata per sbaglio. Adesso, invece, scrivo pensando di ritornarci, magari in un’altra occasione, magari in compagnia di amici e, sicuramente, saprò anche dove indirizzare chi vuole scoprire un nuovo territorio in bici o anche semplicemente trascorrere un weekend all’insegna della buona tavola.

GF Tre Valli by Gist – photo credits: Elena Martinello

Un passo indietro

Ma procediamo per gradi. Per giungere a tale conclusione bisogna prima fare un passo indietro.

Perché mi trovavo alla Tre Valli 2017 quando avevo ormai deciso di non attaccare più numeri sulla bici?Perché ne ho sempre sentito parlare bene. Così mi sono detta: potrei fare un regalo a Paolo (il mio moroso) e pagargli l’iscrizione.

L’occasione è stata lo scorso San Valentino. “Non ti ho preso nulla”  – gli dissi – “sai che non amo queste feste comandate, quindi il mio regalo arriverà il mese prossimo, andremo insieme alla Tre Valli”. Lui, felice, mi risponde: “Però la facciamo insieme! Per me sarebbe questo il vero regalo!”

Dovete sapere che fargli una promessa simile non è stato facile. Fino allo scorso anno mi allenavo tanto per prendere parte alle gare e cercavo sempre di dare il massimo, ma non sempre con i risultati che  speravo. Il più delle volte l’ansia prevaleva su tutto e specialmente sul divertimento. Guardavo il tempo senza ammirare ciò che mi circondava e, spesso, anche dimenticando che ero lì perché amo la mountain bike e mi diverte riuscire a superare, ogni volta, un ostacolo diverso in salita o, più spesso, affrontare un tratto tecnico in discesa. Da qui, la decisione di continuare questo meraviglioso sport in mezzo alla natura solo con gli amici, la domenica, senza più “numeri sulla bike”.

Un sorriso per i fotografi – photo credits: fotostudio3

Per chi come Paolo prende una gara come fosse un’escursione o un giro con gli amici, avere o meno un numero davanti alla bici e un chip che ti prende il tempo di gara, non fa differenza, ma per me era diverso. Questo lui lo sapeva benissimo. E sapeva anche che, per me, mantenere tale promessa sarebbe stato ancora più difficile.

L’ora legale

“Paolo nel weekend della Tre Valli scatta l’ora legale! Cosa facciamo? Ci alziamo un’ora prima (ovvero poche ore dopo aver spostato le lancette, ndr) o andiamo a dormire là?” Anche questa è stata una decisione presa così, su due piedi. Mi faccio consigliare un hotel dall’organizzatore della manifestazione, Simone Scandola. Mi suggerisce “Villa De Winckels” a Marcemigo alle porte di Tregnago. Cerco su internet, dalle immagini penso sia troppo per le nostre tasche, ma chiedo comunque il prezzo per una matrimoniale con trattamento di mezza pensione. La risposta è quasi immediata. La nostra decisione anche. Bene, si parte il sabato, per fare tutto con calma e godersi il fine settimana.

GF Tre Valli by Gist 2017 – photo credits: Elena Martinello

Il turismo si costruisce con l’accoglienza

Ci siamo, valige pronte, bici in macchina, si parte alla volta di Tregnago. Chissà quanto dista da Verona? Chissà come sarà questo fantomatico paese? Lo raggiungiamo in meno di due ore. Nonostante le previsioni meteo, il cielo è soleggiato e fa caldo. Prima di fare un giro al Villaggio Expo della GF Tre Valli per ritirare pettorale e pacco gara, andiamo in hotel per scaricare la macchina, specialmente le bici.

La struttura è bellissima. Un’antica corte ristrutturata. Con nostra grande sorpresa – specialmente in un luogo così incantevole – ci lasciano portare le bici in camera (anche questo significa accoglienza, specialmente per noi biker che siamo sempre a rischio furto bici, ndr).

Le bike “fanno salotto”

Le portiamo in camera. Anche la stanza, come il resto della struttura, è davvero ospitale, tant’è che pure le nostre bike decidono di “fare salotto”! L’albergatore, gentilissimo, ci comunica che possiamo tenere la stanza fin dopo la gara, in questo modo possiamo fare la doccia e liberarla con tutta tranquillità (altro punto a favore dell’accoglienza turistica locale, ndr). Perfetto!

