“Sotto questo sole, bello pedalare eh…ma c’è da sudare!”
“Sotto questo sole, bello pedalare eh…ma c’è da sudare!”
Baccini con i Ladri di Biciclette, quanta verità!
È arrivata l’estate e con lei anche il caldo torrido, anche da queste parti della Romagna; c’è a chi piace il sole che scotta, la pelle abbronzata e c’è chi soffre questo clima estivo.
Nell’articolo di oggi voglio portarvi la mia esperienza personale in merito alle condizioni climatiche estreme con la quale spesso abbiamo a che fare nelle uscite in bici, soprattutto negli ultimi anni.
Premetto che personalmente non amo il sole cocente e l’umidità estrema con la quale in questo periodo abbiamo a che fare in Romagna e in gran parte del Bel Paese. In carriera sfruttavo questi mesi per allenarmi possibilmente al fresco sulle Dolomiti o sulle Alpi, nei miei ritiri in altura. E non vi nascondo che nei miei allenamenti giornalieri in estate era molto difficile svegliarsi all’alba per pedalare nelle ore più fresche, per tutta una serie di motivi legati all’alimentazione, alla fisiologia e soprattutto per il recupero, mi piace riposare fino a tardi.
Ognuno di noi ha delle esigenze personali con la quale poter programmare i propri allenamenti settimanali, e in quest’ottica dobbiamo tenere conto del cambio delle stagioni, dell’acclimatamento iniziale, ma soprattutto di alcuni semplici accorgimenti che ci permetteranno di mantenere lo stato di forma fisica.
In estate la colonnina di mercurio si alza spesso improvvisamente, quindi tenere a mente di controllare le previsioni meteo e della temperatura è sicuramente un punto focale della programmazione, e banalmente mettere la testa fuori, prima di decidere di partire ed effettuare l’allenamento che ci prefiggiamo, è ancora più importante.
Il nostro fisico nelle giornate più calde o dopo aver dormito poco la notte, ci avvisa immediatamente, quando tocchiamo con la nostra pelle la temperatura esterna, se siamo in grado di sopportare la fatica fisica sotto il sole.
Questo significa che, prima di programmare un allenamento e uscire in bicicletta, dobbiamo ascoltare le sensazioni e i feedback del nostro organismo.
Ascoltiamoci.
In carriera ricordo la sensazione che avevo la mattina quando uscivo già stanco oppure contro voglia nelle giornate estive, e finivo per terminare anzi tempo l’allenamento dicendomi “ma chi me lo ha fatto fare di pedalare”, peggiorando la mia condizione fisica ed emotiva, e allungando i tempi di recupero.
Il recupero è ancora più importante in questo periodo caldo, questo perché le giornate più lunghe ci spingono a fare più cose e a dormire meno, infine il caldo e il bel tempo ci spronano ad uscire e scatenare la passione sui pedali, ma non sempre davvero ciò che ci vuole!
Quello che ci vuole sicuramente è una bella dose di liquidi, utilizzati durante tutto l’arco della giornata e in principal modo la mattina prima di colazione e durante l’uscita in bici e dopo l’allenamento.
Non dobbiamo mai dimenticare di aggiungere i Sali minerali nella nostra borraccia, e non espressamente gli integratori (zuccheri e carboidrati rallentano lo svuotamento gastrico e l’assorbimento intestinale), ma soluzioni naturali di sale con aggiunta di magnesio e potassio (integratori semplici); questi elettroliti sono essenziali per aumentare la ritenzione idrica ed evitare la disidratazione.
L’idratazione agisce a favore della prestazione in bici, ma anche del recupero post-attività, contrastando l’affaticamento muscolare e favorendo l’abbassamento della pressione dovuta alle alte temperature.
In media una borraccia da 550ml ogni ora (1ml\kcal circa), in situazioni di sforzo intenso e calore prolungato, anche 1a ogni 30 min. ; meglio ancora se utilizzate borracce termiche più grandi da 710-770 ml, che vi permettono di avere un piccolo serbatoio di scorta.
Gran parte dell’idratazione è integrata dall’alimentazione che, attraverso il consumo di frutta e verdura soprattutto, aumenta il contenuto di liquidi dell’organismo e previene la disidratazione.
Ci accorgiamo della disidratazione quando smettiamo di sudare e il corpo limita il consumo di liquidi per raffreddare il corpo, ma questo alla lunga provoca sintomi diversi e pericolosi, come l’aumento dell’affaticamento muscolare del cuore e la diminuzione della pressione sanguigna.
Ricordo bene l’ultima volta che ho corso nel sud dell’Australia al Tour Down Under, era estate e facevano 54C°, la corsa fu accorciata, ma l’arrivo in salita e la strada che si scioglieva sotto i nostri tubolari, ha reso quella tappa la più difficile della mia carriera.
Fu un calvario tutto il percorso, perché nessuno riusciva a dare il massimo e facevamo a turno solo per scendere alle ammiraglie e prendere borracce per i compagni; nel finale ci siamo dati battaglia, e vinse Peter Sagan con uno sforzo immane, che lui stesso, dopo l’arrivo, disse che non avrebbe creduto di poter sopportare…
Luigi Lonobile - 2021-07-02 14:38:01