Davide vs Covid-19
Il mondo dello sport risente in maniera pesante di questa peste del 21mo secolo, e anche nella schiera dei nostri ambassadors abbiamo scoperto un caso andato per fortuna a finire con una guarigione piena.
A distanza di quasi un anno dal suo sogno culminato nell’Everesting, Davide Cappelletti ci racconta il suo Covid 19 (o il presunto tale come vi spiegheremo), la ripresa e le sue giornate a distanza di 4 mesi.
“E’ stata una cosa incredibile, sono passato dal progetto triathlon olimpico della Costa Smeralda a giorni a letto in piena solitudine e fatica a fare le scale. Pensavo di avere una forte influenza, una brutta tosse certo, ma nonostante il lockdown e la situazione di emergenza non credevo di essere uno dei tanti italiani contagiati. Poi una sera mi preparo la cena, mangio e quando sto andando a lavare i piatti vedo le posate dal manico di plastica colate sulla pentola, ma non avevo sentito alcun odore di bruciato e mi è nato un sospetto, effettivamente nemmeno il cibo aveva un gran sapore da qualche giorno…
Ho chiamato per cercare di fare il tampone, ma dopo diversi rinvii mi sono messo il cuore in pace; ho vissuto con la mascherina ed evitando chiunque e qualunque spazio chiuso per qualche settimana anche dopo la guarigione, ma abitando a Milano in piena zona rossa sicuramente c’erano altre emergenze.
Pazzesco, i quattro piani di scale che dovevo/volevo fare per non chiudermi in ascensore mi portavano i battiti a livelli assurdi, non mi entrava aria nei polmoni, una fatica atroce.”
Adesso Davide sta bene e sta riprendendo sia lavoro che sport, anche se questa sospensione di gare gli ha lasciato un “vuoto” di motivazione.
“Faccio fatica a pedalare: uscire con i miei soliti compagni di allenamento non è lontanamente immaginabile, mi mollano dietro alla prima rampa e questo mi sta demotivando, per cui intanto incastro 3 o 4 uscite di corsa fino a un’ora per recuperare un fondo aerobico e per fortuna nuovi stimoli sono arrivati lo scorso weekend.
Grazie ad ENDUdream sono rimasto in contatto con Cannondale Italia che continuerà a supportarmi con la fornitura di una biciletta top di gamma: se l’anno scorso per l’everesting mi era stata dedicata una Cannondale Synapse, quest’anno mi hanno riservato una splendida Supersix EVO con la livrea della Education First che sono andato a ritirare proprio lo scorso venerdì 10. Purtroppo, sebbene fosse arrivata un paio di settimane prima i tempi di consegna si sono allungati per la mole di lavoro che aveva il negozio, stanno vendendo tantissimo in questo post lockdown e anche a Milano si stanno vedendo fiorire piste ciclabili e tanti tanti ciclisti, mi riservo di raccontarvi in un nuovo contenuto come si sta trasformando la città…”
E con il nuoto come procede?
“Domanda di riserva? Sono fermo! Tra Covid19 e annullamento della gara in Sardegna mi sono fermato del tutto, adesso con le vacanze tornerò a nuotare ma davvero senza una data mi manca lo stimolo e ho avuto urgenze lavorative da sistemare… Ma il triathlon è sempre il mio focus, aspetto con ansia la normalizzazione della vita per ripartire”
Ultima cosa, ma alla fine il tampone lo hai fatto?
“ehm no, a un certo punto mi sono spaventato e ho lasciato stare. Dentro di me so di aver avuto il Corona Virus, i sintomi dell’influenza che ho avuto sono tutti combacianti, ma la possibile certezza mi intimorisce, forse mi sentirei “bollato a vita” anche se dall’altra parte sarebbe una bella liberazione…devo trovare la forza, poco da fare”
Forza Davide, il tuo nuovo Everesting è tornare alla vita di prima, tornare alle tue imprese e alle tue gare, alla vita quotidiana. Nel frattempo teniamo tutti duro, è stato, è e sarà un periodo pesante ma ci godremo ancora di più la normalità, qualsiasi diventi fuori da questa pandemia.
Nel frattempo Davide tifa per tutti i Dreamers di quest’anno che tra mille difficoltà stanno cercando di portare a termine le rispettive imprese supportati da La Sportiva, Volchem, Sportler e Cannondale.
claudio - 2020-08-06 09:56:39