Un po’ di burocrazia

Quattro passi fino al Villaggio Expo, dove ritiriamo i nostri pettorali e i pacchi gara in un batter d’occhio. La folla arriverà domenica mattina: la 18esima Tre Valli by Gist porterà a Tregnago oltre 2.200 biker.

Paolo, da vero escursionista, non ha il chip, gli consiglio di acquistarlo, perché è più conveniente. Quest’anno, sempre perché non attaccherò più numeri sulla bici, faremo insieme a tutta la squadra il circuito MTB Emilia Romagna (scoprilo su ENDU, clicca qui), i cui eventi saranno cronometrati da MySDAM, proprio come la Tre Valli, in questo modo ammortizzerà la spesa (già irrisoria) del chip velocemente e potrà anche partecipare al Chip Challenge (clicca qui per info). Io ho abilitato il mio A-chip online e controllo solo che sia pronto per passare sul primo tappeto della stagione.

Paolo e Anna

Il ritiro del pacco gara è ben organizzato: all’interno della busta con il numero di pettorale, infatti, troviamo un blocchetto con alcuni “buoni”. Ognuno ha una funzione diversa: c’è quello per il ritiro del pacco gara e quello per l’omaggio dello sponsor principale, che viene consegnato direttamente allo stand Gist; il buono del “pasta party” e perfino quello per la “custodia della bici”. Insomma, finora l’organizzazione è impeccabile.

Cena tipica da veri “pro”!

Partiamo con un antipasto a scelta tra salumi locali prodotti dallo stesso ristorante dell’hotel oppure una polentina con funghi e fonduta di formaggi. Ne scegliamo uno a testa, ovviamente. Ci servono anche un bicchiere di vino locale. Ottimo! Non siamo dei grandi intenditori e non ricordo nemmeno il nome del vino, ma siamo sulle colline del Soave…

Proseguiamo con i primi: possiamo scegliere tra pappardelle con ragout di faraona e gnocchi di patate con formaggi. Anche questa volta optiamo per assaggiare le due proposte. Le pappardelle erano qualcosa di indescrivibile. A ripensarci mi viene ancora l’acquolina in bocca. Per il secondo optiamo entrambi per la tagliata di manzo: meglio stare leggeri!

Dopo la cena pantagruelica siamo pronti per affrontare la gran fondo del giorno successivo. No, aspetta un attimo! Paolo ha uno stomaco a parte per il dolce. Io desisto, ma lui si fa portare una fetta di crostata. Con il caffè ci servono anche un piattino con altri dolcetti. “Ma ci volete morti?” Domando sorridente alla gentile cameriera (altro punto a favore dell’accoglienza turistica, ndr).

Quattro passi per smaltire

Per smaltire facciamo quattro passi verso la chiesetta situata sulla collina di fianco alla Villa. Gli scalini sono impervi e un po’ nell’oscurità, ma il panorama che si può ammirare una volta raggiunta la chiesa è uno spettacolo. Il cielo è stellato. Nulla fa presagire la pioggia come da previsioni meteo.

Da sx: Michele, Giorgia, Paolo e Anna

26 marzo 2017: GF Tre Valli By Gist

Ci siamo. La sveglia suona prima del previsto. Ci credo, questa notte i cellulari si sono sincronizzati sull’ora legale. Per fortuna siamo già a Tregnago. Dobbiamo solo trovare la forza di alzarci dal letto, specialmente dopo la “cenetta” della sera prima.

Alle 7.00 in sala colazione ci siamo noi e altri 4 o 5 “sfortunati” biker della domenica. Ogni volta mi chiedo chi me lo fa fare. Beh! La risposta la leggerete tra poco! Fuori inizia a piovere! No, non è possibile! Il cielo ieri sera era stellato. Finita la colazione, il rituale di vestizione e il settaggio bici (che non faccio mai personalmente, per questo ci sono gli uomini!) il temporale smette. Per fortuna! Peccato che mi sia vestita come se dovessi affrontare le nevi dell’Himalaya! C’è il sole, forse avrò un po’ caldo nella mia nuova giacca “simil-latex” nera della squadra (il materiale tecnico, però, farà il suo dovere, termoregolando la temperatura corporea).

