Decalogo per il nuoto libero

Decalogo per il nuoto libero

Andrea Toso

il nuoto libero per definizione è “libero”, non per questo privo di regole di convivenza con i compagni di corsia e di vasca.
In questo breve articolo trovate 10 regole utili per i neofiti o per chi non ha molta confidenza con l’ambiente della piscina.

13 Febbraio 2020

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Il nuoto libero per definizione è “libero”, ma non per questo provo di regole di coesistenza con i compagni di corsia e di vasca. Purtroppo non sempre i bagnini hanno potere o volontà di far rispettare questi minimi accorgimenti così ci si ritrova a nuotare in una bolgia infernale, finendo il nostro allenamento più nervosi di quando si è entrati in vasca.

Creando il decalogo ci siamo ritrovati a dover aggiungere ulteriori punti rispetto a quelli inizialmente segnati, magari un paio comici, situazioni che da frequentatori abituali sappiamo essere tanto divertenti quanto fastidiose

… Attendiamo nei commenti ulteriori regole o atteggiamenti fastidiosi che voleste segnalare!

  1. Sembra sottinteso, ma l’igiene è il principale punto di rispetto da cui partire per iniziare la convivenza: la doccia è fondamentale (attenzione poi al punto 10!), lavare il costume e non lasciarlo marcire in borsa dall’allenamento precedente, quell’odorino di putrefazione è sintomo di batteri nonostante il cloro, usare ciabatte dedicate sono punti minimi di convivenza. Anche nel caso di ferite (da asfalto magari come capita ai triathleti) bisognerebbe attendere la guarigione o almeno cercare di coprirle con appositi cerotti impermeabili.
  2. Scegliamo la corsia più adatta al nostro allenamento e ritmo: generalmente sulle corsie viene esposto un cartellone con ritmi, agonisti/amatori o, meno comprensibili ammettiamolo disegni di pesci più o meno veloci, ma se vediamo una stella marina capiremo che non sarà una corsia per la Divina Federica, come non credo ci infileremmo in una corsia con un delfino e la Pellegrini dentro, giusto? Il rispetto vale anche nella scelta della corsia, non per forza la più libera ma la più adatta alla nostra capacità.
    2a. Se l’obiettivo della serata è dorso doppio, rana spiaggiata e tavoletta non scegliamo una corsia con borraccia, palette e altri attrezzi a bordo vasca, ci staremo ficcando in un guaio.
  3. Scelta la corsia cerchiamo di entrare senza intralciare, chi è già dentro sarà già riscaldato, non tuffiamoci in faccia a loro, controlliamo che ci vedano entrare, sediamoci sul bordo vasca per scegliere il momento migliore per entrare in acqua.
  4. In vasca si tiene la destra, non siamo in gara e purtroppo raramente siamo da soli in corsia, e anche quando lo fossimo c’è comunque la possibilità qualcuno entri. Se stiamo a destra di default non danneggeremo nessuno, noi inclusi.
  5. Rispettiamo il nostro turno in ripartenza e anche i ritmi degli altri in corsia. Non siamo in vasca a fare chiacchiere ma domandare che allenamento stia facendo il compagno di corsia aiuta a non calpestarsi i piedi a vicenda. Ok essere ligi alle ripartenze, ma se il compagno di corsia viaggia il doppio o abbiamo sbagliato la scelta o diamo a lui la priorità, basta ritardare pochi secondi per entrare in ritmo e non darsi fastidio.
    5a.  Già non siamo a far chiacchiere, e se le facessimo mettiamoci ben in disparte così da non danneggiare virate e riposi di chi davvero si allena.
  6. Nel caso la piscina sia fonda ricordiamoci che le corsie di delimitazione non sono galleggianti di emergenza ma servono a dare la direzione lungo tutta la vasca, se ci si appende questa scende sotto il livello dell’acqua e chi sta nuotando perde un punto di riferimento.
  7. Se non rispettiamo il turno possiamo trovarci ad essere sorpassati, lasciamo strada se possibile compatibilmente con altri eventuali in risalita, o ricordiamoci di controllare alla virata se ci sia qualcuno dietro, un tocco sui piedi basta a monito, no? Ugualmente se dovessimo sorpassare stiamo attenti a non creare incidenti o pericoli per chi sia in senso opposto.
  8. Una regola aurea per le ripartenza potrebbe essere quella dei 5″, che in una vasca da 25m potrebbero fare la differenza tra toccare i piedi al nostro compagno di vasca o meno. Se non bastasse per rimanere a distanza forse qualcuno non è in una corsia adatta alle proprie capacità.
  9. Facciamo attenzione ad usare palette, pull buoy, pinne, boccaglio, e ogni altro “drill”, non in tutte le piscine sono consentiti nel nuoto libero, come pure facciamo attenzione con i nostri amati sportwatch che nell’incrocio con altre mani possono aumentare l’urto. Alcuni zelanti bagnini richiedono la rimozione dei Garmin, Suunto, Polar e simili, se fosse segnalato nelle regole interne della piscina dovremo obbedire a malincuore.
    9a. Quando nuotiamo a dorso stiamo attenti a non palpare gli avventori della corsia a destra, il contatto fisico non è piacevole, né in gara né in allenamento.
  10. Una volta finito l’allenamento, andiamo a fare la meritata doccia ma non esageriamo con l’acqua! Il fatto che la doccia calda sia pagata nell’abbonamento o nel biglietto d’ingresso non giustifica uno spreco eccessivo di acqua, l’igiene è importante e fondamentale, lavar via odore di cloro, sudore, ma se siamo frequentatori da qualche anno sicuramente abbiamo visto dei comportamenti assurdi, e se non li aveste visti… forse li ne sarete il soggetto! L’acqua è un bene prezioso!

 

 

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commenti

Il punto 6, più che come punto di riferimento, è che se uno nuota a dorso o a rana, da parecchio fastidio (e potrebbe far male) trovarsi la corsia nelle mani o tirarci un calcio coi piedi. :) E poi sì: un occhio alla velocità dei compagni di corsia e pensarci prima di ripartire o come si viene raggiunti potrebbe aiutare tutti a nuotare meglio. Aspettare 3s e lasciar passare qualcuno non è la fine del mondo, piuttosto che costringere chi ci segue a nuotare alternato o fare gambe perché si è troppo lenti

Gab - 2020-02-25 17:16:07

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