Gf Tre Valli by Gist 2017 – photo credits: Elena Martinello

In griglia di partenza

A Paolo non dico niente, ma non serve, lo ha già capito. Sono agitata. Purtroppo la mia è una sensazione incontrollabile. Quando si tratta di “gara” mi sale l’ansia e l’attesa in griglia di partenza rende il tutto ancora più difficile. Incontriamo dei nostri amici che ci hanno raggiunto da Parma la mattina. A parte Paolo siamo tutti nella stessa griglia, la penultima, partiremo alle 10.35. Cavoli, sono solo le 9.30! Arriva anche una nostra compagna di squadra, Paola. Entra in griglia con noi.

GF Tre Valli by Gist 2017 – photo credits: elena Martinello

Paolo fa il “furbo” per restare con noi. Quello che non sapete, però, è che si tratta dell’unico esemplare maschile di razza “biker” che, anziché scavalcare una griglia per passare avanti, entra di soppiatto nella griglia successiva. Tra una risata e l’altra scopriamo che un altro ragazzo ha il suo stesso “difetto”, che noi consideriamo un pregio.

Tra una foto e quattro chiacchiere tra amici e vicini di griglia, i 30 minuti dalla prima partenza trascorrono quasi con spensieratezza. Io cerco di nasconderlo, ma la tensione sale comunque. Specialmente quando ci avviciniamo allo striscione “Partenza” e ti sparano musica adrenalinica nelle orecchie. Accendo il Garmin a 30 secondi dallo sparo. Volutamente non ho messo la fascia cardio. Non voglio farmi influenzare dal battito cardiaco. Ma sento che il cuore batte all’impazzata, seguendo il ritmo della musica tecno.

in primo piano Michele e Paolo nel pandemonio della partenza. Photo credits: fotostudio3

Tra poco si parte

Per non perderci nella confusione dello start con Paolo e gli altri ci accordiamo su come affrontare il primo momento di confusione, una volta che verranno tolte le briglie. La confusione sarà totale. La confusione è totale. Mi metto a ruota di Paolo. Ma per me è troppo lento. Mi metto davanti a Paolo. Pedalo. Mi giro. Non lo vedo più. Intravedo Michele. Cerco ancora Paolo, lo intercetto e lo invito a starmi a ruota fino a quando non raggiungiamo il nostro compagno di squadra. Ci siamo. Michele rallenta per aspettare Giorgia. Io e Paolo proseguiamo.

A briglie sciolte in partenza
photo credits: fotostudio3

Essere o non essere?

Sulla prima salita il gruppo di scalmanati rallenta. Come sempre! Cerco di imporre il mio ritmo a Paolo. Purtroppo sul primo pezzo di asfalto lui fa fatica. Anche io faccio fatica, ma in un altro senso. Sto combattendo tra la voglia di proseguire facendo “la mia gara” e quella di mantenere la mia promessa. Diversamente da quello che ho vissuto fino allo scorso anno, questa partenza per me è stata molto tranquilla. Non ho il fiatone. Il cuore sta battendo il giusto ritmo. Prevale il ritmo del mio cuore e la promessa fatta a Paolo. Mi fermo su un lato della strada.

Essere non essere?

Alcuni biker mi chiedono se è tutto a posto: “Sì, tranquilli, sto aspettando il mio moroso!”. Sguardi tra il perplesso e lo sbalordito mi fissano come se stessi dicendo un’eresia. In effetti, nel mondo della mountain bike di solito succede il contrario. Il ragazzo, il compagno,  il marito o l’uomo aspetta la ragazza, la compagna, la moglie o la donna per “aiutarla” o, comunque, per fare la gara insieme. Questa volta sta succedendo il contrario.

Ma Paolo non ci fa caso. Lui ama pedalare, ama il divertimento e, forse, ama ancora di più me. Consapevole del fatto che ho “più gambe e fiato” di lui, e soprattutto fiero del fatto che io sia lì con lui, ad aspettarlo, ma soprattutto a pedalare con lui, per condividere insieme un’altra giornata sui pedali.

A misura di donna?
Photo credits: fotostudio3

Donne e ruote grasse

Dopo diversi anni che pratico questo sport posso dire che la mountain bike di anno in anno sta diventando sempre più a misura di donna. Sempre in crescita la partecipazione femminile. Prima eravamo mosche bianche in mezzo a tanti calabroni. Oggi siamo un po’ le api regine in un alveare di simpatiche  “api operaie tuttofare”.

Come in un alveare. Photo credits: fotostudio3

Le api operaie, ovvero i gentil-biker della Tre Valli

Nel mondo delle gran fondo e della mountain bike in generale non ci sono solo amatori assetati di podio, ma ci sono anche tanti, tantissimi simpatici “gentil-biker”. Ecco alcuni biker-tipo o tipi di biker che una donna può incontrare a una gran fondo come la Tre Valli.

gentil-biker alla Tre Valli

  1. Gentil-biker tipico: è quello che, finita la prima discesa un po’ tecnica e leggermente viscida a causa della pioggia del mattino, ti fa i complimenti per come l’hai affrontata.
  2. Gentil-biker “lei in bici e io a piedi”: è il biker che ti guarda quasi estasiato mentre scali sui pedali una ripida salita, mentre lui si trascina gambe e bici su per la riva.
  3. Gentil-biker adulatore: detto anche “gentile-biker che ci prova” è quello che, terminata un’altra discesa, “bella tecnica” (quella che alla Tre Valli è chiamata “discesa del cimitero”, per intenderci, ndr) ti dice: “Sono tutte così belle a Parma?” E tu pensi che si riferisce alla discesa e invece…
  4. Gentil-biker giullare di corte: è lui, il simpatico del gruppo. Quello pronto alla battuta, specialmente quando vede una donzella sul suo destriero. Si tratta del biker che, in mezzo ai compagni di squadra, mentre arrivi con il tuo passo spedito da “scalatrice” e aspetti il momento che si crei un “buco” per passare, inizia una lunga disquisizione sulla parola “buco”.
  5. Gentil-biker cavaliere: lui è il tuo moroso, compagno, amico, marito, uomo che arriva alle spalle del giullare di corte, perché, per inversione dei ruoli, cerca di stare a ruote della fanciulla e di rispondere in difesa della “sua bella”, ma riesce solo a sorridere, perché troppo impiccato. Se potesse il cavaliere darebbe anche un’amichevole pacca sulla spalla al giullare, perché i gentil-biker sono tutti compagnoni!

Chi me lo fa fare?

Giunti quasi alla conclusione di questo racconto dovrò pur rispondere a questo quesito, vero? Abbiate un po’ di pazienza e lo leggerete tra le righe…

Io in una discesa

Me lo sono chiesta spesso. E ancora me lo chiedo. Me lo chiedo quando devo fare le levatacce la mattina. Me lo chiedo quando è pieno inverno. Me lo chiedo quando è piena estate. Me lo chiedo quando c’è troppo fango. Me lo chiedo quando c’è troppa polvere. Me lo chiedo quando sono in salita e non ce la faccio più. Me lo chiedo quando una discesa è troppo ripida.

Alla Granfondo Tre Valli ho pedalato con un ritmo del tutto nuovo. Il ritmo di chi si sa godere davvero questo sport meraviglioso. Di chi ha il tempo di guardarsi intorno e ammirare il panorama (a primavera le colline del Soave sono uno spettacolo!).

Di chi riesce a ridere durante una salita faticosa o una discesa viscida. Di chi preferisce fare quattro chiacchiere e due risate mentre ti passa accanto in discesa e tu lo ripassi in salita.

Un sorriso ai fotografi non si nega mai! Photo credits: fotostudio3

Di chi pratica la mountain bike per la bellezza e il rispetto della natura, il divertimento, le amicizie, la fatica della salita e l’adrenalina della discesa. Di chi offre un sorriso ai fotografi o un saluto ai volontari e soccorritori sulle strade.

Di chi non spinge e non sgomita per giungere al traguardo, ma ti tende la mano e lo passa felice insieme a te! Ecco chi me lo fa fare!

Chi di non spinge e sgomita per arrivare al traguardo ma ti tende la mano e lo passa felice insieme a te! Photo credits: fotostudio3

I miei complimenti agli organizzatori: percorso bello e ben presidiato; ristori ottimi e…

Divertimento garantito!

Anna Celenta, pettorale 2430 

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